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venerdì 18 aprile 2025
 
Coronavirus
 

Didattica a distanza, l'esperimento dell'Istituto Freud

22/04/2020  Secondo un focus dell’Istituto di Milano il 97 per cento delle lezioni online sono seguite dai 650 studenti che però manifestano un “disagio” legato al mancato rapporto diretto con i docenti ed è emersa «la paura di non farcela e un'ansia da prestazione collegata con una comprensibile angoscia per il futuro»

L'insegnamento a distanza dovuto all'emergenza Coronavirus sta funzionando: gli studenti apprendono le lezioni e gli insegnanti hanno trovato le modalità di interrelazione corrette. Permangono però alcune criticità fra cui l'iniziale difficoltà nel nuovo approccio e un senso di spaesamento e talvolta di paura se non angoscia fra i giovani via via sempre minori. È quanto emerge da un focus della scuola superiore “Freud” di Milano.

In particolare, un monitoraggio per capire l'efficacia degli strumenti per l'e-learning dice che in circa due mesi i risultati sono "molto incoraggianti": il 97% delle lezioni online sono state seguite dai 650 studenti, il 98% degli allievi è in contatto con attività da remoto, il 99% dei docenti è soddisfatto delle attività online condotte fino ad ora così come la quasi totalità delle famiglie si ritiene contenta degli strumenti e della didattica usati. Tuttavia inizialmente una generazione di ragazzi che si può definire nativa digitale ha avuto, un po' sorprendentemente, qualche problema tecnico-informatico: caratteristica, ma qui comprensibile, più marcata nel corpo insegnante che ha richiesto un'ulteriore formazione ad hoc. Ma soprattutto il "disagio" si è manifestato nel mancato rapporto diretto con i docenti ed è emersa "la paura di non farcela e un'ansia da prestazione collegata con una comprensibile angoscia per il futuro".

"Ci siamo ritrovati nella necessità di costruire un nuovo modo di 'fare scuola' e si sente la mancanza della relazione personale che è veicolo del sapere - ha spiegato il direttore Daniele Nappo -. La didattica a distanza ha modificato l'ordinamento della formazione scolastica ed è stato quindi necessario riconsiderare le prospettive e modificare l'approccio ai processi. La valutazione in itinere è stata computata sullo stato di avanzamento della programmazione didattica e sul Piano dell'offerta formativa in cui i progetti sono inseriti, per meglio valutare il bisogno di cambiare le specifiche di realizzazione o anche il modello progettuale originario, ancora per connettere le attività di coloro i quali sono impegnati nella concretizzazione del progetto di formazione".

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