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giovedì 12 settembre 2024
 
L'artista dei dettagli
 
Credere

Fabio Vettori: «Le mie formiche portano chicchi di Vangelo»

18/11/2021  Ogni domenica invia agli amici l’illustrazione di una frase del brano evangelico. Per la prima volta il noto disegnatore parla della sua fede: «Guardo Gesù con occhi semplici»

Le sue formiche siamo noi. Nei nostri vizi e nei nostri slanci, anche dentro le comunità cristiane, gioiose e solidali come i suoi insetti laboriosi. Fabio Vettori, illustratore trentino di 64 anni, ex maestro di sci, ci ritrae così da cinquant’anni su biglietti d’auguri e diari scolastici, magliette e poster che punteggiano le stanze di tanti fedelissimi in tutt’Italia. L’ultima sorpresa di questa carriera artistica, abbozzata già sui banchi di scuola a Trento e ormai diffusa fino ai confini della terra (da una missione amazzonica a un convento di Rodi) ci presenta le formiche impegnate a trasportare nelle nostre case qualche chicco di… Vangelo. Ogni domenica, infatti, Vettori invia a tanti amici l’illustrazione a colori della frase per lui più significativa del brano evangelico che viene letto a Messa. Ne riceve in cambio commenti riconoscenti per quei dettagli rivelatori (il mondo rimpicciolito delle formichine aiuta a entrare in profondità, dopo il superficiale sguardo d’insieme) che lo gratificano in questa nuova “produzione”. Non è una strategia commerciale, ma un bisogno personale scaturito da un impegno ecclesiale che, negli anni, ha portato Vettori ad animare il gruppo giovani della parrocchia e a prendersi anche cura della chiesa vicina a casa. Di questa scelta di fede mai esibita, parla a Credere per la prima volta, senza ritrosia: «Mi sento molto piccolo come le mie formiche, ma sono contento con questo nuovo lavoro di aiutare ad approfondire gli episodi del Vangelo, sui quali mi confronto anche nel gruppo della Parola. Mi piace una lettura popolare, non mi appassionano le elucubrazioni teologiche, guardo alla vita di Gesù con occhi semplici. Ma anche papa Benedetto XVI ci aveva invitato più volte a ritornare come bambini…» Le lillipuziane formichine di Vettori erano salite sui gradini della Torre Eiffel e delle piramidi d’Egitto, perfino sul cupolone di San Pietro nel gioco da tavolo creato per il Giubileo del 2000, ma non le avevamo ancora viste percorrere le polverose strade della Palestina, in fila indiana naturalmente. «I disegni sulla Parola», spiega Fabio, mentre già “schizza” il prossimo anno liturgico, «sono nati nel lockdown. Avevo tanto tempo a disposizione in quella lunga Quaresima del 2020 e postavo ogni giorno un’illustrazione colorata che potesse dare fiducia a malati e operatori sanitari. Ho ritratto i gesti storici di papa Francesco e la speranza dei giorni di Pasqua. Ne è nato poi un diario (il ricavato è andato tutto alla Croce Rossa Italiana, ndr) e la spinta a proseguire concentrandomi ogni settimana sul Vangelo della domenica».

LA BIBBIA NEI SUOI DISEGNI

Lo incoraggiano i laici (dall’Agesci a Comunione e liberazione… Vettori collabora con tanti gruppi ecclesiali) e alcuni sacerdoti amici di lunga data come fra’ Francesco Patton, il francescano trentino Custode di Terra Santa (nel suo studio a Gerusalemme gli fan compagnia le formiche) che ha ispirato con i suoi commenti il disegnatore. «Non sono un esegeta, non ho formazione biblica, ma devo ringraziare i miei genitori e alcuni zii per avermi testimoniato nella loro vita la gioia del Vangelo». Una fede che predilige la semplicità delle parabole, già anticipata qualche anno fa nel libro di “teologia per ragazzi” di don Luigi Giovannini (L’albero delle ciliegie, Vita Trentina) e che ricorre alla classica iconografia cattolica. Ma quel Dio barbuto col triangolo in testa e il mondo in mano… «Lo so che vi può sembrare un po’ antiquato, ma è una scelta di rispetto (è l’unico personaggio, Dio, che non ha un corpo di formica, ndr) quella di raffigurarlo secondo alcuni stili dell’arte cristiana del passato o ricorrendo all’immaginazione dantesca. Ci pensano le formiche a esprimere l’umanità dei personaggi più umili della Bibbia e della nostra quotidianità». Nelle case italiane la clausura da Covid ha portato tante famiglie a dedicare tempo ai giochi di società (come L’Acchiappamestieri della montagna, firmato Vettori) e ai suoi puzzle, molto ricercati. Così Fabio ha passato le ore nella sua mansarda-pensatoio, in cui spicca il crocifisso di San Damiano, su un altro progetto dal valore catechistico: ha ridato vita a tutti i santi del calendario, 365 disegni. Ce li mostra raccolti mese per mese, ancora freschi di colore sui cartoncini originali, personale ricerca sulla santità di ogni tempo: «Mi sono appassionato alle loro storie, questi sono i veri supereroi della vita, non quelli dei cartoni animati che stordiscono i nostri ragazzi», afferma. Delle agiografie raccoglie su una sola tavola gli episodi salienti, strisce che richiamano i cicli medioevali di affreschi. A lui il paragone non piace, ma anche queste vignette sono forse un’altra “Bibbia dei semplici”, che abbina anche il santo patrono a varie categorie di persone, come san Vincenzo de’ Paoli da prigioniero a protettore dei detenuti.

50 ANNI DI FORMICHINE

  

Nel 2022 compiranno 50 anni le formichine, nate dall’osservazione del ragazzo trentino che dalla cima del Bondone scorgeva quei puntini neri a slalom sulle piste o seguiva sotto le cime del Brenta le file di scalatori sulle vie ferrate. Ha lasciato la professione di maestro di sci per disegnare a tempo pieno, ma non ha abbandonato le montagne (in tanti rifugi trentini si trovano i suoi disegni didascalici) e l’esplosione di colori sul foglio bianco. «Non manca mai il sole che sorride, in cui rifletto anche la mia visione gioiosa della vita, nonostante le sue fatiche». Tanto che il suo poster prediletto è quello “profetico” del 1985 con un arcobaleno sorretto da cinque mongolfiere che va a raggiungere il sole. Al suo lavoro, condiviso dalla moglie Patrizia, crede molto il figlio Alessandro, che ne gestisce con competenza la parte commerciale insieme a Lorena e Lorenzo (nel negozio di Moena fanno la stagione con le formiche anche Ivana e Micaela), mentre la figlia Francesca, universitaria, si è già cimentata nella realizzazione di un video sull’arte del papà. «Devo ringraziare tutta la mia famiglia», confida Fabio mentre “firma” il disegno per i lettori di Credere, «se le formiche mi hanno fatto incontrare tante persone alle quali ho regalato un sorriso».

(Foto di Daniele Lira)

Chi è

Età 64

Professione Disegnatore

Famiglia Sposato con Patrizia e padre di due figli

Fede Affascinato dalla Parola di Gesù

 IL PAPÀ DELLE FORMICHE

Fabio Vettori nasce il 4 luglio del 1957 a Trento, dove vive e lavora tuttora. Fin da piccolo mostra una grande passione per l’illustrazione realizzando paesaggi ricchi di particolari. La sua passione per l’illustrazione risale ai tempi dei suoi studi da geometra. Nel 1972 inizia a essere attratto dal soggetto delle formiche, che diventerà presto la sua cifra stilistica. Le formiche, in effetti, consentivano di coniugare l’interesse di Vettori per il dettaglio con la possibilità di moltiplicare i personaggi all’interno di una stessa scena. Dal 2000 fa parte del Consorzio artigiano artistico e di qualità trentino. Info: www.fabiovettori.com.

 
 
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