Il dottor Valter Cascioli, psichiatra, portavoce portavoce ufficiale dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie).
Laico, oltre a essere portavoce ufficiale dell’Associazione internazionale esorcisti, il dottor Valter Cascioli ne è membro in qualità di esperto e consulente scientifico. «Affianco il presidente padre Francesco Bamonte nel delicato lavoro di mediare ai giornalisti le problematiche legate a questo importante ministero di consolazione e di liberazione. Il nostro auspicio è che, mediante una migliore conoscenza di questa diaconia a favore dei sofferenti e degli oppressi dal maligno, il Signore possa spezzare le catene e liberare tanti nostri fratelli e sorelle, che ne sono vittima, attraverso l’opera dei sacerdoti esorcisti».
In passato Cascioli ha preso parte, come assistente di don Gabriele Amorth, a numerosi esorcismi ed è membro dell’équipe di primo ascolto e discernimento della diocesi di Roma. Specialista in psichiatria e psicologia clinica, esercita la professione dal 1983 a Roma, attualmente presso l’ex ospedale psichiatrico “Santa Maria della Pietà”; collabora come docente al corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, aperto ai sacerdoti e ai collaboratori pastorali.
A giugno l’Aie è stata riconosciuta a livello giuridico dalla Congregazione per il clero. Cosa significa questo passo?
«Siamo testimoni di fatti che non si erano mai verificati prima d’ora nella storia della Chiesa. Lo Spirito Santo sta suscitando nuovi carismi e a sostenendo l’opera pastorale di Papa Francesco, dell’episcopato, di molti presbiteri e laici impegnati, donandoci segni importanti che ci confortano e ci spronano, come il recente riconoscimento pontificio dell’associazione. C’è una nuova attenzione per il prezioso ministero dell’esorcismo, che accompagna con umiltà, fede e carità, tanti nostri fratelli e sorelle vittime del male e del maligno».
Il dottor Valter Cascioli, psichiatra, portavoce portavoce ufficiale dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie).
Come si prepara un sacerdote a diventare esorcista? E chi conferisce questo ministero?
«Ai sensi del canone 1172 del Codice di diritto canonico, può essere
esorcista solo un sacerdote che abbia ricevuto una speciale ed espressa
licenza dall’ordinario del luogo. Per quanto concerne la formazione dei
sacerdoti chiamati a questo delicato ministero, purtroppo non sempre
esiste nei seminari un’adeguata preparazione in angelologia ed
esorcistica. Pertanto gli esorcisti di nuova nomina si trovano spesso a
dover far fronte a un’evidente mancanza di formazione, oltre che di
esperienza, a cui l’Aie cerca in parte di ovviare».
Capita spesso che la persona non sia “posseduta”, ma abbia problemi psichiatrici?
«Lo Statuto dell’associazione riconosce tra i suoi scopi quello di
“promuovere una collaborazione tra persone esperte in medicina e
psichiatria che siano competenti anche nelle realtà spirituali”, per una
diagnosi differenziale tra malattie psichiatriche e disturbi dovuti
all’attività demoniaca straordinaria (infestazione, vessazione,
ossessione, possessione diabolica). Pertanto lo specialista dovrà sempre
adottare la massima attenzione: la vera possessione diabolica può
mimetizzarsi fino a confondersi dietro i sintomi di una malattia
naturale di origine organica, di frequenti malesseri più o meno
imprecisati, apparentemente di natura psicologica o francamente
psichiatrica, ad esempio la schizofrenia e lo sdoppiamento della
personalità. Per poter dirimere i casi che giungono all’attenzione di un
esorcista, è necessario che il medico specialista sia adeguatamente
formato e abbia maturato un’esperienza in demonologia ed esorcistica».
Quanto è cruciale il ruolo di psichiatri e di altri specialisti accanto al sacerdote esorcista?
«La valutazione dei casi richiede particolare competenza, esperienza e
discernimento. Non è sufficiente essere bravi psichiatri. Spesso i
problemi preternaturali, cioè l’attività demoniaca straordinaria,
vengono visti soltanto in chiave antropologica e socioculturale,
psicologica e/o psichiatrica, a motivo del razionalismo e del
secolarismo dilagante, negando di fatto la loro reale origine. Per una
proficua collaborazione tra esorcisti e psichiatri si rendono
auspicabili la conoscenza e la stima reciproca, il rispetto dei ruoli,
delle competenze e dei metodi impiegati, la comunione d’intenti sugli
obiettivi da raggiungere. Non si può, tuttavia, assolutamente
prescindere dal riconoscimento dell’esistenza del diavolo e
dell’attività demoniaca straordinaria, di fronte alla quale si richiede,
di necessità, l’intervento precipuo dell’esorcista. È altrettanto
importante sottolineare che quella che talvolta sembra agli occhi del
profano una possessione diabolica può rivelarsi, in realtà, una
patologia di natura psichiatrica».
Sui temi dell’occulto si concentra talvolta la morbosità mediatica. Come informarsi correttamente?
«Oggi la fretta, la superficialità, l’egoismo e la secolarizzazione
sembrano sempre più dominare la nostra società. La lotta contro il male e
il maligno sta diventando un’emergenza. Ciò è chiaramente dovuto, oltre
che all’azione diretta del nemico di Dio, all’affievolirsi della fede,
alla mancanza di valori e al relativismo culturale dilagante che, con la
scusa del rispetto delle diversità e delle differenze, omogeneizza
tutto nella trasgressione e nella demagogia. Per altri versi assistiamo
al continuo proliferare di libri, programmi radiotelevisivi e prodotti
cinematografici che, sulla scia del sensazionalismo e dello
spettacolare, incentivano le nuove generazioni a occuparsi
dell’esoterismo, dell’occultismo e del satanismo; spesso si tratta di
siti web, serie tv e programmi profondamente diseducativi. Basti pensare
all’atteggiamento sensazionalistico, padre dello spettacolarismo, con
il quale vengono spesso trattati questi argomenti (in modo particolare
la possessione diabolica), mettendone in risalto quasi esclusivamente
gli aspetti plateali ed emblematici, per “bucare lo schermo”,
sollecitando la curiosità e, spesso, facendo leva sui particolari
scandalistici. Una valutazione distorta delle manifestazioni
dell’attività demoniaca straordinaria può essere all’origine di
pericolosi fraintendimenti e allontanare il credente dalla fede o,
addirittura, farlo imbattere in pericolosissime situazioni per
superficialità e dabbenaggine. Per una corretta conoscenza di queste
tematiche, invito a rileggere attentamente il Catechismo della Chiesa
cattolica e a meditare la Sacra Scrittura (nella Bibbia si parla 118
volte del nemico di Dio). Senza trascurare il combattimento spirituale:
Papa Francesco si è soffermato più volte sul diavolo e sulle sue
strategie, invitando a vigilare per non cadere nella sua trappola
mortale».