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giovedì 19 settembre 2024
 
rassegna
 

Contaminafro, artisti africani e italiani si incontrano a Milano

17/06/2019  Il festival, giunto alla sesta edizione, è dedicato alle culture contemporanee, fra musica, danza, teatro, mostre, installazioni. A promuoverlo è un ballerino e coreografo camerunese, Lazare Ohandja, che da tanti anni vive in Italia.

(Foto di Alessia Interlandi: Dobet Gnahoré a Contaminafro 2018)

L'Africa del fermento culturale e artistico contemporaneo, dei ballerini e dei coreografi, dei musicisti, degli attori, delle espressioni dell'arte visuale e del cinema. E' l'Africa che sale sul palcoscenico milanese del festival "Contaminafro", ideato e promosso dall'associazione culturale Mo 'o Me Ndama e dal suo fondatore Lazare Ohandja, ballerino e coreografo nato in Camerun 40 anni fa. «In lingua bantu l'espressione mo 'o me ndama significa "a braccia aperte"», spiega l'artista, «e questo è lo slogan e il filo conduttore anche di "Contaminafro"».

Ohandja risiede in Italia dal 2005, ha viaggiato molto in Africa e in Europa come ballerino. «In Italia si identifica spesso la cultura africana con il tamburo e il coucous. E' come identificare la cultura italiana con la pizzica o la taranta, sarebbe riduttivo», spiega. Il compito, allora, della rassegna è rappresentare l'Africa oltre gli stereotipi, sfatando luoghi comuni cristallizzati, a partire dalla semplificazione che la cultura africana sia una sola, univoca.  «Vogliamo far conoscere le culture africane in tutte le loro diversità e sfumature».

La rassegna, dedicata alle culture contemporanee, è nata sei anni fa come opportunità di dialogo, di confronto e integrazione fra artisti italiani, europei e africani. Il tema scelto quest'anno è "Identità culturale in evoluzione": perché l'identità non è mai definita una volta sola, cambia, si costruisce nel tempo. 

La rassegna parte il 18 giugno, alla Fabbrica del vapore di Milano, e va avanti fino al 29, con un ricco programma tra musica, danza, teatro, arte, mostre e installazioni, conferenze, laboratori, docu-film, che vedono come protagonisti artisti dall'Italia e dall'Africa e l'apertura anche ad altri mondi. «Ques'anno è stata accolta la comunità cinese. Nel 2015 è stata la volta della comunità iraniana», aggiunge Ohandja. Ad aprire il festival il 18 giugno sarà Richard Bona, bassista e cantante camerunese che per la prima volta in Italia porta sul palcoscenico il suo nuovo progetto De La Frontera con il chitarrista spagnolo Antonio Rey. Tutto il programma sul sito: www.contaminafro.com.

 
 
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