Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 14 settembre 2024
 
dossier
 

Con te ce la faremo, Gesù Crocifisso

05/04/2020  Giuseppina, nostra affezionata lettrice siciliana, ci manda due poesie e una preghiera, ispirata dalla elevazione della Supplica di Papa Francesco, il 27 marzo scorso, sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota

GESÙ CROCIFISSO (Preghiera)  

Gesù Crocifisso, Ti abbiamo lasciato Solo e siamo andati verso il nostro egoismo che abbiamo scelto come faro del porto e in balia delle onde tempestose del cuore la barca dove siamo saliti è stata inghiottita dal desolante buio del male.

Gesù Crocifisso, Ti abbiamo lasciato Solo e siamo andati verso il nostro egoismo che abbiamo scelto come faro del porto, ma la fitta nebbia dell’ipocrisia non ci ha permesso di approdare e siamo andati alla deriva stremati, assetati, affamati.

Gesù Crocifisso, Ti abbiamo lasciato Solo e siamo andati verso il nostro egoismo che abbiamo scelto come faro del porto, ma gli impetuosi venti della potenza terrena ci hanno sbattuti contro gli scogli della nefasta violenza e gemiamo lacerati, feriti, sanguinanti.

Gesù Crocifisso, solo Tu sei il Faro del porto, ma noi siamo saliti sulla barca della vita senza remare tutti uniti nella giusta direzione e, oggi, prostrati dalla paura, frastornati, disorientati, invochiamo pietà per esserci allontanati da Te, vera Luce del mondo.

Pietà, Signore, di noi che abbiamo dimenticato che Tu sei il nostro Timone e con Te nella barca non affondiamo. Pietà, Signore, di noi che siamo flagellati dall’uragano del coronavirus, ma Tu ci salverai. Sappiamo che non siamo soli, l’Amore ci ha aperto gli occhi del cuore.

Quell’Amore per cui Ti sei donato a noi, quell’Amore senza il quale siamo soli, quell’Amore che mai più Ti lascerà Solo. Con Te ce la faremo, Gesù Crocifisso, Signore nostro, e sulla barca della vita ci salveremo. Scenderemo sulla spiaggia e andremo per le vie del mondo verso quella Piazza dove Tu ci precedi e ci attendi con Maria e con Pietro, nostri intercessori. Il silenzio sarà popolato dalla Preghiera di tutti, sarà illuminato dalla Tua Benedizione e tornerà a piovere il Sole sul pianto di ogni timore. Le campane suoneranno a festa e non saranno più interrotte dal triste suono del dolore.

E sarà la Risurrezione.

 

In ricordo dell’elevazione della Supplica di Papa Francesco, venerdì, 27 marzo 2020, ore 18,00, sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota e la partecipazione spirituale di tutti, attraverso i mezzi di comunicazione, all’ascolto della Parola di Dio, all’adorazione del Santissimo Sacramento, alla Benedizione Urbi et Orbi, con annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

 

Giuseppina Mira

A CASA

A casa con i nostri figli si aprono orizzonti di tenerezza

e i sorrisi danzano nei cuori come raggi di sole.

Riscopriamo la bellezza della famiglia

tra le pareti dov’è primavera. Oltre la finestra i fiori

ricamano i prati, gli odori solleticano e rallegrano l’aria,

gli stormi di rondini si rincorrono felici nel cielo

che li accoglie con sorrisi azzurri, ma tra le pareti di casa

tutti insieme siamo fiori, odori, stormi.

Godiamo di parole, risate, canzoni, balli, giochi

e con gli sguardi incrociamo segreti, anche i più nascosti.

Le nostre anime disegnano steli, petali, corolle,

respiriamo il dolce profumo dei prati

e sentiamo il veloce batter d’ali. Quanti sogni cullano

i giorni trascorsi a casa con l’allegria dei bambini!

Quanti sogni, quanti!

Ma chi vive nella solitudine orla di tristezza

i suoi giorni e vede rami spogli.

Quanti rami spogli, quanti!

Oggi restiamo a casa nella gioia e nel dolore

e i pensieri sono canti d’amore

per chi si ammala e chi lotta per disarmare il male

e chi in un silenzio soffocante lascia i suoi cari.

Oggi restiamo a casa per uscire domani

quando negli anfratti del buio scomparirà la pandemia

e noi torneremo nelle strade a stringerci le mani,

ad abbracciarci, a farci accarezzare dalla luna e dal sole.

E spunteranno le gemme della speranza!

Diventerà chiarore il grigiore!

 

Giuseppina Mira

LIBERI DI VOLARE

  

Vorrei essere una colomba e trovarmi tra le altre che vedo dalla finestra volare sui tetti delle case, saltellare, giocare, innamorarsi e riprendere a volare, libere di poterlo fare.

Ripenso a quando passeggiavo, al privilegio di cui godevo, senza saperlo. Lo davo per scontato, come la porta che a mio piacere aprivo e chiudevo e le chiavi in tasca mettevo, ma ora quelle chiavi, appese alla parete, mi dicono che non sempre la porta si può aprire facilmente, in quanto, a volte, non devo tralasciare il fatto che posso trovare un reticolato intorno a me e così torno indietro nel tempo, quando i pensieri e le azioni non conoscevano alcun recinto e correvano dietro a mille cose al galoppo sfrenato.

Troppo sfrenato! E ora tutto si è fermato. Resto a casa a scoprire che, anche dentro un piccolo spazio, ci possono essere meraviglie da cercare, trovare, respirare, assaporare, amare.

Dentro la mia casa scopro la Bellezza e, quando giro le chiavi e apro la porta, mi è spontaneo pensare che, fuori, la ricerca della felicità può anche essere non vera, mentre tra le mura della mia casa la felicità è genuina e mi accoglie ben volentieri e non la devo fare aspettare invano.

È bello trovare sempre la strada di casa, è come aprire il cuore all’arcobaleno e avere il cielo dentro, è come essere un bambino che va dietro l’aquilone e sogna le aurore.

E allora a tutti dico:

- Io resto a casa. Più stiamo a casa e più aiutiamo noi stessi e gli altri a salvare la vita.

E dico al coronavirus:

- Io tra le pareti di casa mi sento una colomba e volo, libera di poterlo fare, tra lo splendore che avvolge i miei pensieri e il mio cuore. Tu, invece, mostriciattolo infido ed insidioso, non potrai mai essere avvolto dal candore, poiché con tutto il male che fai vivi nel buio della prigione.

Peggio per te! Non sai quanto sia bello essere liberi di volare!

 

Giuseppina Mira

 

Via Roma, 208

92010 Siculiana (AG)

email: giuseppinamira@gmail.com

Multimedia
“A Gaelic Blessing”, un brano di luce
Correlati
“A Gaelic Blessing”, un brano di luce
Correlati
La Sacra Spina cambia colore
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo