Le proteste contro il regime iraniano da Sanremo hanno commosso milioni di italiani grazie alle parole dell'attivista Pegah Moshir Pour, 31 anni. Arrivata in Italia nel 1998 da Teheran con i genitori, attivissima su Instagram, Pegah, che fa parte dell'Associazione italiana giovani Unesco ha letto sul palco con Drusilla Foer un testo per raccontare la situazione che stanno vivendo i suoi connazionali. Eccolo:
Pegah: Buonasera a tutte ed a tutti, mi chiamo Pegah Moshir Pour Italiana di origine Iraniana, nata tra i racconti del "Libro dei Re", cresciuta tra i versi de "La Divina Commedia". Consulente e Attivista dei diritti umani e digitali. In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico. Perché sarei stata arresta o forse addirittura uccisa. E per questo, come molte ragazze e ragazzi del mio paese, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce ad una generazione cresciuta sotto un regime di terrore e di repressione, in uno dei paesi più belli al mondo, uno scrigno dei Patrimoni dell’Umanità.
La parola Paradiso deriva dall’antico termine persiano Pardis, giardino protetto. Allora io vi chiedo: Esiste un Paradiso Forzato?
Ahimè sì…come altro si può chiamare un luogo dove il regime uccide persino i bambini? Dal 16 settembre 2022, da quando Mahsa Jina Amini, una ragazza colpevole solo di essere sospettata di non indossare in modo corretto il velo, è stata uccisa dalla polizia morale, il popolo iraniano sta sacrificando con il sangue il diritto a difendere il proprio paradiso.
Io vi ringrazio a nome di tutti i ragazzi iraniani perché ricordate al mondo che la musica è un diritto umano. E per spiegare meglio il dramma che i miei coetanei stanno vivendo nel nostro paese, vorrei usare la melodia e le parole di una canzone che è diventata l’inno della rivoluzione. L’ha composta Shervin Ajipour, musicando i tweet che i ragazzi hanno scritto sulle libertà negate. Shervin per questo è stato arrestato e il suo account silenziato. La canzone si chiama Baraye che in italiano vuol dire: Per…
Drusilla: Per poter ballare per strada
Pegah: In Iran si rischiano fino a 10 anni di prigione se si balla per strada o si ascolta musica occidentale
Drusilla: Per paura di baciarsi
Pegah: In Iran è proibito baciarsi e stare mano nella mano con la persona che ami
Drusilla: Per mia sorella, tua sorella e le nostre sorelle
Pegah: In Iran si paga con la vita il desiderio di esprimere la propria femminilità
Drusilla: Per l’imbarazzo e la vergogna
Pegah: Più di 20 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà, senza soldi per mangiare
Drusilla: Per i bambini che perdono i loro sogni
Pegah: Sono moltissimi i bambini sfruttati, che chiedono l’elemosina e vivono raccogliendo i rifiuti
Drusilla: Per i cani innocenti proibiti
Pegah: ll regime uccide i cani sia di proprietà che di strada
Drusilla: Per queste lacrime e questo pianto ininterrotto
Drusilla: Per questo paradiso forzato
Drusilla: Per gli intellettuali imprigionati
Pegah: nella prigione di Evin ci sono più di diciottomila tra intellettuali, dissidenti e prigionieri politici
che spariscono nel silenzio
Drusilla: Per i bambini rifugiati afghani
Pegah: In Iran ci sono più di 1 milione di profughi afgani, perseguitati senza possibilità di ricostruirsi una
vita
Drusilla: Per sentire il senso di pace
Drusilla: Per il sorgere del sole dopo lunghe notti
Drusilla: Per la ragazza che desiderava essere un ragazzo.
Pegah: In Iran essere omosessuali è punito con l'impiccagione
Drusilla: Per donna, vita, libertà
Pegah (magari dette in persiano): le parole chiave della rivoluzione
Qui riprende il canto di Shervin
Insieme:
Per la libertà
Per la libertà
Per la libertà
Per la libertà
Grazie!