(Le foto sono di Diego Baravelli/Msf)
Il Brasile, terzo Paese al mondo per numero di contagi da Covid-19 dopo Stati Uniti e India e secondo per numero di morti (più di 207mila), continua a vivere una tragedia immane. A pagare il prezzo più alto della pandemia è la regione amazzonica. Lo Stato di Amazonas - il più esteso del Brasile, quasi interamente occupato dalla foresta - già nella prima fase della pandemia era stato il più colpito. Adesso è sprofondato in una crisi ancora più grave: la situazione è diventata incontenibile, raggiungendo la cifra impressionante di quasi 4mila contagi al giorno. E' qui, nella capitale Manaus - dove sette mesi dopo l'arrivo del virus nella città più del 70% della popolazione era stata contagiata - che è stata indentificata la variante cosiddetta brasiliana, più contagiosa, alla quale si attribuisce con molta probabilità la grande velocità di diffusione del virus e la nuova ondata di contagi che ha investito la città e la regione.
A Manaus le strutture sanitarie sono al collasso e le scorte di ossigeno per i malati sono terminate, perché la domanda di ossigeno nello Stato - come racconta il quotidiano A Folha de São Paulo - in questo momento è tre volte superiore alla capaictà produttiva dei fornitori. La Ong Medici senza frontiere (Msf), presente sul territorio, lancia l'allarme per la situazione di Tefé e São Gabriel da Cachoeira, città rurali dell'Amazzonia brasiliana, dove si sta registrano un massiccio incremento di malati. Gran parte dei casi più gravi vengono trasportati a Manaus, ma la mancanza di assistenza sanitaria e di fortunitura di ossigeno rischia di aumentare in modo vertiginoso il numero dei morti. In alcune strutture gli operatori sanitari sono costretti, come espediente estremo, a ricorrere alla ventilzione a mano dei pazienti per tenerli in vita. Anche altri stati del nord del Brasile, come il vicino Roraima, dipendono dalla produzione di ossigeno di Manaus. Il rischio è che possano subire la stessa terribile situazione che sta affrontando la capitale dello stato di Amazonas. I team di Msf sul posto stanno cercando di salvare vite umane, stanno distribuendo mascherine e invitando le persone a seguire le linee guida per contrastare il Covid-19.
Nei cimiteri di Manaus i loculi sono arrivati al limite e negli ospedali somo arrivate celle frigorifere per i pazienti uccisi dal Covid. Come riporta A Folha de São Paulo, a Manaus alcuni medici negli ospedali raccontano di essere arrivati al punto di dover scegliere quali malati assistere con le terapie, mentre altri morivano per asfissia per mancanza di ossigeno. La situazione è talmente disperata che più di 700 pazienti devono essere trasferiti negli ospedali di altri Stati del Paese e il ministero della Salute ha mobilitato le autorità degli Stati vicini ad Amazonas per ricevere i malati nelle loro strutture.