Parola d’ordine: sobrietà. È questa l’indicazione di papa Francesco per il Concistoro di sabato durante il quale saranno creati 19 nuovi cardinali. Bergoglio, infatti, all’indomani dell’annuncio, ha detto che la porpora va accolta «con un cuore semplice e umile» auspicando che non siano contorni di «mondanità», né festeggiamenti che non siano improntati ad «austerità, sobrietà e povertà». Il cardinalato, ha ricordato il Pontefice, non è una «promozione» ma un «servizio», ha ricordato ai 18 (mentre non ci sarà il quasi centenario Loris Capovilla, storico segretario di papa Roncalli) che sabato entreranno nell'esclusivo elenco di coloro che una volta si chiamavano «principi della Chiesa». I
l cerimoniale di saluto ai neo porporati sarà comunque rispettato: nel pomeriggio di sabato riceveranno le sobrie «visite di cortesia»: i «curiali», quelli cioè che lavorano nella Santa Sede, a Palazzo Apostolico (Pietro Parolin e Lorenzo Baldisseri nella Sala Regia, Gerhard Mueller e Beniamino Stella nella Sala Ducale), tutti gli altri nell'Aula Paolo VI. Anche la provenienza di gran parte dei porporati da Paesi del Sud del mondo, a contatto spesso con situazioni di estrema povertà, suggerisce di avere atteggiamenti di basso profilo.
Le spese per i «corredi» preparati nelle sartorie specializzate restano più o meno le stesse: d'obbligo sono infatti la tonaca rosso-sangue che simboleggia l'impegno a servire la Chiesa, se necessario fino alla morte, poi la cappa rossa da abbinarci, il «rocchetto», cioè la sopraveste bianca in lino merlettata, per coprirla, il piccolo copricapo rosso chiamato «zucchetto» e il cappello rosso a tre spicchi, chiamato «berretta», che segna il rango di più alto consigliere del Papa, e una fascia di seta rossa con effetto ondulato. Immancabili, i classici calzini rossi da indossare con le scarpe nere. In alcuni casi, il corredo cardinalizio è stato offerto dai fedeli.
Il neo-cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, ha ricevuto in dono i paramenti, la croce, gli abiti da porporato. Ma particolarmente graditi sono stati i gesti concreti di solidarietà venuti da alcuni gruppi di parrocchiani, comunità religiose, associazioni e movimenti ecclesiali, che hanno contribuito con spontanee raccolte di denaro, su espressa volontà del presule, ad alimentare il «Fondo di solidarietà delle Chiese umbre» per le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica.
E sempre Bassetti ha fatto sapere che saranno «i luoghi di estrema sofferenza» i primi ad essere da lui visitati: andrà lunedì prossimo dai carcerati e il giorno successivo dai malati, in ospedale. La visita ai detenuti, «gli ultimi degli ultimi», dai quali andrà con la porpora, rappresenta un atto di forte valore simbolico: «Tutte le persone in difficoltà, emarginate, disagiate, povere nel corpo e nello spirito», ha osservato Bassetti, «possono venirmi a trovare, eccetto i carcerati, a loro non è consentito».