Sono ormai ai blocchi di partenza, aspettando lo start, i 505 mila studenti delle scuole superiori che il 21 giugno si siederanno nei banchi per affrontare l’ultima prova del loro lungo percorso scolastico: l’esame di maturità. A giudicarli un plotone, non di esecuzione si intende, ma di professori che formeranno le 12.675 commissioni di esame, composte ognuna da sei docenti ed un presidente. Tra questi, tre saranno insegnanti della classe, tre saranno nominati dal ministero e provenienti da altre scuole come il presidente.
Per essere dichiarati maturi sarà necessario ottenere un punteggio minimo pari a 60/100, ovviamente ci auguriamo che molti riescano a superare la soglia della stretta sufficienza, fino ad arrivare al massimo dei voti e perché no ad ottenere anche la lode. Ma come si arriva ad ottenere la valutazione finale?
E’ un vero e proprio calcolo che parte dai risultati dalla terza superiore; infatti alla fine di ogni anno del triennio, a seconda della media dei voti ottenuti da ogni studente è stato attribuito un credito scolastico: da un minimo di 3 ad un massimo di 8 punti nei i primi due anni, per passare da 4 a 9 punti nell’ultimo anno. Il totale dei crediti alla fine del triennio andrà da un minimo di 10 ad un massimo di 25 punti. Con questo piccolo, o grande, tesoro lo studente inizierà il suo esame.
Alla commissione resteranno, si fa per dire, altri 75 punti, pari ai due terzi del totale, da attribuire sulla base delle prove scritte e orali sostenute dal candidato. Per le prove scritte, che ancora per quest’anno saranno tre, verranno attribuiti fino ad un massimo di 15 punti a prova per un totale di 45 punti. Ogni scritto, dall’elaborato di italiano fino alla seconda e alla terza prova verrà corretto utilizzando griglie di valutazione predisposte dal collegio dei docenti delle singole scuole; questo al fine di rendere, per quanto possibile, omogenea e oggettiva la valutazione. Alla fine della correzione degli scritti verranno pubblicati i risultati parziali e i ragazzi a questo punto, sapendo il punteggio ottenuto e sommandola ai crediti scolastici potranno già sapere quanti punti mancano per arrivare alla agognata promozione!
E´ evidente che chi ha ottenuto il massimo dei crediti e un ottimo punteggio negli scritti affronterà con minore ansia la prova orale, prova che vale fino a 30 punti e che sarà valutata sempre sulla base di una griglia in cui si sarà deciso preventivamente il peso che avrà la tesina sviluppata dallo studente. L’orale inizierà proprio con l’esposizione della tesina per diventare, almeno così dice la normativa, un colloquio pluridisciplinare della durata di circa cinquanta minuti alla fine del quale, solitamente, il presidente chiede al candidato quale percorso futuro, di studio o di lavoro, intraprenderà.
A questo punto la porta si chiude e i giochi sono fatti. La commissione decide il punteggio che sommerà ai crediti scolastici e agli scritti. In realtà vi sono ancora alcune carte da giocare: gli studenti che pur non avendo raggiunto il massimo dei voti hanno ottenuto un punteggio di almeno
70/100 tra scritti e orali potranno beneficiare d
i un bonus che va da 1 a 5 punti a discrezione della commissione. I
nfine la lode, la si può ottenere ma ad una sola condizione: non aver mai avuto negli ultimi tre anni alcun voto nella pagella finale inferiore all’otto.
Tirando le somme quindi: 25 crediti scolastici, 45/45 negli scritti, 30/30 negli orali, e perché no la lode, il calcolo è fatto, 100 con lode. E ’questo l’augurio per tutti i maturandi, con la speranza che si tratti di un vero momento di verifica del percorso fatto ma con la consapevolezza che non sono solo gli ultimi cento metri a fare di noi ciò che siamo diventati: MATURI!