La riunione della commissione di otto cardinali con papa
Francesco, che si svolgerà in Vaticano dall'1 al 3 ottobre,
non si occuperà solo di revisione della Curia romana. Tratterà invece
sicuramente delle questioni riguardanti la nullità
matrimoniale. Un tema di cui si parlerà anche nel prossimo
Sinodo dei vescovi. Lo ha detto lo stesso Pontefice il 16 settembre incontrando nella basilica di San Giovanni in
Laterano i sacerdoti della diocesi di Roma, ai quali, tra le
altre cose, ha raccomandato anche «accoglienza» verso le
coppie conviventi. Il tema della famiglia, della pastorale
ad essa dedicata, come pure delle situazioni particolari tra
cui i matrimoni falliti e le seconde unioni, sta emergendo
come uno di quelli che stanno a cuore a papa Bergoglio, che
ai vescovi ha dato indicazione di farne l'oggetto di
discussione in una specifica assemblea sinodale. L'argomento
è stato trattato anche in conclusione del dialogo tra il
Papa e i sacerdoti della sua diocesi, durato circa due ore e
mezza anche con domande e risposte.
Soffermandosi sul tema
della famiglia, e in particolare della delicata questione
della nullità dei matrimoni e delle seconde unioni, il
Pontefice ha rammentato come questo fosse un problema che il
suo predecessore Benedetto XVI «aveva a cuore». Tra l'altro,
per Bergoglio, parlando di divorziati e risposati, «il
problema non si può ridurre soltanto» se si possa «fare la
comunione o no, perchè chi lo pone soltanto in quei termini
non capisce qual è il vero problema». Il Papa ha ribadito
che si tratta di «un problema grave», «di responsabilità
della Chiesa nei riguardi delle famiglie che vivono questa
situazione». La Chiesa, ha affermato ancora papa Francesco,
«in questo momento deve fare qualcosa per risolvere i
problemi delle nullità matrimoniali».
Il Pontefice ha reso
noto che ci sono proposte, studi e approfondimenti in corso.
E del tema, ha detto riprendendo quanto già accennato
durante il volo da Rio, parlerà con il gruppo degli otto
cardinali che si riuniranno all'inizio di ottobre in
Vaticano. E ancora, ha aggiunto il Pontefice, se ne
discuterà nel prossimo Sinodo dei vescovi sul «rapporto
antropologico» del Vangelo con la persona e la famiglia, in
modo che collegialmente si studi la questione. «Questa - ha
rimarcato Bergoglio - è una vera periferia esistenziale». A
conferma di quanto l'aspetto sia centrale nella sua
attenzione pastorale, al pari di quelli del disagio sociale,
dell'emarginazione, della povertà. Rispondendo alle domande
dei sacerdoti, il Papa ha anche raccomandato che le
parrocchie devono essere sempre aperte e accoglienti, mentre
è importante cercare nuove vie, adatte e adeguate alle
persone a cui ci si rivolge.
«Accoglienza cordiale» è stata
una parola su cui il Papa ha molto insistito. «I fedeli si
sentano a casa», ha sottolineato. Un'accoglienza che deve
riguardare anche le coppie conviventi, verso le quali,
comunque, essa va esercitata «nella verità». Insomma,
l'atteggiamento dev'essere quello di saper dire la verità
senza lasciare mai sole le persone in difficoltà, perchè «la
verità di Dio va sempre di pari passo con l'accompagnamento
personale». Quella di papa Francesco si conferma sempre più
una Chiesa che non esclude nessuno - in una precedente
occasione Bergoglio aveva esortato i parroci a non essere
«doganieri della fede» - ma che accoglie anche chi si trova
in situazioni problematiche, o comunque che cerca le
soluzioni per farlo, siano essi persone conviventi o
divorziate e risposate.