DON CESARE - Quando un fedele va a ricevere la Comunione, sia in mano sia in bocca, basta fare un inchino o deve fare la genuflessione?
L’uso di ricevere la Comunione in ginocchio è invalso in Occidente fra l’XI e il XVI secolo, man mano che la Comunione era considerata come devozione privata e a prescindere dalla Messa. La Chiesa d’Oriente, infatti, ha mantenuto fino a oggi l’atteggiamento in piedi. La riforma del Vaticano II, pur ripristinando come norma l’antica prassi, non ha voluto eliminare l’uso secolare della Comunione in ginocchio e lascia alle Conferenze episcopali di dare precise indicazioni (cfr. Messale Romano, 160). Così scrivono i vescovi italiani: «Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo» (Cei, La comunione eucaristica, 14). Nella liturgia la dimensione comunitaria prevale sulla devozione e i gusti privati (Messale Romano, 42-43).