Dal continente africano alla Moldova, per portare aiuto e assistenza medica ai profughi ucraini, a chi scappa oltreconfine dalla guerra. Medici con l'Africa Cuamm, Ong italiana impegnata dal 1950 nella promozione e nella tutela della salute delle popolazioni africane, è approdata in un primo tempo in Ucraina a metà marzo, dove ha preso contatti con una Ong locale, Vrb, che ha sede a Chernivtsi e si occupa di distribuire cibo, medicinali, vestiti, beni di prima necessità ai profughi interni.
Ora, l'organizzazione esce dall'Africa e comincia a operare nella vicina Moldova, che dall'inizio del conflitto ha accolto circa 450mila ucraini, dei quali 100mila hanno deciso di fermarsi stabilmente e non proseguire verso altre mete europee. La Moldova, il Paese più povero d'Europa, è anche la nazione che ha dato ospitalità al numero più elevato di profughi ucraini pro capite (attualmente nel Paese vivono poco più di 2 milioni di moldavi dei quali circa 1 milione solo nella capitale Chisinau e hinterland).
Il Cuamm opera in Africa subsahariana, in Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda con progetti sanitari a lungo termine. La Ong è impegnata anche in Italia e in Europa con corsi di formazione del personale sanitario e campagne di sensibilizzazione. «Abbiamo risposto alla richiesta ufficiale di intervento in Moldova dai parte dei nostri grandi partner sanitari, Organizzazione mondiale della sanità e Unicef, in quanto organizzazione specializzata nella gestione dell'emergenza e nello sviluppo», spiega Giovanna De Meneghi, coordinatrice dei programmi Cuamm in Ucraina e Moldova. «L'intervento viene promosso con il sostegno organizzativo e logistico e la collaborazione della diocesi cattolica di Chisinau, la Fondazione Regina pacis e Caritas Moldova. Don Cesare Lodeserto, vicario generale della diocesi, ci ha fatto notare che la Moldova è un Paese poverissimo. Abbiamo così proposto un progetto di clininche mobili per rispondere ai bisogni dei profughi ma aperto anche anche alle persone moldave più povere e marginalizzate».
Nei prossimi giorni è in arrivo a Chisinau la prima ambulanza totalmente equipaggiata come ambulatorio mobile, con un medico e un'infermiera italiani volontari che si alterneranno ogni due settimane. «Ma lavoreremo anche con il personale locale», aggiunge De Meneghi, «abbiamo già assunto due infermiere del posto che parlano italiano, rumeno e russo. L'ambulanza sarà nella capitale, ma siamo disponibili anche ad arrivare in altre zone del Paese, dovunque ci sarà bisogno del nostro aiuto».
(Foto Cuamm in alto: da destra, Katerina Ponomariova, presidente della Ong ucraina Vrb, Giovanna De Meneghi e Nataliya Savka, assistente e punto di riferimento del Cuamm per l'intervento in Ucraina)