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sabato 19 aprile 2025
 
 

Crociata dalla Cei alla diocesi di Latina

19/11/2013  Papa Francesco ha nominato nuovo vescovo della diocesi di Latina il segretario generale uscente della Conferenza episcopale, monsignor Mariano Crociata. «In questa circostanza», ha detto, «si fa più avvertita in me la percezione che quelli che viviamo sono tempi di grandi cambiamenti per la Chiesa. La figura di papa Francesco ha impresso un’accelerazione e una nuova direzione»

Dopo la proroga di qualche mese fa, quando era scaduto il suo mandato quinquennale, il segretario della Cei monsignor Mariano Crociata è stato nominato da papa Francesco nuovo vescovo della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, nel Lazio.

In un certo senso, è un ritorno al passato, all’epoca di Montini, perché durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI chi ricopriva il ruolo di segretario della Conferenza episcopale, al termine del mandato, andava a ricoprire sedi cardinalizie: Camillo Ruini divenne Vicario di Roma, Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Genova, Ennio Antonelli e Giuseppe Betori arcivescovi di Firenze.

È ancora presto per dire se la nomina di Crociata possa preludere a cambiamenti nell’organizzazione della Cei. Si sa che papa Francesco ha chiesto più collegialità ed eventualmente anche il cambiamento dello statuto per arrivare, se la maggioranza dei presuli sarà favorevole, all'elezione del presidente e del segretario che fino ad oggi è di nomina papale, a differenza delle altre Conferenze episcopali dove presidente e segretario vengono eletti dall’assemblea dei vescovi.

L'ingresso di Crociata in diocesi a Latina avverrà prima di Natale, nel frattempo continuerà a svolgere il lavoro di segretario della Cei. Attualmente lo statuto prevede che il Consiglio permanente – il «parlamentino» della Cei – proponga al Papa una terna di nomi di candidati alla segreteria. 

«Quello che oggi viene annunciato è un passaggio fisiologico», ha detto Crociata ai collaboratori della Cei, «sono grato a papa Francesco anche per avermi voluto prorogare oltre la conclusione del mandato, ma soprattutto per la fiducia che ha mostrato verso la mia persona nominandomi vescovo di Latina. A lui rinnovo, anche in questo momento, la mia devozione e la piena obbedienza. In questa circostanza si fa più avvertita in me la percezione –non solo mia – che quelli che viviamo sono tempi di grandi cambiamenti per la Chiesa. La figura di papa Francesco ha impresso un’accelerazione e una nuova direzione a un processo già in atto, mostrando come la Chiesa può essere soggetto di una trasformazione che conosce molteplici fattori di tipo culturale, sociale ed eco-nomico. Si tratta di un processo complesso, che vede accostati l’entusiasmo delle folle che si raccolgono attorno al Papa e la fedeltà quotidiana, talora affaticata, delle nostre comunità e, ultimamente, della nostra fede». 

«È in questo clima – ha concluso il neovescovo di Latina – che dobbiamo raccogliere l’invito del Papa a far crescere la partecipazione e la condivisione, il calore delle relazioni e la cordialità nella dedizione, una comunicazione di fede che, senza sminuire il senso dell’istituzione ma orientandola al suo fine specifico, sia attenta alla persona e alla sua situazione, come da alcuni anni – con la cura dell’educare e la ricerca dell’umano rigenerato dalla fede – stiamo imparando a fare. Raccogliamo e teniamo desta l’indicazione che viene dal magistero e dall’esempio del Papa».

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