ANDREA C. - Poiché siamo in tempi di cambiamenti, perché nella preghiera alla Madonna non si è messo «Rallegrati, Maria» al posto di «Ave Maria»?
La più recente traduzione italiana della Bibbia (2008), superando tutte le versioni precedenti (ave, salve, ti saluto...), ha reso finalmente giustizia all’originale greco (= kàire) traducendo «Rallegrati, piena di grazia» (Lc 1, 28). Si tratta, infatti, di un preciso invito alla gioia con il quale i profeti avevano annunciato quella salvezza messianica che in Maria trova compimento (cfr. Sof 3, 14-15). Né in passato, né ora, si è ritenuto opportuno cambiare la formula del saluto angelico che da secoli, riprendendo la versione latina (che tale rimane!) risuona sulle labbra dei cristiani fin da piccoli e che ha dato vita a tante altre espressioni di preghiera mariana, anche in canto. Diverso è il caso del Padre Nostro, la cui traduzione letterale del testo latino in italiano conduceva sovente a una scorretta interpretazione sull’agire di Dio.