Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
Il Teologo
 

Come si riceve la comunione, in ginocchio?

21/07/2017 

DON CESARE - Quando un fedele va a ricevere la Comunione, sia in mano sia in bocca, basta fare un inchino o deve fare la genu€flessione?

L’uso di ricevere la Comunione in ginocchio è invalso in Occidente fra l’XI e il XVI secolo, man mano che la Comunione era considerata come devozione privata e a prescindere dalla Messa. La Chiesa d’Oriente, infatti, ha mantenuto fino a oggi l’atteggiamento in piedi. La riforma del Vaticano II, pur ripristinando come norma l’antica prassi, non ha voluto eliminare l’uso secolare della Comunione in ginocchio e lascia alle Conferenze episcopali di dare precise indicazioni (cfr. Messale Romano, 160). Così scrivono i vescovi italiani: «Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo» (Cei, La comunione eucaristica, 14). Nella liturgia la dimensione comunitaria prevale sulla devozione e i gusti privati (Messale Romano, 42-43).

I vostri commenti
11

Stai visualizzando  dei 11 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo