Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 07 ottobre 2024
 
 

Con Mattarella e Segre in prima fila il Gala del ROF

23/08/2021  Si è chiusa a Pesaro la 42a edizione del Rossini Opera Festival, ricca di eventi e con grande successo di pubblico (arrivato anche dall'estero) nonostante distanziamenti e mascherine.

Con la presenza in prima fila delle chiome candide di Sergio Mattarella e di Liliana Segre, il Gala Rossini in Piazza del Popolo a Pesaro ha chiuso domenica sera la 42a edizione del Rossini Opera Festival. La senatrice a vita Segre è una presenza abituale a Pesaro, rapido e di carattere privato il passaggio nella cittadina marchigiana del Capo dello Stato, che al termine del concerto si è complimentato  con Michele Spotti, 28 anni, uno dei maggiori talenti della nuova generazione di direttori d’orchestra. Nel Gala Spotti ha diretto con piglio sicuro  l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI (era presente in prima fila anche l’amministratore delegato della RAI, Carlo Fuortes) e un gruppo di solisti fra i quali spiccava la presenza del tenore peruviano Juan Diego Florez, che proprio 25 anni fa debuttò al Rossini Opera Festival.

La 42a edizione del ROF, dopo la versione  ridotta del 2020 a causa della pandemia, quest’anno ha presentato 25 eventi nell’arco di due settimane: quattro opere (tre nuove produzioni), l’esecuzione in forma scenica dello Stabat Mater, otto concerti al Teatro Rossini. Capienza ridotta (posti distanziati alla Vitrifrigo Arena e pubblico solo nei palchi al Teatro Rossini), ma grande affluenza di pubblico, anche dall’estero, con gruppi di fans rossiniani che non mancano  mai l’appuntamento dell’estate pesarese.

Il Festival è stato aperto da Moïse et Pharaon, con Giacomo Sagripanti sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Pier Luigi Pizzi ha firmato regia, scene e costumi. Rifacimento del Mosè in Egitto. L’opera fu rappresentata per la prima volta il 26 marzo 1827 al Théâtre de l’Académie royale de Musique di Parigi. A Pesaro Pizzi, raffinato cultore del bello e dell’eleganza,  ha concepito lo spettacolo come un solenne oratorio sacro. È stata una lettura più che convincente, dato il tema del libretto. Nel cast ha brillato Roberto Tagliavini, che ha interpretato Mosè senza farcelo pesare, con giusta ed elegante solennità. Tende a strafare, invece Erwin Schrott nel ruolo di un Farone  un po’ troppo gesticolante. Notevole e applauditissima la prova vocale di Vasilisa Berzhanskaya, nel ruolo di Sinaïde.

Elisabetta regina d’Inghilterra, opera con la quale Rossini fece il suo debutto a Napoli nel 2015, è stata diretta da Evelino Pidò con la regia di Davide Livermore. Livermore si lascia prendere un po’ la mano riempendo lo spettacolo di proiezioni e di gag superflue e stucchevoli. Una gioia per gli occhi, come sempre, i costumi disegnati  da Gianluca Falaschi.Nel cast l’elegante Karine Deshayes, Sergey Romanovsky, Salome Jicia, Marta Pluda, Barry Banks e Valentino Buzza.

Rappresentata per la prima al Teatro San Moisè di Venezia il 27 gennaio 1813, Il signor Bruschino, farsa giocosa in un atto, è andata in scena al Teatro Rossini in un allestimento semplice, ma elegante di Barbe & Doucet, Michele Spotti ha diretto la Filarmonica Gioachino Rossini e un affiatato gruppo di solisti (Marina Monzò, Pietro Spagnoli, Giorgio Caoduro, Jack Swanson, Gianluca Margheri, Chiara Tirotta, Manuel Amati ed Enrico Iviglia) molto bravi a sottolineare, senza eccessi, lo spirito giocoso della farsa rossiniana.

Gli allievi della 33a  Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, tenutasi dal 5 al 19 luglio, sono stati i protagonisti del Viaggio a Reims ideato da Emilio Sagi e ripreso da Matteo Anselmi. L’Orchestra Sinfonica G. Rossini, al ventesimo anno di presenza al ROF, è stata diretta da Luca Ballabio.

Oltre alle opere è stata prevista anche una versione scenica dello Stabat Mater, proposto il 20 agosto alla Vitrifrigo Arena, con la direzione di Jader Bignamini alla testa della Filarmonica Gioachino Rossini e del Coro del Teatro Ventidio Basso, con regia, scene, costumi e luci di Massimo Gasparon. Gasparon, stretto collaboratore di Pizzi, ha concepito uno spettacolo di maestosa e dolente eleganza che in alcuni momenti ricordava le produzioni videoartistiche di Bill Viola. Commovente la processione dei solisti e delle comparse, che sostenevano sulle braccia il giovane attore interprete del Cristo morto. Buone le prove dei solisti Giuliana Gianfaldoni, Vasilisa Berzhanskaya, Ruzil Gatin e Riccardo Fassi.

L’appuntamento per la 43a edizione del ROF è per l’estate del 2022, si spera senza più mascherine e distanziamenti.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo