Sono destinati a essere spazzati via, schiacciati dalle guerre civili e dalla violenza dell’integralismo islamico? Finiranno per chiudersi sempre più in piccoli ghetti, in difesa di tradizioni esangui? Oppure diventeranno una minoranza creativa e saranno il lievito per la rinascita di queste terre dove la storia dei seguaci di Gesù ebbe inizio? Di certo c’è che il numero dei cristiani in Medio Oriente diminuisce ogni giorno di più. Nell’area che va dall’Egitto all’Iran passando per la Terra Santa, oggi i fedeli delle diverse Chiese sono ridotti a meno di 12 milioni di persone: una cifra che continua a scendere per via dell’aumento esponenziale dell’emigrazione verso l’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia.
La ricerca di un futuro migliore, la paura dell’intolleranza religiosa e la fuga dai conflitti regionali sta portando i cristiani ad abbandonare le terre che furono la culla della Chiesa delle origini. E rischia di dar vita a uno scenario mai realizzatosi prima nella storia: un Medio Oriente orfano di quel ricco mosaico di comunità cristiane che è stata caratteristica originale di una delle aree più lacerate ma anche più vivaci del pianeta.
Che cosa succederà nei prossimi anni? Un’inchiesta del nostro mensile Jesus indaga sulla fragile situazione nella regione, in un viaggio che ha attraversato tutti i Paesi compresi tra il Nilo e l’Eufrate.