Sono una mamma di due bambini che vanno alle elementari, lavoro a tempo pieno e con le scuole ormai agli sgoccioli inizio a pensare con preoccupazione ai prossimi tre mesi e a come organizzare il mio lavoro e i bimbi a casa. L’anno scorso avevo molto apprezzato i corsi estivi che erano stati attivati dall’istituto comprensivo dove vanno i miei figli, ma visto che per il momento tutto sembra tacere, mi chiedevo se anche quest’anno il Ministero metterà a disposizione dei fondi per organizzarli.
VANESSA
— Cara Vanessa,risposta affermativa! Anche quest’anno il Ministero ha attivato il piano scuola Estate dal titolo molto rasserenante: “Volgere in positivo le difficoltà, #La scuola d’estate 2022”. Con l’auspicio del ministro Bianchi «che le nostre scuole diventino una seconda casa per i bambini e i ragazzi, capace di accogliere tutti e ciascuno secondo le proprie condizioni». È questa l’idea di una scuola oltre la scuola: non più un anno scolastico che inizia a settembre e finisce a giugno, ma che in ogni periodo dell’anno è pronta ad accogliere.
Non a caso tra le note della circolare leggiamo che per volgere in positivo la realtà e la vita delle persone occorre più scuola. Più scuola non significa ancora lezioni ma, a seconda dei cicli scolastici, laboratori d’arte, musica, sport, scrittura creativa, giochi matematici. L’idea del piano Estate è partita l’anno passato per riattivare le relazioni dopo la pandemia, quest’anno il focus, oltre alla socialità, al rinforzo delle competenze, al sostegno alle fragilità educative, è anche quello di dare un’opportunità ai bambini e ragazzi ucraini, che proprio in questi mesi sono stati ospitati nelle nostre classi, di sentirsi accolti e supportati in questo loro difficile momento. Per questo progetto sono stati stanziati 300 milioni di euro che verranno distribuiti tra quelle scuole che organizzeranno, secondo la loro discrezionalità e autonomia, le attività estive in sinergia con le organizzazioni del territorio: associazioni, Terzo settore ed enti locali. Il piano prevede tre fasi: una a giugno, una a luglio-agosto e una a settembre.
L’anno passato sono state 7 mila le scuole che hanno aderito al progetto tra cui, mi sembra di capire, pure quella dei tuoi figli, e si spera che aumentino le adesioni. Anche quest’anno, quindi, cara Vanessa, potrai contare sulla scuola estiva, con la speranza che il piano Estate diventi un investimento strutturale e duraturo non basato su bandi e finanziamenti da “guadagnarsi”. In un Paese dove l’inverno demografico si fa sempre più duro, sarebbe davvero incoraggiante non doversi domandare all’inizio di ogni estate: e adesso come faccio con i bambini?