Bell'Italia? Forse sarebbe meglio dire "belle Italie". Perché le mete del turismo nostrano, sia da parte degli stranieri che dei nostri connazionali, sono sempre più mirate e differenziate, e perché l'attrattiva del nostro Paese è sempre più la sua pluralità. Si sa: l'appeal s'è un po' appannato in questi ultimi tempi e la competitività della nostra offerta turistica è stata messa in difficoltà dalla concorrenza estera. Nel 2011, però, dopo anni deludenti, gli stranieri che hanno scelto l'Italia per le loro vacanze sono aumentati del 5,3 per cento.
A dispetto della crisi, c'è un settore turistico che, insieme con quello delle grandi città d'arte, ha incrementato in controtendenza presenze e interesse. È quello dei piccoli centri, dei borghi, scrigni di opere d'arte, custodi di ameni paesaggi e di preziose memorie storiche, di tradizioni civili, culturali ma anche enogastronomiche esclusive, perché sviluppatesi soltanto in quei luoghi.
È il caso delle Bandiere arancioni, il marchio di qualità che il Touring club italiano ha attribuito in dieci anni a quasi duecento piccoli Comuni italiani dell'entroterra con queste caratteristiche. I numeri dicono che lo sforzo per riqualificare l'accoglienza e il mettersi in rete pagano: dall'anno d'assegnazione del marchio, in media, gli arrivi nei Comuni certificati sono aumentati del 43 per cento e le presenze del 35 per cento; e l'80 per cento dei Comuni ha registrato un incremento dell'offerta ricettiva. In particolare, il settore extra-alberghiero, dagli agriturismi ai bed&breakfast, è cresciuto del 134 per cento.
Insomma, è la rivincita dell'Italia cosiddetta "minore" che trova ragione nelle nuove abitudini dei viaggiatori d'oggi e che contraddice un po' l'idea del turismo che si pensava essere sempre e solo "di massa": la scelta della meta è invece più mirata, a seconda di gusti e interessi specifici. «L'Italia ha sempre avuto la sua forza nelle diversità. Il nostro Paese ha un'identità plurale. E la via italiana al turismo non può che sfruttare questa sua ricchezza, unica al mondo. Basta rendersene conto. Il turismo del futuro in Italia, lo andiamo dicendo da tempo, dovrà essere: personale, verde, tecnologico, gestito da piccole e medie imprese, non omologabile e che esalta le differenze». Paladino di questa straordinaria "biodiversità" turistica tutta nostrana è il "viaggiatore" Franco Iseppi, presidente del Touring dal luglio del 2010. «Sta avvenendo nel turismo quello che è accaduto alla televisione: dal sistema generalista si è passati ai canali tematici. Non s'è abbandonato il primo, ma molti approfittano del secondo. Così il turismo oggi è plurale: c'è quello religioso, ambientalista, solidale, salutista, e chi più ne ha meglio si posiziona», afferma.
– Ma esiste questa consapevolezza negli operatori turistici di casa nostra?
«Purtroppo questa è una delle criticità del nostro sistema turistico: l'incapacità di creare un modello d'accoglienza che non significhi più solo ricettività, ma nuovi servizi, e che metta in relazione la comunità ospitante con quella dei viaggiatori».
– Tra le altre maggiori criticità quali andrebbero rapidamente superate?
«Ce ne sono di croniche: anzitutto quella che riguarda la governance del sistema turistico italiano basata sulla somma delle politiche turistiche regionali. Be', ciò non facilita certo una politica unitaria e una promozione efficace del nostro Paese all'estero».
– E del fatto che l'Italia non abbia ancora un portale turistico degno di questo nome?
«Dire che la vicenda sia scandalosa è dir poco. E non è affatto un tema da liquidare con una battuta, perché, ormai, tutti sanno che un terzo dei viaggiatori decide la meta consultando la Rete. È una delle opere a cui dovrà necessariamente metter mano il ministro del Turismo Gnudi».
– Perché i turisti tedeschi, storicamente al primo posto come visitatori stranieri dell'Italia, sono in calo?
