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giovedì 01 giugno 2023
 
coronavirus
 

Cari anziani, noi figli e nipoti vi tuteliamo così

27/02/2020  L'Italia è un Paese che invecchia. Siamo al primo posto, in Europa, per ultraottantenni. Allora, al tempo del coronavirus, occorre qualche attenzione in più per questa fascia fragile della popolazione

Non ce ne vogliate, cari padri, madri, nonni, zii se in questi giorni, in queste settimane, verremo a trovarvi di meno. Soprattutto noi figli e nipoti giramondo, che per lavoro e diletto siamo costantemente a contatto con persone dalla provenienza più varia, vorremmo farvi sentire che vi vogliamo bene. E, proprio per questo vi terremo lontani i bambini, vi strizzeremo l’occhio invece che abbracciarvi, limiteremo al massimo le visite. I dati del Chinese Centre for Disease Control and Prevention ha riscontrato che il tasso di mortalità cresce dallo 0,2% tra 10 e 39 anni al 14,8% sopra gli 80. Lo stiamo sperimentando in Italia dove i decessi sono soprattutto tra le persone anziane con patologie preesistenti. Non spaventatevi però e non sentitevi soli. Tutta l’Italia è mobilitata per arginare il contagio e contenere il virus. E a voi, che siete la parte di popolazione più esposta, sono dedicate attenzioni particolari. Perché tutti, a partire da chi sta coordinando l’emergenza, sanno bene che il nostro Paese è più anziano degli altri e non riuscire ad arginare l’epidemia potrebbe rivelarsi, per l’Italia, un problema più grave che per altre nazioni. In Europa siamo al primo posto, con i nostri circa 4 milioni di ultraottantenni, per popolazione anziana. E i dati Istat fotografano una situazione in cui già a partire dai 65 anni registriamo, nel nostro Paese, le prime fragilità.

E allora, senza esagerare, proviamo ad avere, nei vostri confronti, qualche attenzione in più. Verremo a trovarvi di meno, ma senza lasciarvi soli. Telefoneremo di più, useremo di più le nuove tecnologie per vederci senza toccarci. E quando verremo da voi – senza bambini che potrebbero essere entrati in contatto con il virus senza svilupparne i sintomi - non allarmatevi se, ancor prima di salutarvi, ci vedrete andare in bagno a lavarci le mani. Se per un po’ non avrete i nostri baci e abbracci, se non soffieremo sulla minestra bollente quando dovremo imboccarvi, se metteremo la mascherina quando dovremo avvicinarci di più, se non berremo dal vostro bicchiere e non vi daremo il nostro (tanto meno useremo le stesse posate...).

Durerà poco, speriamo. E dopo ne usciremo ancora più forti. Voi, che ci avete spesso raccontato delle privazioni della guerra e degli anni difficili della nostra Italia, adesso ascoltate le nostre parole e i nostri consigli. Un giorno racconteremo insieme ai vostri pronipoti di quella volta che… l’Italia… il coronavirus… la quarantena…

 
 
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