In Svizzera per due giorni i leader e i rappresentanti di quasi cento fra Paesi del mondo e organizzazioni internazionali hanno discusso con il presidente Zelensky di quale strada percorrere per arrivare a quella che, ribadisce il capo di Stato ucraino, deve essere una "pace giusta". Ma un summit nel quale sono assenti due attori fondamentali, ovvero la Russia, una delle due parti belligeranti, e la Cina, partner di primo piano di Mosca, non può che restare dimezzato, o comunque incompiuto. Perché, in una visione pragmatica, per intavolare una trattativa e parlare di condizioni, è necessario che tutte le parti in guerra siano presenti e, volenti o nolenti, provino a parlarsi, attraverso la mediazione della comunità internazionale.
Zelensky ha comunque rivolto un messaggio e un appello a Pechino, affermando la volontà dell'Ucraina di essere amica della Cina, Paese che esercita una grande influenza politica su Mosca e che, quindi ,può essere di enorme aiuto alla risoluzione della guerra.
Presente al summit anche la premier italiana Giorgia Meloni, reduce dal G7, che nel suo intervento ha dichiarato:“Pace non vuol dire resa come il presidente Putin sembra suggerire nella sua ultima dichiarazione: confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericoloso precedente per tutti”. Ha aggiunto: “L’Italia ha sempre fatto la sua parte e non ha intenzione di andarsene, abbiamo bisogno di unire i nostri sforzi per aiutare l’Ucraina a guardare al futuro. È esattamente ciò che abbiamo fatto al G7 sotto la presidenza italiana”. La prenier si è rivolta direttamente al presidente Zelensky: “Caro Volodymyr, puoi continuare a contare su di noi per tutto il tempo che sarà necessario: continueremo tutti gli sforzi necessari”, perché “tutti soffrono le conseguenze globali di questo conflitto. Faremo il possibile per costruire un futuro di pace e libertà per l’Ucraina”.
A conclusione della Conferenza è stato redatto un documento finale che "riafferma l'integrità territoriale" dell'Ucraina, che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine alla guerra, sollecita il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia. Nella dichiarazone si legge inoltre che "qualsiasi utilizzo dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto, tutelato e rispettoso dell'ambiente. Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale nucleare di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell'Ucraina e in linea con i principi dell'AIEA e sotto la sua supervisione". Il comunicato afferma poi che "qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l'Ucraina è inammissibile".
Il documento, tuttavia, non ha raccolto il consenso unanime del vertce: diversi Stati partecipanti non lo hanno sottoscritto. Fra questi, molti Paesi chiave del Sud Globale, come Arabia Saudita, Messico, India, Brasile, Sudafrica, Indonesia. E ancora Colombia, Libia Thailandia e il Vaticano, che ha partecipato come osservatore.
Ma Zelensky non si è dimostrato preoccupato o contrariato per la mancata firma di numerosi Paesi: "Dobbiamo rispettare le opinioni di tutti", ha commentato. Dal canto suo il ministro degli Esteri Kuleba ha affermato: "La nostra posizione è chiara: i principi fondamentali del diritto internazionale e della carta dell'Onu devono essere al centro del processo di pace, sul resto possiamo parlare". E ha aggiunto: "I Paesi che non sono venuti al vertice vedono quello che sta accadendo: l'Ucraina sta costruendo consenso intorno alla formula di pace e questo ci permette di compiere enormi passi avanti verso una pace giusta, non a tutti i costi". Ora, si guarda al prossimo vertice che, secondo le autorità ucraine, sarà quello che porterà alla fine della guerra.
Intanto, il conflitto in Ucraina va avanti senza tregua. Oggi, la Russia ha vissuto ore di shock per la rivolta nel carcere di Rostov sul Don, dove sei detenuti accusati di essere terroristi dell'Isis hanno preso due guardie carcerarie come ostaggi, ma sono stati poi neutralizzati e uccisi durante un intervento dei militari.
(Foto Reuters: Zelensky al summit in Svizzera)