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giovedì 20 marzo 2025
 
 

Corruzione e affini, che cosa cambia

22/05/2015  La nuova legge punto per punto.

Dopo 15 anni di depenalizzazione di fatto, in quanto perseguibile solo a querela che mai arrivava, torna reato perseguibile d’ufficio il falso in bilancio con pene aumentate. Si tratta di una modifica importante perché semplica il contrasto di falsificazioni che sovente servono ad accantonare fondi neri destinati a reati di corruzione, anche se qualche dubbio tecnico sulla scrittura della legge è emerso tra gli addetti ai lavori.

PENE PIU' SEVERE

La corruzione  commessa nell’esercizio delle funzioni è punita con pena massima di 6 anni, prima era 5. Se è per un atto contrario ai doveri d’ufficio è prevista reclusione da 6 a 10 anni, se corruzione in atti giudiziari da 6 a 12, pene che possono salire fino 14 o 20 anni se dal delitto deriva l’ingiusta condanna di una terza persona.  L’aumento delle pene produce di per sé, in attesa di una riforma organica della prescrizione, un aumento dei termini di prescrizione, utile in reati come questi che, normalmente, vengono scoperti tardi.

Aumentano le pene per  tutte le per le varie articolazioni del reato di associazione mafiosa che per i boss possono arrivare a 26 anni. Ma non c'è stato lo spostamento auspicato da molti della competenza per i reati contro la Pubblica amministrazione alle Distrettuali antimafia.

La concussione (come pure l’induzione indebita) potrà essere contestata non solo al pubblico ufficiale ma anche all’incaricato di pubblico servizio (cioè a chi pur non avendo i poteri del pubblico ufficiale presta a qualunque titolo un servizio pubblico).

Aumenta la pena massima per l’induzione.

SCONTI DI PENA PER CHI COLLABORA

  

Allo scopo di rendere più agevoli le indagini e l’emersione dei reati, di solito, ostacolate dalla convenienza reciproca al silenzio sul patto della corruzione, la legge introduce sconti di pena – principio analogo a quello utilizzato con i collaboratori di giustizia in tema di criminalità organizzatata – per chi collabora con gli inquirenti e, a  maggior ragione, per chi s’adopera a ridurre gli effetti del reato commesso.  Non è invece passata la proposta di introdurre agenti sotto copertura.


LA RESTITUZIONE DEL MALTOLTO

La restituzione del prezzo e del profitto del reato sarà condizione necessaria per accedere al patteggiamento o alla sospensione condizionale della pena. E il giudice con la sentenza di condanna dovrà sempre ordinare la restituzione di quanto indebitamente ricevuto dal pubblico ufficiale all’amministrazione di appartenenza.

PIU' FACILE LICENZIARE I CORROTTI

  

Aumentano anche le pene accessorie. Per licenziare un dipendente pubblico la condanna minima scende da tre a due anni, l’incapacità di contrattare con la Pubblica amministrazione passa da 1-3 anni a 3-5 anni. Più elevato anche il tempo minimo di sospensione da una professione dopo una contravvenzione.

ANAC SEMPRE INFORMATA

D’ora in avanti il pubblico ministero, che eserciterà l’azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio per reati  contro la pubblica amministrazione, dovrà informarne l’Autorità nazionale anticorruzione indicando l’imputazione. Si allargano i compiti di vigilanza sui contratti pubblici non soggetti al codice degli appalti. Estesi gli obblighi di informare l’Autorità da parte delle cosiddette stazioni appaltanti e dei giudici amministrativi.


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