Il problema su cui voglio chiedere consiglio mi imbarazza un po’. Ma penso che questa rubrica sia il posto giusto in cui chiedere aiuto.
Mi capita spesso di constatare che il mio bambino abbia delle erezioni. Capita al mattino al risveglio oppure anche quando è seduto sul divano che guarda la tivù.
Mi accorgo che a volte, soprattutto quando è sovrappensiero, si tocca gli organi genitali. Non mi sembra che lo faccia intenzionalmente ma io mi sento molto in imbarazzo quando questo accade.
Una volta addirittura mi ha voluto far vedere che il suo pene era diventato duro e io gli ho detto di non farlo mai più. Mi rendo conto che le mie reazioni sono basate soprattutto sulle mie emozioni di imbarazzo e vergogna.
Ma non saprei cosa altro dire e fare.
LUCIA
La risposta di Alberto Pellai
– Cara Lucia, i nostri figli in età prescolare vivono il loro corpo in modo molto naturale. Lo abitano e lo sentono, cercando di comprenderne caratteristiche e funzioni. Sono dei piccoli esploratori e, come giustamente diceva Maria Montessori, in ogni bambino è nascosto un piccolo scienziato. Con la stessa naturalezza e spontaneità, i nostri bambini esplorano anche la dimensione sessuata del loro corpo.
Non lo fanno con il modello della sessualità adulta. Toccarsi, esplorarsi – spesso nei momenti in cui sono sovrappensiero come scrivi tu, ovvero maggiormente in balia del proprio sentire emotivo – serve da una parte a conoscersi e dall’altra a rimanere in contatto con sé stessi. Quei momenti in cui i bambini piccoli si toccano i genitali, magari guardando la televisione, non sono poi molto diversi da quando tenevano in bocca un ciuccio, cosa che li calmava e aiutava a stare in una condizione di regolazione emotiva.
Se un bambino ci chiede di capire cos’è l’erezione del suo pene e perché succede, la cosa più giusta da fare è leggere con lui un libro di educazione sessuale adatto ai bambini della sua età in cui tutte le informazioni che lui non ha ancora gli vengano fornite in modo scientifi camente accurato e adeguato alla sua età. A noi genitori direi di fare attenzione a tutti quei momenti in cui proviamo imbarazzo per i comportamenti o le parole dei nostri fi gli che hanno a che fare con la sessualità. Spesso in questi frangenti rimaniamo muti, a volte addirittura li sgridiamo come se avessero delle colpe.
Implicitamente stiamo replicando quel codice dell’imbarazzo e del silenzio che noi stessi abbiamo appreso nella relazione con i nostri genitori. Offrire ai nostri fi gli una buona educazione emotiva e sessuale contribuisce anche a mettere dentro di loro una memoria efficace che interrompe il ciclo intergenerazionale del silenzio, che su questi temi continua ad essere present