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lunedì 10 febbraio 2025
 
 

«Così Padre Pio cambiò la vita di mio papà, Carlo Campanini»

17/06/2022  Parla Maria Pia: «Lo incontrò la prima volta nel 1939, ma la vera conversione avvenne nel 1950, quando cambiò radicalmente. Il 23 settembre 1968, alle morte del frate, io ottenni una grazia. Mia figlia, di appena 5 mesi, data per spacciata, guarì. In pianto per il dolore della morte del religioso che conoscevo bene e per il dramma che stavo vivendo avevo pregato Padre Pio che intercedesse presso Dio. Improvvisamente...»

Maria Pia Campanini, figlia del celebre attore e cantante Carlo Campanini (1906-84).
Maria Pia Campanini, figlia del celebre attore e cantante Carlo Campanini (1906-84).

Lo chiamavano “Il sacrestano di Padre Pio”, per sottolinearne l’amore per il futuro santo che lo spinse a lasciare un ingaggio di successo al Carignano di Torino per dedicarsi a un’opera per lui più importante: «Testimoniare la fede che aveva ritrovata grazie a Padre Pio», ci spiega del papà, Carlo Campanini (1906-1984), attore e cantante tra i più celebri tra gli anni Trenta e gli inizi degli anni Cinquanta, la figlia Maria Pia, classe 1934.

«Mio padre lo diceva sempre: “Padre Pio mi ha cambiato la vita. Gli devo tutto perché grazie a lui ho creduto”. Per questo ha voluto essere sepolto a San Giovanni Rotondo, nella cappella di famiglia del servo di Dio Fra Daniele Natale, per stargli vicino anche dopo la morte»,

Quando e come suo padre incontrò Padre Pio?

«Era il 1939 ed andò a San Giovanni Rotondo spinto più che altro dalla curiosità. Papà mi disse che quando lo vide per la prima volta gli parve altissimo, un gigante. E la cosa incredibile è che padre Pio di solito burbero o severo con chi si trovava “in difetto”, non lo mandò via, ma fu anzi abbastanza accogliente. Credo sentisse che per il carattere di mio padre, solo così avrebbe potuto sortire un effetto. Papà rimase colpito, ma non accadde nulla nel suo animo, fin quando non avvertì la necessità fortissima di tornare da lui».

 

La tonba del celebre attore e cantante Carlo Campanini (1906-84). Foto di Luciano Regolo.
La tonba del celebre attore e cantante Carlo Campanini (1906-84). Foto di Luciano Regolo.

E come andò esattamente?

«Era il 1950 e un sacerdote venne a casa a celebrare la Messa e poi consacrarci ai cuori di Gesù e Maria. Papà quindi dovette confessarsi e poi comunicarsi. Terminata la funzione dovette letteralmente correre a San Giovanni, rispondendo a un forte impulso interiore. In macchina si diceva che poteva stare tranquillo: padre Pio non l’avrebbe rimproverato, dato che si era appena confessato e aveva fatto la comunione».

E fu davvero così?

«No, al contrario. Lo accolse dicendo: “Ora ci vuole una confessione generale”. E mentre papà inginocchiato parlava dei suoi peccati padre Pio gli tirava le ginocchiate: “Che vigliaccheria che hai, mo’ ti vergogni davanti a me, ma non ti sei vergognato di offendere Nostro Signore coi tuoi comportamenti”. Poi papà partecipò alla Messa e davvero sentì qualcosa dentro che si era smosso. Guardando il Crocefisso era come se una voce gli parlasse dicendo: “Anche tu hai spinto gli aculei della corona di spine ancora di più nella mia carne, anche tu mi ha sputato sul volto”. Finita la Messa corse fuori il santuario al principio della via Crucis e scoppiò in un pianto liberatorio. E da quel momento cambiò in tutto e per tutto vita. Non perdeva mai la Santa Messa, pregava con intensità e fece moltissimo apostolato».

E lei Maria Pia ha un ricordo personale di Padre Pio?

«Moltissimi e ho avuto anche tante grazie con la sua intercessione. La più eclatante? Quando padre Pio morì il 23 settembre 1968 mia figlia Anna Grazia di appena 5 mesi era in fin di vita, colpita da una forma gravissima di gastroenterite che aveva già provocato la morte di 20 piccoli ricoverati all’ospedale di Latina. Il medico aveva poche speranze e suggeriva comunque di ricoverarla per fare un ultimo disperato tentativo. A un tratto mi telefonarono per dirmi che padre Pio era volato in cielo e io corsi davanti a una sua gigantografia di fronte alla mia camera da letto e mi misi a piangere disperata per la sua morte e per le condizioni della mia bimba. Lo invocai con tutto il cuore. E in quell’istante arrivò mia madre: “Corri, Pia, la bambina ha improvvisamente ripreso tutte le sue funzioni!”. Guarì all’improvviso e imprevedibilmente, io sono certa che è stata la prima grazia ottenuta da padre Pio dopo la sua morte».

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