Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 12 settembre 2024
 
 

Governo e Terzo settore, si dialoga

28/03/2012  Su iniziativa del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è svolto a Roma il primo incontro di quello che dovrebbe essere un tavolo permanente. Tanti i problemi da risolvere.

Non è ancora il sereno, ma è almeno un primo spiraglio di luce, dopo il ciclone abbattutosi negli ultimi tempi sul variegato mondo di chi è impegnato nel sociale. Su iniziativa del ministero del Welfare, nasce quello che vuole essere un "tavolo permanente di confronto" tra Governo, Terzo settore e volontariato. Coordinato dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra, vede coinvolti, gli uni accanto agli altri, i rappresentanti del Forum del Terzo settore, di CsvNet (Coordinamento nazionale centri di servizio del volontariato) e della ConVol (Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato).

Lunedì 26 marzo si è svolto un primo incontro preliminare, ma in tempi strettissimi il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi. Perché i nodi da affrontare sono tanti e urgenti. In primo piano le questioni economiche, dalla normativa fiscale sulle organizzazioni sociali al dibattito relativo al cinque per mille. Ma bisogna anche parlare di registri e banche dati delle associazioni e naturalmente aprire un canale di comunicazione con Regioni ed enti locali.

«Dopo che il Governo ha deciso di cancellare l'Agenzia del Terzo settore – fa notare Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore – un nuovo spazio di confronto era quanto mai necessario. E' importante che il ministero si confronti con volontariato e associazionismo non solo attraverso i suoi osservatori, ma anche dialogando con una realtà terza, qual è appunto il Forum. Da questo punto di vista noi siamo una parte sociale anomala, perché non rappresentiamo solo le nostre associazioni aderenti, ma anche i diritti di coloro che da queste associazioni sono tutelati».

Il tavolo, dunque, può essere uno strumento per rimettere al centro politiche sociali e cooperazione. Ma le parole non bastano. «E' sicuramente un segnale positivo, capace di consolidarsi nel tempo – prosegue Olivero - Abbiamo fiducia nei nostri interlocutori, persone credibili, che hanno le competenze per affrontare queste sfide insieme a noi. Ma certo non ci fermeremo alle buone intenzioni».

Per cambiare davvero qualcosa, serve un «salto di qualità», che coinvolga l'intero Governo: «Abbiamo bisogno di risposte urgenti sul cinque per mille, sul servizio civile, esperienza che rischia di fallire, sui fondi per le persone non autosufficienti. C'è in gioco la coesione sociale e quindi il futuro del Paese. Negli ultimi tre anni sono stati aboliti i fondi speciali per le politiche sociali. Parliamo di tagli per un miliardo e mezzo di euro, cifra in sé risibile nel bilancio del welfare, ma drammatica, perché interamente sottratta all'ambito della sussidiarietà. Le conseguenze sono state tante e gravi. Quasi ogni giorno riceviamo segnalazioni di cooperative e associazioni di volontariato che cessano la loro attività perché gli enti locali non hanno più fondi».   

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo