La Chiesa copta fu fondata in Egitto nei I secolo. Ha origine dalla predicazione di San Marco, evangelista che predicò in Egitto, sotto l’impero di Nerone. Il capo della Chiesa copta è Patriarca di Alessandria. Molti dei primi monaci copti morirono come martiri.
Il distacco dalla Chiesa latina e greca venne a causa del Concilio di Calcedonia che stabilì che Cristo era al tempo stesso Dio e uomo. Erano secoli, siamo tra i IV e il V secolo, caratterizzati da numerose diatribe sulla natura di Cristo.
I Copti non accetteranno le disposizioni del Concilio di Calcedonia. Solo dopo il Concilio Vaticano II è iniziato un cammino ecumenico che ha portato nel 1973 al primo incontro dopo 15 secoli tra Paolo Vi e il Papa dei Copti Shenuda III.
Cominciò allora un dialogo teologico, che nel 1988 portò alla sottoscrizione di una Dichiarazione comune sulla cristologia, che mise fine a secoli di reciproca diffidenza.
La Dichiarazione dice: “Crediamo che il Nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, il Verbo Incarnato è perfetto nella Sua Divinità e perfetto nella Sua Umanità. Ha reso la Sua Umanità una con la Sua Divinità senza mescolanza, commistione o confusione. La Sua Divinità non è stata separata dalla Sua Umanità neanche per un momento o per un batter d’occhio”.