L'agenzia di stampa missionaria Fides ne trovò conferme giorni dopo. Il momento straordinario di preghiera voluto da papa Francesco, in piena pandemia, il 27 marzo di un anno fa, fu seguito anche in Cina. In Italia, solo su Rai Uno, la riflessione di Jorge Mario Bergoglio, l'invocazione al Signore e la benedizione Urbi et Orbi registrò il 32 per cento di share. Secondo i dati Auditel, le dirette mandate contemporaneamente in onda da diverse emittenti televisive coinvolsero oltre 17 milioni di italiani Era venerdì. Tutto cominciò alle 18. Quel giorno fu un giorno tragico. Non l’unico. Ma decisamente il peggiore. L’Italia registrò il più alto numero di morti nell’arco delle ventiquattr’ore (969 decessi in più) e con 86.498 contagiati il nostro Paese superò la Cina.
Era stata concessa l'indulgenza plenaria. Quella sera papa Francesco attraversò lento Piazza San Pietro. Solo. Com'era solo il mondo chiuso in casa per il lockdown. «Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa», disse il Pontefice. «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: "Siamo perduti", così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme...»
Quale impatto ebbe quel momento? Come la Chiesa e la società si sono fatte toccare il cuore da quelle parole e da quei gesti? Nello speciale video allegato sotto, Famiglia Cristiana ripropone i momenti più significativi di quell'evento. Tra i commenti, anche quello di Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la comunciazione della Santa Sede. In studio Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana, e il sacerdote paolino don Roberto Ponti.