Spettabile direttore, non senza un sentimento di stupore e sconcerto, vedo la copertina del Vade retro personalmente indirizzato all’attuale ministro degli Interni in nome del Vangelo. È ben vero che il prefato (che non mi piace) si permise di brandire rosario e Vangelo in campagna elettorale, ma che ora, con una mirata campagna di odio personale contro lo stesso quale ministro, il Vangelo venga brandito a mo’ di clava contro di lui mi stupisce e sconcerta.
Il fenomeno migratorio è epocale ma va governato: con canali umanitari per chi davvero fugge dalla guerra, con il decreto flussi per chi cerca un lavoro dignitoso, con il respingimento per chi tenta d’introdursi clandestinamente in Italia e in Europa. L’impedire che si speculi (anche indirettamente come han fatto e fanno certe opache Ong) sul “desiderio d’Europa” costi quel che costi, con susseguente strascico di morti è dovere di quanti governano uno Stato, mentre l’«accogliamoli tutti senza se e senza ma», favorendo di fatto scafisti e sfruttatori, non appartiene alla logica di nessuno Stato degno di questo nome.
II ministro Salvini non mi piace, ma ho apprezzato la misura con cui ha reagito al forsennato attacco personale della vostra rivista. Quanto a quest’ultima, mi piace ancora meno.
ALBERTO ZANETTA
Caro direttore, grazie, grazie, grazie per la decisa presa di posizione del suo giornale nei confronti della politica razzista, violenta e strumentale del ministro degli Interni nei confronti di nostri fratelli bisognosi di pane, amore e speranza! Basta con l’ipocrisia di chi si reputa buon cristiano perché assiduo frequentatore di chiese e poi vomita veleno contro chi è stato vittima prima del colonialismo e ora delle multinazionali di noi occidentali, corporations che succhiano il sangue di interi popoli, privandoli di enormi risorse e fomentando guerre per vendere le armi. Come si fa a non riconoscere che il nostro benessere si fonda sullo sfruttamento di coloro che poi pretendiamo di far morire in mare o stremati di fatica?
Questa è la vera Chiesa! La Chiesa che coraggiosamente proclama il Vangelo senza preoccuparsi delle reazioni ostili, delle calunnie, non avendo alcun timore se non quello di Dio! La Chiesa di papa Francesco e di don Tonino Bello. Sono commossa.
GERARDA CONTE
Come si poteva immaginare, sono arrivate moltissime lettere dopo la nostra copertina del numero scorso. Si possono dividere in tre macrocategorie: quelle piene di insulti più o meno espliciti; quelle di totale apprezzamento; quelle critiche. Non le ho contate una per una, ma l’impressione è che la maggioranza degli interventi sia contraria soprattutto per il titolo scelto più in generale perché favorevole alla politica del ministro Salvini, che avrebbe il diritto di agire come vuole in quanto votato dagli italiani.
Anche se non posso rispondere puntualmente a ciascuno, ringrazio tutti per essere intervenuti. Anche quelli che hanno usato parole volgari e offensive contro di noi, ma anche contro la Chiesa e il Papa. Il mio grazie a tutti è sincero, anche se ammetto che certi toni mi hanno un po’ infastidito. Non troppo, però, perché me li aspettavo. E sono una conferma che il clima in Italia è davvero avvelenato. Qualcuno potrebbe obiettare, come ha fatto, che anche il nostro titolo vi ha contribuito. In realtà non penso che sia così. Piuttosto ha fatto emergere quello che già c’era nel cuore di ciascuno. Che ci crediate o meno, non abbiamo mai pensato di chiamare Salvini un diavolo. Se fosse stato questo l’intento gli avremmo messo l’ombra delle corna o, invece di una mano che lo indica e quasi lo accarezza, gli avremmo piazzato davanti un esorcista con crocifisso e aspersorio.
