Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 29 aprile 2025
 
il papa
 

«Con le guerre non si può mai vincere»

02/11/2023  Francesco celebra la Messa del 2 novembre al Rome War Cemetery, il memoriale di guerra che nel rione Testaccio custodisce le spoglie dei militari appartenenti al Commonwealth caduti a Roma durante la Seconda Guerra mondiale. E ricorda che, anche quando si ha la vittoria dietro c'è la sconfitta del prezzo pagato. Ed esorta a non uccidersi, ma a cercare la pace

Un mazzo di rose bianche deposto sulla tomba del soldato W.Perkins, della Welsh Guard. Aveva 28 anni quando morì, il 13 giugno 1944. Papa Francesco ha percorso sulla sedia a rotelle il sentiero tra le tombe su prato del Rome War Cemetery e celebra messa tra le vittime della Seconda guerra mondiale. «Io guardavo l'età di questi caduti. La maggioranza dai 20 ai 30. Vite troncate, vite senza futuro qui. E ho pensato ai genitori, alle mamme..-», ha detto il Pontefice nel corso dell’omelia pronunciata interamente a braccio. E ricordando le «tante lacrime», ha aggiunto, «non potevo non pensare alle guerre di oggi. Anche oggi succede lo stesso. Tante persone giovani e non giovani nella guerra del mondo, anche quelle più vicine a noi, in Europa o fuori... quanti morti». E ancora, ha denuncniato: «Si distrugge la vita senza coscienza di questo. Oggi pensando ai morti, alla memoria dei morti e avendo la speranza, preghiamo il Signore per la pace perché la gente non si uccida più nelle guerre. Tanti innocenti morti, tanti soldati che lasciano la vita qui e questo perché sempre le guerre sono una sconfitta. Sempre! Non c'è vittoria totale. No! Sempre! Sì uno vince l'altro, ma là dietro c'è la sconfitta del prezzo pagato». Infine ha ricordato che «la celebrazione di un giorno come oggi ci porta due pensieri, memoria e speranza. Memoria di coloro che ci hanno preceduto, che hanno fatto la loro vita, che hanno finito la vita. Memoria di tanta gente che ci ha fatto del bene, nella famiglia, negli amici. E memoria anche di coloro che non sono riusciti a fare tanto bene, ma nella memoria di Dio, nella misericordia di Dio sono stati ricevuti. E c'è il mistero di questa grande misericordia del Signore». E poi la speranza perché «noi camminiamo verso un incontro con tutti, col Signore. E dobbiamo chiedere al Signore questa grazia della speranza: la speranza che mai delude, mai! La speranza che è quella virtù di tutti i giorni, che ci porta avanti, ci aiuta a risolvere dei problemi e a cercare le vie d'uscita da tanti problemi, ma sempre avanti, avanti... Quella speranza feconda, quella virtù teologale di tutti i giorni, di tutti i momenti. Io dirò la virtù teologale “della cucina”, che è alla mano, che ci aiuta sempre. La speranza che non delude».

Multimedia
In diretta streaming la Messa del Papa dal Rome War Cemetery
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo