A Roma dal Papa, in bici: diverse centinaia gli appassionati delle due ruote stanno per arrivare a Piazza san Pietro, per il raduno degli sportivi con Papa Francesco, promosso in occasione dei 70 anni del Centro Sportivo italiano. Nella foto, il primo gruppo di ciclo-pellegrini partito 4 giorni fa da Torino.
Giocano sotto il sole migliaia di atleti di tutte le età. Giocano sul sagrato del Papa e festeggiano 70 di sport con l’anima, quello dove si gareggia perché ci si vuole bene, valori del gioco pulito, dell’agonismo schietto, intrecciati da 70 anni dal Csi, il Centro sportivo italiano. Campi provvisori allestiti in via della Conciliazione per la più grande festa dello sport mai vista davanti a casa del Papa.
Francesco è atteso per la sera spettacolo di sport e passione a chiudere una giornata memorabile. C’è tutto: calcio, pallavolo, basket, piste di atletica, ma anche tatami, karate, e arti marziali, fino al ping pong e al calciobalilla. La parola d’ordine è divertirsi, nonostante il caldo, nonostante il sole. E poi la musica, i balli, il picnic, in un tripudio di magliette colorate, di cappellini di tutti i colori. Sono venuti da tutta Italia, alcuni perfino a piedi percorrendo la via Francigena, altri in bicicletta fin dal Nord, giro d’Italia speciale a tappe per incontrare allo sprint finale Papa Francesco.
I campi sportivi allestiti sabato 7 giugno in via della Conciliazione, a Roma.
Monsignor Nunzio Galantino celebra al mattino la messa nella chiesa
della Traspontina giusto a metà di via della Conciliazione e ricorda la
grande sfida lanciata 70 anni fa allo sport dal Csi, nato dall’Azione
Cattolica per dare ai giovani speranze sempre in accordo con il Vangelo.
Lo sport è passione e fratellanza e lui il Segretario generale
della Cei lo sa bene, perché è stato sportivo e non dimentica. Era
saltatore in alto e poi arbitro nel Csi, uno che adesso può dire ai
ragazzi come si fa a saltare ancora più in alto verso Dio. Galantino
racconta del Papa come un atleta, che trae forza dalla preghiera.
Spiega: “Grandi prestazioni possono nascere dal silenzio autentico e
dalla preghiera. E avere Dio come allenatore fa di noi persone
vincenti”. Poi cita Yuri Chechi “meglio una sconfitta pulita che una
vittoria sporca” per indicare la strada giusta dello sportivo e del
mondo che gira intorno allo sport e ricordare il ruolo del Csi. “Il Csi è
un valore aggiunto perché riesce a mettere insieme ragazzi rendendoli
persone nuove a affidabili, cioè convinte che la voglia di vincere non
si allea con l’imbroglio e la sopraffazione di chi è meno abile”. Alla
fine Galantino lancia un appello agli sportivi: “Rifiutate di
contribuire ad ingrossare le fila di coloro che stanno dalla parte dei
presunti vincitori. WE’ meglio che facciate parte degli scarti e delle
riserve”. Alla fine della messa il presidente del Csi Massimo Achini ha
donato a Galantino il “Discobolo d’oro” e una tuta del Csi.