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sabato 14 settembre 2024
 
SCUOLA
 

Compiti delle vacanze? Sì, ma pochi e che siano utili

22/08/2024  Plinio diceva di non lasciare mai un giorno senza esercitarsi, consiglio fondamentale per non dimenticare, in estate, il lavoro dell'anno scolastico precedente. Ma i compiti andrebbero poi corretti (non valutati) dagli insegnanti insieme agli studenti. Perché ciò avvenga, quindi, meno quantità e più qualità

Tra i tormentoni estivi non ci sono solo le canzoni ma anch le ricorrenti lamentele degli studenti relative ai troppi compiti! Sembra che ben l'80% degli studenti la pensi così, supportati dai genitori che lamentano come i compiti rovinino le loro vacanze. La metà di questi, bontà loro, accetterebbe i compiti solo se fossero pochi o diversi. Le domande che ci si dovrebbe porre sono: servono davvero i compiti estivi e, se sì, in quale quantità? Ma la cosa più importante sarebbe definire i tempi di correzione e confronto con gli insegnanti, affinché gli studenti possano avere un riscontro sul proprio lavoro.
Per rispondere alla prima domanda, prendo in prestito la locuzione latina "nulla dies sine linea". La frase è attribuita da Plinio al pittore greco Apelle, del quale si diceva che non lasciasse passare un giorno senza esercitarsi. Ancora oggi esprime la necessità dell'esercizio quotidiano: basta una sola linea per non perdere l'abitudine e mantenersi in allenamento.
Se gli studenti imparassero a organizzare il loro tempo, scoprirebbero che ci sarebbe spazio sia per i compiti che per le vacanze. Durante le "troppo lunghe" vacanze scolastiche (altro tormentone) basterebbe diluire con saggezza il lavoro da fare, magari dedicandosi alla lettura di un libro sotto l'ombrellone, lasciando lo smartphone se non a casa almeno in borsa per qualche ora. Quanti problemi si risolverebbero: vacanze in famiglia salvate e dipendenze dai social ridotte!
Arrivare a settembre senza aver dimenticato il lavoro dell'anno precedente è fondamentale, soprattutto in alcune discipline, in particolare la matematica. L'insegnante di liceo di mio figlio ripeteva spesso: "La matematica è come il maiale, non si butta via niente", intendendo che ogni elemento appreso, messo uno dopo l'altro, permette di risolvere anche i problemi più complessi.
È però ugualmente fondamentale che lo studente possa correggere, senza l'ansia della valutazione, il proprio lavoro estivo. Questo, credo, sia davvero il punto più critico. A volte, purtroppo, alcuni insegnanti si limitano a verificare la quantità del lavoro svolto, senza misurarne la qualità. Si ritirano i quaderni e le relazioni sui libri, si dà una rapida occhiata e non si distingue il lavoro fatto con serietà da quello copiato il giorno prima del rientro a scuola. In questo senso concordo con chi chiede meno compiti, ma più mirati e di qualità.

 
 
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