«Per più fattori: incide la difficoltà a raggiungere il Sud Italia, ma
ciò vale anche per il turismo interno. Ci sono poi ragioni d'immagine
negativa, a volte stereotipi altre volte realmente motivate. E ciò
accade, in ultimo, perché i tedeschi richiedono soluzioni di tipo
familiare che non sappiamo soddisfare. In Italia non abbiamo mai pensato
a un'idea d'offerta turistica dedicata alle famiglie. Eppure, è una
domanda in grande ascesa».
– Cosa dimostra ancora l'esperienza delle Bandiere arancioni?
«Dimostra anzitutto che l'idea d'identità plurale del nostro Paese e
delle sue attrattive funziona. E non solo a livello turistico, ma anche
sociale, civile e ambientale. Pochi esempi: nei Comuni certificati (che
hanno popolazione media di 4.400 abitanti, ndr) dal 1991 si registra un
incremento della popolazione residente maggiore della media italiana;
pure la propensione al volontariato è lievemente superiore alla media
nazionale; e, infine, sul fronte del risparmio energetico, la potenza
installata di solare fotovoltaico è di molto superiore alla media».
Anch'io posso essere un viaggiatore responsabile e contribuire a un turismo di qualità, facendo mio questo decalogo.
1. APPROFONDIRE Conoscere meglio il territorio che mi accoglie documentandomi prima della partenza.
2. DIALOGARE Concedermi il tempo per parlare con gli abitanti, ascoltare i loro racconti ed entrare nel vissuto del luogo.
3. ASSAPORARE Vivere i ritmi del luogo, respirare i profumi e gli odori, gustare i prodotti e i piatti tipici della tradizione.
4. RISPETTARE L'identità, le ricchezze, le tradizioni e le risorse che il territorio e la comunità offrono.
5. RIDURRE Limitare l'impatto ambientale muovendomi a piedi, evitando gli sprechi e differenziando i rifiuti.
6. CONDIVIDERE Raccontare il mio viaggio, e i suoi valori, ad amici e parenti.
7. VALORIZZARE Privilegiare le piccole botteghe enogastronomiche e di artigianato locale per i miei acquisti.
8. SCEGLIERE Prediligere, per le visite, periodi dell'anno che permettano di godere pienamente dell'esperienza.
9. CONTRIBUIRE Approcciarsi al viaggio in modo attivo, con spirito critico costruttivo, segnalando aspetti positivi e negativi dell'esperienza direttamente sul territorio o al Touring club italiano (scrivendo a bandiere.arancioni@touringclub.it).
10. SOSTENERE Far propri questi valori e proseguire nel percorso di conoscenza di territori autentici e meno noti, divenendo sostenitore del turismo di qualità.
D'intesa con il Touring club italiano, abbiamo scelto di "raccontare" ai nostri lettori dieci Comuni Bandiere arancioni. Come ogni scelta, anche questa inevitabilmente esclude centri altrettanto meritevoli di attenzione. Di alcuni dei quali abbiamo già avuto modo di occuparci in passato. Ad altri sicuramente presteremo attenzione in futuro. Questi i Comuni "10 e lode" ai quali dedicheremo nelle prossime settimane ampi servizi realizzati dai nostri inviati.
1. CAMERINO (Marche) su FC/27 - 1° luglio
2. MALCESINE (Veneto) su FC/28 - 8 luglio
3. SANT'AGATA DI PUGLIA (Puglia) su FC/29 - 15 luglio
4. GAVOI (Sardegna) su FC/30 - 22 luglio
5. AVIGLIANA (Piemonte) su FC/31 - 29 luglio
6. MORANO CALABRO (Calabria) su FC/32 - 5 agosto
7. PENNABILLI (Emilia-Romagna) su FC/33 - 12 agosto
8. CHIAVENNA (Lombardia) su FC/34 - 19 agosto
9. COLLODI (Toscana) su FC/35 - 26 agosto
10. MONTONE (Umbria) su FC/36 - 2 settembre