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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Con la luce della fede, alle periferie del mondo

01/07/2013  Due sorprendenti notizie nello stesso giorno: la prima enciclica di papa Francesco e il viaggio a Lampedusa, porta d’Europa e confine simbolo dell’ingiustizia tra poveri e ricchi.

Lumen fidei, la luce della fede, l’unica che vale, la sola con la quale bisogna fare i conti, la luce essenziale per non inciampare sulle strade del mondo. È la prima enciclica di papa Francesco e l’ultima di papa Benedetto. Sarà pubblicata questa settimana e i lettori di Famiglia Cristiana la troveranno allegata al prossimo numero del giornale. Sarà la lampada regalata dal Papa ai nostri passi. Segno potente di continuità tra due sorprendenti pontificati, per stile e carattere.

L’annuncio della sua pubblicazione è avvenuto in contemporanea con un’altra sorprendente notizia: lunedì prossimo il Papa andrà a Lampedusa, porta d’Europa e isola del dolore, confine simbolo dell’ingiustizia del mondo tra poveri e ricchi, tra chi fugge per cercare un altrove che comunque sarà migliore e chi s’attrezza per respingere l’umanità dolente. C’è un solo modo per travalicare le polemiche: osservare e illuminare tutto con la luce della fede. Appunto Lumen fidei. Solo con la luce della fede si può guardare alle migrazioni e non averne paura. Solo con il Vangelo in mano si può leggere correttamente la migrazione come risorsa. Papa Francesco a Lampedusa getterà in mare una corona di fiori, gesto simbolico di misericordia e di pietà. Ma scuoterà le nostre coscienze?

Lui non dimentica i morti e gli effetti disastrosi di una società fondata sull’egoismo. Noi i morti del mare li infiliamo in tombe senza nome nel cimitero dimenticato di Lampedusa. Il viaggio di Bergoglio servirà se ci farà riflettere circa l’oblio sui morti in mare. Servirà anche a far ripartire il dibattito su una delle leggi, la cosiddetta Bossi-Fini, tra le più vergognose mai approvate da un Paese europeo? L’immigrazione non è una priorità del Governo attuale, nonostante la presenza di un “ministro immigrato”. Nessuno parla di rivedere la Bossi-Fini. Forse per capire che tutti gli uomini sono uguali occorre allargare la cornice dentro la quale anche molti cattolici costringono la coscienza. Una coscienza non illuminata dalla fede non comprende l’uomo e i suoi drammi fino in fondo, non sa trovare le parole per parlare alla modernità che schianta la vita dei poveri. L’alleanza dei due Papi, invece, indica la strada: la storia deve essere più attenta alle periferie del mondo, alle tragedie del confine d’Europa.

Ecco le parole e i gesti di una Chiesa davvero universale, davvero “cattolica”, dove tutti sono uguali,come insiste nel dire papa Francesco, dove non c’è potere di lobby e di interessi. Lumen fidei come Lumen gentium: luce della fede perché luce delle genti, l’insegnamento del Concilio che torna possente. Il “gran lavoro” di Ratzinger, come papa Francesco ha definito qualche giorno fa la bozza del suo predecessore, un “documento forte”, sarà una luce gettata sul mondo. È comincerà dagli angoli più nascosti, quelli che cerchiamo di tenere al buio. Come quel Mare nostrum, trasformato in un sudario.

(Testo del Primo Piano che verrà pubblicato sul numero 28 di Famiglia Cristiana)

 
 
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