Interamente dedicata alle questioni economiche la mattinata del secondo giorno di lavori del Concistoro che si sta occupando del tema della riforma della curia. Con l'ausilio di slide molto approfondite, ha raccontato padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, i cardinali George Pell, prefetto della segretria economica, e Reinhard
Marx, presidente del Consoglio dell'Economia, il professor Joseph F.X.
Zara già presidente della Cosea e oggi vice presidente del consiglio per l'economia e il presidente dello Ior, Jean Baptiste De Fransu hanno riassunto per i 164 cardinali presenti lo stato dell'arte dopo due anni di cammino nelle riforme. Una ventina circa le domande dell'assemblea ai quattro relatori. Domande di richiesta di spiegazioni tecniche, ma che hanno dato anche l'occasione agli intervenuti per esprimere l'apprezzamento dell'assemblea per una riforma giudicata «impegnativa, importante, e che, soprattutto dal punto di vista della trasparenza, della responsabilità, della chiarezza sulla situazione economica della curia e dei suoi vari organismi, è apprezzabile».
Non c'è dunque da attendersi, ha sottolineato ancora padre Lombardi che «per entrare in vigore la riforma abbia bisogno di essere completa in tutto, perché parti di riforma già sono in atto. La riforma può andare avanti un po’ per parti, è in cammino. E, in particolare sull'economia, ci sono organismi e strutture che stanno già lavorando con una impostazione piuttosto nuova».
Sul pomeriggio di ieri, padre Lombardi ha ricordato che ci sono stati 28 interventi, in un clima costruttivo. In particolare si è affrontato il tema del rapporto tra curia e conferenze episcopali e diocesi. Uno dei compiti che la riforma dovrà affrontare, infatti, è capire «dove è meglio fare che cosa», perché, ha spiegato padre Lombardi, «ci possono essere alcune questioni che possono essere affrontate meglio dalle Chiese locali e quindi è meglio non centralizzarle, mentre per altre la centralità può essere indispensabile sia per un maggior coordinamento che per sostenere le Chiese locali in condizione di fragilità».
Con la relazione, e le successive domande, del cardinale O'Malley terminano i lavori dell'assemblea. Domani i cardinali si ritroveranno, invece, per il concistoro nel quale saranno creati i nuovi 20 porporati.