Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 20 marzo 2025
 
angelus
 

«Cosa facciamo noi per il popolo ucraino?»

19/06/2022  Il Papa lascia la domanda a ciascuno di noi. Prega anche per il Myanmar e ricorda il prossimo incontro delle famiglie. Nella giornata del Corpus domini sottoliena che, come Gesù, dobbiamo prenderci cura dell'altro. Bisogna magiare e dare da mangiare

Prega per la Birmania e benedice il popolo di Myanmar e la rappresentanza che è in Italia e si unisce all'appello dei vescovi di quell'«amato Paese« perché «la comunià internazionale non si dimentichi della popolazione, perché la dignità umana e il diritto alla vita siano rispettati così come i luoghi di culto, gli ospedali». papa Francesco si affaccia alal finestra del palazzo apostolico per l'Angelus e ricorda anche il prossimo incontro mondiale della famiglie che si terrà proprio a Roma a partire da  mercoledì 22, e «il martoriato popolo ucraino». prima di augurare buon pranzo il Pontefice chiede che ciascuno si faccia una domanda: «Cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Prego? Mi dà da fare? Cerco di capire? Cosa faccio io per il popolo ucraino? Ognuno si risponda nel proprio cuore».

Prima dell’Angelus aveva ricordato che oggi «in Italia e in altri Paesi oggi si celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo». E, partendo proprio dall'Eucaristia, il centro della vita cristiana, aveva spiegato il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù «benedice cinque pani e due pesci, li spezza, i discepoli distribuiscono, e "tutti mangiarono a sazietà!"», Francesco ricorda che «nell’Eucaristia ognuno può fare esperienza di questa amorosa e concreta attenzione del Signore. Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma viene saziato. Mangiare ed essere saziati: si tratta di due fondamentali necessità, che nell’Eucaristia vengono appagate». Gesù non fa un gesto eclatante, il miracolo avviene «quasi riservatamente, come alle nozze di Cana: il pane aumenta passando di mano in mano. E mentre mangia, la folla si rende conto che Gesù si prende cura di tutto. Questo è il Signore presente nell’Eucaristia: ci chiama ad essere cittadini del Cielo, ma intanto tiene conto del cammino che dobbiamo affrontare qui in terra. Se ho poco pane nella borsa», Gesù dà da mangiare a chi ha fame e anche noi siamo chiamati a prenderci «cura del prossimo, come fa Gesù: attorno a noi c’è fame di cibo, ma anche di compagnia, di consolazione, di amicizia, di buonumore, c'è fame di attenzione, c'è fame di essere evangelizzati. Questo troviamo nel Pane eucaristico: l’attenzione di Cristo alle nostre necessità, e l’invito a fare altrettanto verso chi ci è accanto. Bisogna mangiare e dare da mangiare».

Ma poi si viene anche saziati. «Abbiamo certo bisogno di alimentarci», dice il Papa, «ma anche di essere saziati, di sapere cioè che il nutrimento ci venga dato per amore. Nel Corpo e nel Sangue di Cristo troviamo la sua presenza, la sua vita donata per ognuno di noi. Non ci dà solo l’aiuto per andare avanti, ma ci dà sé stesso: si fa nostro compagno di viaggio, entra nelle nostre vicende, visita le nostre solitudini, ridando senso ed entusiasmo. Questo ci sazia, quando il Signore dà senso alle nostre vite, alle nostre oscurità, ai nostri dubbi, questo ci sazia, questo ci dà quel “di più” che tutti cerchiamo: la presenza del Signore! Perché al calore della sua presenza la nostra vita cambia: senza di Lui sarebbe davvero grigia».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo