Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 08 settembre 2024
 
crisi sanitaria e diritti violati
 

La pandemia frena il cammino (già lento) verso la parità di genere

16/03/2021  Il Covid-19 ha un impatto devastante sullo sviluppo di donne e bambine nel mondo, a partire dalla perdita del lavoro e dall'aumento della violenza domestica. A metterlo in evidenza è la Commissione dell'Onu sullo status delle donne, che si è aperta il 15 marzo e andrà avanti fino al 26

António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite (foto Reuters).
António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite (foto Reuters).

(Foto Reuters sopra: Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttrice esecutiva di Un Women)

La pandemia del Covid-19 ha avuto e continua ad avere un impatto devastante su donne, ragazze, bambine in tutto il mondo, mettendo drammaticamente in evidenza quanto la disparità di genere resti profonda nei sistemi economici, politici e sociali a livello globale. La denuncia arriva dal segretario generale delle Nazioni unite António Guterres, nel suo discorso di apertura della 65esima Commissione dell’Onu sullo status delle donne (dal 15 al 26 marzo), il principale strumento intergovernativo globale dedicato espressamente all’uguaglianza di genere e all’empowerment (rafforzamento) femminile, promosso dall'agenzia delle Nazioni unite Un Women.

Il cammino verso la piena affermazione della parità tra i sessi nella vita pubblica è ancora lungo e a complicarlo e renderlo ancora più accidentato nell’ultimo anno è intervenuta la crisi sanitaria mondiale. «Il danno è incalcolabile e si ripercuoterà nei decenni, sulle future generazioni», ha dichiarato Guterres. Fattori come la chiusura delle scuole e dei centri e servizi per la cura dei bambini (asili, scuole dell’infanzia), così come la necessità di prendersi cura delle persone più anziane ha portato a un forte aumento del lavoro di cura e di assistenza in casa non retribuito per donne e ragazzine. Le donne, inoltre, sono state quelle maggiormente colpite dalla perdita del lavoro: mestieri che normalmente vengono svolti dalle donne sono quelli che hanno registrato più perdite in questo anno. 

I dati della condizione femminile durante la pandemia sono allarmanti: da quando è cominciata la crisi sanitaria, 47 milioni di donne in più nel mondo sono state spinte a vivere con meno di 1,90 dollari al giorno, 10 milioni di ragazzine in più nei prossimi dieci anni correranno il rischio di essere costrette a  matrimoni precoci a causa della crisi economica; l’ultimo anno, inoltre, ha conosciuto un preoccupante aumento della violenza domestica. A sottolinearlo è stata Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttrice esecutiva di Un Women.

Un altro problema - sottolineato dal segretario generale dell’Onu - è il perpetuarsi del predominio maschile nella vita pubblica e la relativa esclusione delle donne dalla partecipazione ai processi decisionali. Secondo i dati dell'ultimo rapporto di Un Women, a livello globale le donne parlamentari arrivano ad appena il 25% e meno dell'1% dei parlamentari sono donne sotto i 30 anni, soltanto i Parlamenti di tre Paesi contano il 50% o più di rappresentanti donne, 22 Stati del mondo sono guidati da leader donne. Inoltre, sebbene le donne siano in prima linea nella risposta alla pandemia, il loro contributo è ancora sottostimato: appena il 3,5% delle task force messe in campo in 87 Paesi contro il Covid-19 rispetta la parità di genere.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo