In Italia rientrebbe nella categoria Istat dei cosiddetti “nuovi poveri”. In Bulgaria, dove vive ora, fa una vita agiata e può concedersi molti, piccoli lussi. Per raccontare la sua esperienza ha aperto pure un blog. Titolo: Italia- Bulgaria solo andata. Ed è esattamente quello che ha fatto Antonio Tutino nel giugno 2006, quando ha lasciato Roma per andare a vivere a Pazardjik, in Bulgaria, dove ha spostato anche la residenza. Il suo vitalizio è di 800 euro al mese dopo una vita da linotipista, fotocompositore e poi gestore di un bar.
«Sono andato in pensione a 60 anni ma ho lavorato fino a 65. In Italia non ce la facevo più», racconta. «Vivere a Roma con 800 euro al mese era quasi impossibile. Alcuni amici bulgari mi parlavano sempre della loro terra, povera ma ospitale, nella quale si poteva vivere molto meglio che da noi». Da qui, la decisione di partire, spiega, «come un pioniere americano, non sapendo esattamente cosa avrei trovato, ma con tanta speranza di poter ricominciare una vita che in Italia sarebbe stata difficile».
Oggi può dire di avercela fatta. Il costo della vita, infatti, è di una differenza abissale tra i due Paesi: «Nelle città più grandi si spende di più rispetto alla provincia, sia per gli affitti sia per le spese alimentari», racconta. «Comunque non c’è paragone con l’Italia. A Roma per un appartamento di 50 metri quadrati pagavo 650 euro al mese, qui per uno di 90 metri ne pago 180. Io oggi per avere un tenore di vita medio- alto qui spendo mille euro, in Italia non me ne basterebbero 2.500. Ho anche un’automobile che posso facilmente mantenere, a Roma non potrei pagarci neanche il bollo».
Antonio ha lasciato qui figli e nipoti ma a ritornare non ci pensa proprio: «Faccio toccata e fuga per vedere i parenti e basta», dice. «Pensa che con questo andazzo un pensionato che vive qui possa ritornare? In Italia si vive quotidianamente con la paura che il postino bussi alla porta con una cartella di Equitalia, qui una volta pagate le spese correnti non ce ne sono altre, mentre da noi si muore di balzelli».
La Bulgaria è il buen retiro di molti anziani italiani. «Quando sono arrivato, otto anni fa, trovarne uno era difficile. Poi, negli anni, poco per volta, il fenomeno si è allargato», afferma Antonio. «Oggi ricevo centinaia di e-mail da connazionali che chiedono informazioni per trasferirsi e arrivano qui per vedere il posto». Tra le informazioni pratiche fornite da Tutino c’è quella su come ricevere la pensione direttamente in Bulgaria: «Io pago ancora le tasse sulla pensione in Italia e ho fatto domanda per pagarle qui dove sono decisamente più basse», dice. «Non ho ancora ricevuto risposta. Forse aspettano che muoia», conclude con un tono ironico.