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venerdì 04 ottobre 2024
 
 

«Cristo è speranza e conforto»

08/04/2012  Il gioioso annuncio di Benedetto XVI nella Messa di Pasqua. I suoi auguri pronunciati in 65 lingue.

«Buona Pasqua a voi, uomini e donne di Roma e d’Italia! Ricercate sempre il Cristo Risorto, la luce della Verità, che ha squarciato le tenebre della morte e ha recato nel mondo lo splendore di Dio. Custodite nel cuore l’irradiazione di pace e di gioia proveniente dalla Risurrezione di Cristo che dà forza e significato ad ogni attesa ed ogni progetto di bene».

Con queste parole Benedetto XVI si è rivolto agli oltre centomila fedeli presenti questa mattina in piazza San Pietro per la solenne celebrazione della Pasqua. Sessantacinque sono state le lingue utilizzate dal Pontefice per fare gli auguri a tutte le popolazioni della Terra, al  termine del Messaggio pasquale e prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi.

«Se Gesù è risorto, allora – e solo allora – è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uomo e del mondo. Allora lui, Gesù, è qualcuno di cui ci possiamo fidare in modo assoluto, e non soltanto confidare nel suo messaggio, ma proprio in lui, perché il Risorto non appartiene al passato, ma è presente oggi, vivo», ha detto papa Ratzinger.

Di qui la certezza che «Cristo è speranza  e conforto in modo particolare per le comunità cristiane che maggiormente sono provate a causa della fede da discriminazioni e persecuzioni. Ed è presente come forza di speranza mediante la sua Chiesa, vicino ad ogni situazione umana di sofferenza e di ingiustizia».

Nell’omelia della Veglia pasquale, celebrata la scorsa notte nella Basilica vaticana, Benedetto XVI aveva sottolineato che «il buio su Dio e il buio sui valori sono la vera minaccia per la nostra esistenza e per il mondo in generale. Se Dio e i valori, la differenza tra il bene e il male restano nel buio, allora tutte le altre illuminazioni, che ci danno un potere così incredibile, non sono solo progressi, ma al contempo sono anche minacce che mettono in pericolo noi e il mondo».

 
 
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