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venerdì 15 novembre 2024
 
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Cristiani risvegliate la coscienza del nostro tempo

20/08/2015  Il messaggio del Papa e quello del Presidente della Repubblica. Giunto alla sua 36a edizione, il grande appuntamento di mezza estate promosso da Comunione e liberazione prevede - tra il 20 e il 26 agosto - oltre 100 incontri e tavole rotonde, 12 esposizioni e 23 spettacoli.

Col tempo è diventato un classico: nel cuore dell'estate, il Meeting per l'amicizia tra i popoli convoca a Rimini esperti, intellettuali e politici per riflettere sui temi più scottanti e d'attualità d'ordine sociale, culturale, politico e ed economico. Quest'anno l'evento è giunto alla sua 36a edizione. Tra il 20 e il 26 agosto sono previsti  oktre 100 incontri e tavole rotonde, 12 esposizioni e 23 spettacoli. Tra le presenze annunciate, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi,  i ministri Gentiloni, Padoan, Delrio, Poletti, Martina. A rappresentare le amministrazioni locali Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell'Anci (Aassociazione nazionale comuni italiani) e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Poi il mondo dell'imprenditoria con gli amministratori delegati delle principali aziende italiane e tanti rappresentanti del mondo del lavoro. Tra le figure ecclesiastiche di spicco: il cardinale francese Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Conisglio per il dialogo interreligioso e monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.

«Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?». E' un verso di Mario Luzi a dare il titolo a questo Meeting per l’amicizia fra i popoli. Come il poeta, assicurano gli organizzatori, il Meeting vuole interpellare il cuore dell’uomo, scoprendo in esso l’esperienza di una mancanza che, con la sua forza travolgente, come l’acqua che fuoriesce da una diga che si rompe, lo inonda. Ma qual è l’origine di questa mancanza? Da dove viene? E’ un difetto o può essere una risorsa? Non affrontare queste domande produce un impoverimento della persona. L’arte, la musica, la poesia, espressioni cui il Meeting di quest’anno pone particolare attenzione, rappresentano da sempre la testimonianza di quella irriducibile mancanza che alberga nel cuore dell’uomo, ma al tempo stesso esprimono quel grido e quella scintilla di nostalgia capaci di suscitare il desiderio dell’eterno.

A quanti organizzano e partecipano al Meeting si sono rivolti papa Francesco e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Il dramma di oggi consiste nel pericolo incombente della negazione dell’identità e della dignità della persona umana. Una preoccupante colonizzazione ideologica riduce la percezione dei bisogni autentici del cuore per offrire risposte limitate che non considerano l’ampiezza della ricerca di amore, verità, bellezza, giustizia che è in ciascuno. Tutti siamo figli di questo tempo e subiamo l’influsso di una mentalità che offre nuovi valori e opportunità, ma può anche condizionare, limitare e guastare il cuore con proposte alienanti che spengono la sete di Dio», ha scritto il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, nel messaggio inviato a nome di papa Bergoglio al Meeting per l’amicizia fra i popoli, invitando ad «andare incontro a tutti sostenuti dal desiderio di proporre con forza, bellezza e semplicità la buona notizia dell’amore di Dio». «Con il tema di quest’anno - continua il messaggio del Papa - il Meeting può cooperare a un compito essenziale della Chiesa, cioè ‘non consentire che qualcuno si accontenti di poco, ma che possa dire pienamente: "Non vivo più io, ma Cristo vive in me"». «Qui - conclude il segretario di Stato - sta il contributo che la fede cristiana offre a tutti e che il Meeting può testimoniare innanzitutto con la vita delle persone che lo realizzano».

«Il terrorismo, alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando d’introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una terza guerra mondiale. Sta alla nostra responsabilità fermarla. Sta a noi prosciugare l’odio, far crescere la fiducia e la cooperazione, mostrare i vantaggi della pace», ha scritto dal canto suo  il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di esseri umani - prosegue - saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica». Nel testo, il Capo dello Stato rileva che «la nostra società, dopo una lunga crisi economica, che ha lasciato ferite così profonde, avverte ancor di più l’esigenza di valori e di percorsi ispirati a ideali sinceri. E ha bisogno di testimoni credibili, che conducano la loro azione con coerenza e moralità, rompendo l’ara grigia dell’opportunismo, che purtroppo sfocia spesso nella corruzione, germe distruttivo della società civile».

Il «rischio di chiusure settarie, o di tentazioni fondamentaliste» che è «sempre in agguato», come dimostra “attorno a noi il riemergere di populismi e nazionalismi», prosegue Mattarella. «Ebbene la risposta viene offerta da tante testimonianze di moralità, di solidarietà, d’impresa responsabile, di governo dei conflitti, di ricostruzione del diritto laddove la sua rete è stata lacerata». «Personalismo e solidarietà, valori che si trovano alla base della nostra Costituzione, hanno bisogno - aggiunge - di essere continuamente realizzati. E chi lo fa con generosità, accresce anche gli anticorpi per affrontare le difficoltà che si presentano nelle diverse stagioni».


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