logo san paolo
martedì 28 novembre 2023
 
 

Il Papa a Cuba, bavaglio ai dissidenti

27/03/2012  Arresti e coprifuoco allo scopo di impedire agli attivisti per i diritti umani di denunciare il regime cubano durante la visita del Pontefice. Il rapporto di Amnesty International

Non è bastata l’ondata di arresti da parte del regime (almeno 150) denunciata dalla dissidenza cubana per impedire turbamenti alla visita del Papa. All’inizio della messa di stamane, infatti, un uomo, filmato dalla Tv colombiana, ha gridato slogan anticomunisti prima di essere portato via dai servizi di sicurezza. È seguito un trambusto subito sedato.

Proprio in occasione della visita di Benedetto XVI le autorità cubane avevano imposto un coprifuoco contro gli attivisti per i diritti umani. E mentre Raoul Castro si affanna a spiegare i passi in avanti verso la democrazia, è di qualche giorno fa un rapporto di Amnesty international intitolato ''Repressione ordinaria: persecuzione e brevi periodi di carcere politico a Cuba'', nel quale l'Associazione denuncia, negli ultimi 24 mesi, l’aumento dei casi di persecuzione e di detenzione di attivisti politici, giornalisti e blogger.

A Cuba nessuna organizzazione politica o per i diritti umani può essere riconosciuta legalmente e le normative in materia di “disordini pubblici”, “mancanza di rispetto”, “pericolosità”, “disprezzo” consentono di reprimere gli oppositori. Dal marzo dello scorso anno sono stati arrestati, in alcuni casi più di una volta, oltre 65 giornalisti e, secondo i dati della Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, da gennaio a settembre del 2011, vi sono stati 2.784 casi di violazione dei diritti umani. Quasi sempre si tratta di brevi periodi di carcerazione per i dissidenti. Rispetto alo stesso periodo del 2010 si tratta di 710 casi in più.

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo