«I signori docenti in indirizzo sono invitati a non assegnare compiti per le vacanze, lasciando che gli alunni possano riposare». Così recita una circolare inviata da un preside di Piacenza agli insegnanti delle quattro scuole medie da lui dirette. Difficile dire di no a un preside anche se qualche docente non si sarà sentito d’accordo - non va dimenticata, ci mancherebbe, la libertà d’insegnamento - mentre i ragazzi, oltre 900 divisi nelle quattro scuole, hanno festeggiato senza eccezioni.
«Vede che esiste Babbo Natale e che ha gli occhi azzurri?», avrebbe detto uno di loro, preso dall’entusiasmo, alla sua insegnante. Così riportano le cronache locali e il Babbo Natale con gli occhi azzurri, ovviamente, sarebbe proprio il preside Ludovico Silvestri, dirigente da appena un anno e mezzo, prima insegnante e avvocato. Il tema dei compiti durante le vacanze, si sa, è scottante e sempre di più suscita dibattiti. Ha fatto discutere, per esempio, la lettera con cui il papà di Varese, all’inizio dell’anno scolastico, si è assunto la responsabilità di non aver fatto fare al figlio i compiti delle vacanze, sostituendoli con “lezioni di vita”.
E poi ci sono state le petizioni delle mamme di Milano, il decalogo con cui la maestra di Ferrara invitava i suoi alunni a trascorrere le vacanze in allegria. Questa volta a bocciare i compiti delle vacanze è un dirigente. Forse ha fatto lui stesso le spese in famiglia del carico eccessivo di lavoro che talvolta grava sulle spalle dei ragazzi e di conseguenza anche su quelle dei genitori. In ogni caso non si è limitato a “consigliare” questa linea al suo corpo docente ma ha anche ampiamente motivato la sua scelta. «Il mio è un invito di cui sono molto convinto, credo che i bambini durante le vacanze debbano recuperare spazi di vita», scrive Silvestri, «nell'intento di far scemare lo stress che, inevitabilmente, si accumula durante l'anno e per consentire ai nostri studenti di poter trascorrere quanto più tempo possibile con i propri genitori, i propri cari ed i loro amici».
E ancora: «Sono dell'idea che i bambini debbano stare coi genitori a chiacchierare, uscire a divertirsi, ma anche annoiarsi. Io la chiamo educazione all'affettività: significa recuperare il rapporto con la famiglia in tutte le sue sfaccettature». E se non fosse abbastanza, per concludere, si appella non solo alle indicazioni ministeriali ma «a quanto auspica anche Papa Francesco». Si potrà discutere nel merito, anche in considerazione del fatto che le vacanze di Natale nella scuola italiana sono molto lunghe per cui, forse, un carico di compiti leggero potrebbe anche non fare malissimo. E’ anche vero che i genitori potrebbero comunque approfittare delle vacanze per invitare i figli a un ripasso e, soprattutto, spronarli a leggere qualche buon libro. Su questo, probabilmente, si troverebbe d’accordo anche il preside Silvestri al quale comunque va riconosciuto uno stile diretto e una sincera attenzione alle esigenze dei propri studenti. Bravo preside.