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giovedì 03 ottobre 2024
 
Bullismo
 

Cosa fare se il bullo è tuo figlio

13/04/2018  Il 35% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni è stato vittima di episodi di violenza da parte di amici o compagni di scuola. Una pedagosta italo-olandese ha stilato un decalogo per i genitori, per accorgersi in tempo di comportamenti di aggressione e denigrazione di un coetaneo. Servono dialogo, esempio, rinforzo delle azioni positive

Secondo un’indagine effettuata nel 2016 da Doxa Kids in collaborazione con Telefono Azzurro, su circa 6mila ragazzi e adolescenti, il 35% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni è stato vittima di episodi di violenza da parte di coetanei o compagni di scuola. E il fenomeno sarebbe in aumento. Inoltre quasi la metà degli intervistati (45%) pensa che si sia verificato un incremento del fenomeno proprio a causa della grande cassa di risonanza fornita dai social media. Un ulteriore 26% crede che la crescita sia dovuta al costante clima di incitamento all’odio e alla discriminazione presente sui media. Per un italiano su quattro, invece, il bullismo è sempre stato presente e non ci sono differenze sostanziali rispetto al passato, se non un incremento delle denunce. 
I riflettori sono, giustamente, sempre accesi su chi subisce, ma cosa accade quando si scopre che fra le mura domestiche non si nasconde una vittima ma un carnefice? Almeno la metà dei bulli è stato prima vittima e 8 ragazzi su 10 fanno i bulli in via ‘preventiva’ “Si parla sempre delle vittime di bullismo ma se ti chiamassero dalla scuola di tuo figlio per comunicarti che è lui il bullo, come pensi reagiresti?”, chiede Nan Coosemans, family coach che da circa vent’anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti aiutandoli nel proprio percorso di crescita personale e autrice del libro Quello che i ragazzi non dicono (Sperling & Kupfer). è necessario essere in grado di riconoscere se tuo figlio è un bullo. Come? Coosemans ha stilato un decalogo per aiutare concretamente i genitori a disinnescare il meccanismo che trasforma alcuni adolescenti in bulli.

 

1.        Innanzitutto è necessario mettersi in posizione d’ascolto: ascolta bene le sue parole, è necessario scoprire perché crede che quello che fa sia giusto. Spesso i ragazzi hanno un’ottica completamente diversa rispetto a noi al resto della società. 
2.        Prova a capire cosa c’è dietro il suo comportamento, e spiegagli che ci sono altri modi per ottenere quello che vuole o per sentirsi meglio. 
3.        Parla con gli altri genitori per capire se anche i suoi amici hanno l’atteggiamento da bulli o se lui è il leader.
4.        Fai un passo indietro: è stato in prima persona vittima di bullismo in passato e adesso sta tentando di difendersi?
5.        Spiegagli a quali conseguenze può arrivare con quello che sta facendo, magari mostragli dei video su Youtube in modo da capire meglio come si sente la vittima. In questo modo non passi troppo da ‘insegnante’ e lui accetterà di più il confronto.
6.        Cerca di essere sempre d’ispirazione e d’esempio a casa, se c’è un comportamento che denota mancanza di rispetto o violento, i figlio lo coglieranno come un lasciapassare per certi atteggiamenti.
7.        Siediti insieme a lui o a lei per lavorare su un nuovo obiettivo. Puoi anche creare un gioco dei ruoli, per aiutarlo a capire come reagire in determinati contesti, poiché spesso i ragazzi non hanno ancora gli strumenti per affrontare certe situazioni in maniera indipendente e ragionata. 
8.        Premialo per un comportamento positivo: più attenzione viene posta sul positivo, più lui si sentirà motivato e spronato a migliorare.
9.        Se tuo figlio è consapevole di quello che ha fatto o sta facendo fai in modo che sia lui a scusarsi con l’altro. Anche se è un passo difficile dopo si sentirà meglio.
10.    Rimani connesso con tuo figlio, continua a parlare con lui ed ad avere una comunicazione aperta quanto più possibile priva di giudizi: deve sentirsi al sicuro per poterti parlare e individuare in te un punto di riferimento stabile. 

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