Il senso della frase Vade retro si trova nel dizionario. Così si legge nello Zingarelli: «Vade retro: (spec. scherz.) si usa per respingere qlco. o allontanare qlcu. che fa proposte allettanti ma inaccettabili». Insomma, una presa di distanza dai toni aggressivi del ministro. Non tanto nostra, ma della presidenza Cei, di singoli vescovi e religiosi (non tutti, è chiaro, ma chi ha mai detto il contrario?). A questo si aggiunga l’evidente eco evangelica. E su questo punto sarebbe bene rileggere l’intero brano di Marco 8,32-33 o di Matteo 16,22-23. Ora, sarà azzardato mettere Salvini sullo stesso piano di san Pietro, ma è indubbio che le parole sono di Gesù. Forse nostro Signore è stato spinto dall’odio verso il capo degli apostoli? No, dall’amore. Mentre Pietro lo aveva rimproverato in disparte, Gesù lo ha fatto «guardando i suoi discepoli», di fronte a tutti. E, in modo forte, ha invitato Pietro a convertirsi, ad andare dietro di lui, a imitarlo nel suo amore fino alla fine. Questo è il significato del «Vade retro». Se anche Salvini, che si professa cristiano, non cambierà, spero che lo facciano tanti altri, cristiani e no.
Ma cambiare in che senso? A questo punto vorrei fare una precisazione. Non lasciatevi fuorviare dai seminatori di falsità: non abbiamo mai parlato di accoglienza indiscriminata, senza se e senza ma. Cito solo quanto scritto qualche settimana fa da Andrea Riccardi: «Una questione grave come i migranti non si può affrontare in modo emotivo, anche se le forze politiche europee hanno appreso che alimentare le paure può portare consenso... Non ci sono soluzioni semplici per un problema così complesso. Né soluzioni semplificate sono applicabili. Prima di tutto bisogna calmare le opinioni pubbliche e governare i flussi migratori con una politica efficace di accoglienza e integrazione. Va condotta una lotta senza quartiere ai mercanti dei viaggi della morte. Poi c’è da lavorare in Africa, spiegando alla gente il dramma dei viaggi verso il Nord ed esigendo dai Governi africani più responsabilità verso i loro giovani. Bisogna lavorare con gli Stati africani, perché i giovani trovino futuro nei loro Paesi. Inoltre, vanno aperti corridoi perché, in piena legalità e sicurezza, i migranti possano giungere nei nostri Paesi».
Permettetemi allora di parlare con franchezza: non sono più accettabili «parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi», né i facili slogan, la politica gridata senza fare nulla di davvero concreto, ma alimentando atteggiamenti di odio e razzismo. I tanti casi recenti di violenze, aggressioni, fino all’uccisione di persone solo perché hanno la pelle scura dovrebbero porre degli interrogativi a chi ha responsabilità istituzionali. A questo proposito, poi, perché non si può criticare un uomo di Governo? È anzi uno dei compiti principali di chi fa informazione, affinché chi governa pensi davvero al bene comune. D’altra parte si può anche plaudire al Governo o dar comunque risalto a quello che sta facendo. Perché nessuno ricorda la nostra intervista al ministro della famiglia Fontana e a quello del lavoro Di Maio?
Secondo me era il momento di parlare chiaro rispetto alle parole di Salvini. O forse qualcuno, tanto più se è cristiano, condivide le parole del ministro «è finita la pacchia», «basta crociere» rivolte ai migranti, oppure la definizione dei rom come «parassiti» (così in un triste passato si apostrofavano gli ebrei)?
Una nota finale sui preti pedofili. Le offese contro di noi e contro la Chiesa sono ignobili e infondate. Il caso di Calenzano è avvenuto dopo che il giornale era già stampato. E ora sul sito si trova un ampio servizio, con il rimando ai tantissimi articoli che abbiamo dedicato a questo argomento. La nostra posizione è sempre stata chiara: questi comportamenti sono intollerabili e ripugnanti, tanto più se compiuti da un ministro di Dio.
Ricordo, peraltro, che siamo stati tra i primi, diversi anni fa, a denunciare questi gravissimi casi che purtroppo sono diffusi in tanti ambienti, dalle famiglie ai luoghi dove si praticano sport. Già Benedetto XVI e ora Francesco stanno affrontando con forza questi casi all’interno della Chiesa cattolica. L’ultimo fatto è la sospensione da cardinale di Theodore McCarrick, 88 anni, arcivescovo emerito di Washington, insieme all’obbligo a una vita di preghiera e di penitenza per i presunti abusi sessuali su minori e comportamenti sessuali inappropriati con adulti da lui compiuti anni fa.