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lunedì 24 marzo 2025
 
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Ucraina, il dramma dei bambini sfollati tra pericoli, distruzione e povertà

22/02/2024  "Cosa salveresti se fossi costretto ad abbandonare la tua casa a causa di una guerra?" E' la domanda che Save the children invita tutti a porsi per mettersi nei panni delle popolazioni sfollate dai territori in cui si combatte. Basti pensare che circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le loro case nei maggiori scenari di crisi mondiali, per un totale di oltre 10,5 milioni nel 2023

Mentre la guerra in Ucraina entra nel suo terzo anno, Save the Children – l’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro –  calcola che ogni giorno circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le proprie case nei 10 peggiori scenari di crisi mondiali, per un totale di oltre 10,5 milioni nel 2023.  Questo ha più che raddoppiato il numero di bambini sfollati nel mondo dai circa 20,6 milioni del 2010 , alla cifra record di oltre 50 milioni – la più alta nella storia – a causa di vari fattori, dai cambiamenti climatici alle alluvioni, alle siccità e, in primo piano, a causa dei conflitti. Le statistiche sono schiaccianti, ma un bambino sfollato non è solo un numero. È un bambino che molto probabilmente è stato testimone del tipo di violenza o distruzione che nessun bambino dovrebbe mai vedere, prima di doversi lasciare alle spalle tutto ciò che conosce. Quando i bambini perdono le loro case, perdono quasi tutto: l'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione, al cibo e alla sicurezza. Save the children lancia la campagna "Cosa salveresti?" partita con un flash mob al Pantheon di Roma.  per invitare  tutti a porsi una semplice domanda: cosa porteresti con te se dovessi fuggire dalla tua casa?
 

I rischi del ritorno per i bambini in Ucraina

Nei due anni trascorsi dall'escalation del conflitto in Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022, milioni di persone sono fuggite per mettersi in salvo, oltre 15 milioni di persone  hanno abbandonato le proprie case. Ancora oggi, 6,3 milioni di ucraini sono rifugiati all'estero e 3,7 milioni sono sfollati all'interno del Paese. 
A due anni di distanza, nonostante la guerra continui e ogni giorno si verifichino attacchi aerei ed esplosioni, oltre 4,5 milioni di persone sfollate sono tornate a casa, tra cui 1,1 milioni di bambine e bambini. Di questi, circa 630 mila minorenni sono tornati in situazioni di povertà e pericolo, e di questi circa 360 mila sono rientrati nelle regioni colpite dalla guerra e in prima linea, tra cui Dnipro, Kharkiv, Mykolaiv, Odessa e Sumy, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Dall’analisi è emerso che la maggior parte dei bambini rientrati è stata spinta a una condizione di "estremo bisogno": sono tornati in case e infrastrutture danneggiate e hanno il 62% in più di probabilità di trovarsi in condizioni di estremo bisogno rispetto al resto della popolazione.
«I bambini in Ucraina hanno sopportato due lunghi anni di violenza e distruzione. Molte famiglie sono state costrette a lasciare le loro case in cerca di sicurezza e hanno scelto di tornare non appena è stato possibile farlo. Per loro, nessun posto è come la loro casa e noi dobbiamo rispettare la loro volontà di essere nel luogo a cui appartengono», ha dichiarato Sonia Khush, Direttrice di Save the Children Ucraina. «Entrando nel terzo anno di guerra, la nostra attenzione si sposta sull'aiuto alle comunità colpite dal conflitto a ricostruire e a riprendersi, in modo che le famiglie abbiano gli strumenti per ricominciare la loro vita e i bambini possano essere bambini - imparare, giocare e ridere insieme ai loro amici - nonostante le atrocità che li circondano».
 

Save the Children chiede a tutte le parti in guerra di proteggere i civili e di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate. L'accesso umanitario alle famiglie coinvolte nella crisi, comprese quelle delle aree colpite dalla guerra, deve essere completo e senza ostacoli. 
 

Multimedia
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