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mercoledì 11 settembre 2024
 
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Corinaldo: il Papa prega per le vittime

08/12/2018  Dopo l'Angelus il Papa ricorda i morti e i feriti della discoteca la Lanterna nell'anconetano, ricorda i martiri algerini che oggi vengono beatificati e l'Azione cattolica che celebra i suoi 150 anni a servizio della Chiesa e della società.

Prega per le vittime e per i feriti della discoteca di Corinaldo. Papa Francesco aggiunge all'Angelus il suo dolore pqer quanto successo ai giovani e alla mamma che aveva accompagnato la figlia per un momento di divertimento.

Prima aveva spiegato il senso del Vangelo di oggi: L’«eccomi» di Maria è il contrario del «mi sono nascosto» di Caino. L’una è la parola di chi si fida di Dio, l’altra quella del peccato. Papa Francesco spiega, nel giorno in cui si celebra l’Immacolata concezione, che «Eccomi» è la parola, «Eccomi» è la preghiera. Maria si fida, anche quando l’angelo se ne va. Nel Vangelo odi Luca si dice che «l’angelo abbandona Maria». Dopo averle spiegato che diventerà Madre di Dio la abbandona in una situazione difficile. Non spiega agli altri quanto sta per accadere. La lascia in una situazione irregolare, in balia di quello che la gente potrà dire. Ma Maria sa che con lei resta Dio. «L’eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola, fa rimanere soli con sé stessi», spiega papa Francesco. E ribadisce che stare con Dio non significa che tutti i problemi siano tutti risolti magicamente. Ma Maria si fida e sa che stando con Dio «anche se in modo inatteso, tutto andrà bene. Ecco l’atteggiamento sapiente: non vivere dipendendo dai problemi – finito uno, se ne presenterà un altro! – ma fidandosi di Dio e affidandosi ogni giorno a Lui: eccomi!Eccomi è la parola. Eccomi è la preghiera». Si affida senza pensare ai suoi progetti, ma a quelli che Dio ha per lei. Così come anche oggi fanno tanti cristiani. Papa Francesco ricorda i martiri, quelli di Tiberine, in Algeria che proprio oggi sono proclamati beati. «Beati il Vescovo Pietro Claverie e diciotto compagni religiosi e religiose, uccisi in odio alla fede. Diciannove nuovi beati. Questi martiri del nostro tempo sono stati fedeli annunciatori del Vangelo, umili costruttori di pace ed eroici testimoni della carità cristiana. Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici. La loro coraggiosa testimonianza è fonte di speranza per la comunità cattolica algerina e seme di dialogo per l’intera società», sottolinea papa Francesco ricordando che «questa Beatificazione sia per tutti uno stimolo a costruire insieme un mondo di fraternità e di solidarietà». Poi ricorda i ragazzi morti nella discoteca La Lanterna nell’anconetano e prega per loro e per i loro famigliari «così come per i feriti».

Infine un ricordo dell’Azione cattolica, «un’associazione che da 150 anni è un dono e una risorsa per il cammino della Chiesa in Italia. Incoraggio le sue articolazioni diocesane e parrocchiali a impegnarsi per la formazione di laici capaci di testimoniare il Vangelo, diventando lievito di una società più giusta e solidale».

 
 
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