Concluso il viaggio in Messico, Papa Benedetto XVI sbarca lunedì 26 marzo a Cuba, “nell'anno 53 della Rivoluzione”, come ricordano ossessivamente i murales sull'isola.
La sua presenza ha un importante significato mariano nel contesto dell'Anno giubilare in corso per celebrare i 400 anni della scoperta della statua della Madonna della Caridad del Cobre, patrona dell'isola .
Per questo, dopo la messa celebrata a Santiago de Cuba, la seconda città del Paese, il Papa si trasferirà il giorno dopo al Santuario, dove si trova la piccola statua della Madonna tornata alla sua sede originale dopo un pellegrinaggio nazionale di un anno e mezzo nel quale ha percorso complessivamente oltre 30 mila chilometri.
A Plaza de la Revoluciòn, all'Avana, intanto, è pronto il palco bianco e
giallo dove il Papa celebrerà la messa il 28 marzo. Qui è stato
commemorato nel 1967 Che Guevara, dopo la sua morte , mentre l'ultimo
grande evento è stato il concerto per la pace del 2009 con 15 artisti
internazionali, tra cui Jovanotti.
Ratzinger avrà alle spalle una sorta di obelisco dedicato a José Martí,
poeta e scrittore, considerato il primo eroe della patria, che si batté
per la sua indipendenza. Ai lati della piazza, come le casse dello
stereo, due edifici governativi con le gigantografie del Che e di
Camillo Cienfuegos, i leader della Rivoluzione cubana.
Nella stessa piazza celebrò la messa Giovanni Paolo II nel 1998 davanti a
un milione di persone, in una storica visita di una settimana che
cambiò i rapporti tra Cuba e la Chiesa, in cui il Pontefice percorse
l'intera isola . Il settimanale Time uscì con in copertina l'immagine di
Giovanni Paolo II e di Fidel Castro: “Due giganti del secolo mettono
alla prova le loro fedi”.
L'aspettativa nei confronti del Papa è così elevata anche perché la
visita di Giovanni Paolo II, percepito qui come un “Papa operaio” e
quindi vicino alla gente, è rimasta nella memoria di tutti:
“Mai avevo visto né avrei potuto immaginare che a Cuba, il paese della
musica e dei balli, si potesse mantenere un lutto così stretto per una
settimana, come quello che c'è stato per la morte di Giovanni Paolo II”
racconta Antonio Paulato, accompagnatore di Viaggi Solidali, una Onlus
di Torino che da anni organizza tour a Cuba.
Secondo un'analisi pubblicata sulla rivista Foreign Policy, “la visita
papale contribuisce all'agenda del governo cubano in tre modi : consolida
il dialogo istituzionale tra il governo di Raul Castro e la Chiesa
Cattolica, offrendo incentivi perché quest'ultima partecipi, nella forma
prevista, al rinnovamento del sistema attuale; contribuisce a creare un
ambiente internazionale favorevole ai progetti di apertura e riforma
senza abbandonare il monopartitismo, e rafforza l'immagine di un paese
in transizione che paga i costi della rigida posizione statunitense di
isolamento nei confronti di Cuba”.
Dal 1992, quando il Paese è passato da “ateo” a “laico”, la Chiesa è
cresciuta molto e in questa fase si aprono spazi nuovi, anche se Foreign
Policy invita a un sano realismo: “Il punto centrale della visita
papale nell'area dei diritti umani è la libertà di religione, sulla
quale si sono fatti importanti progressi, però molto rimane da fare per
quanto riguarda la presenza sociale delle comunità di fede. La cosa
migliore, tanto per la Chiesa quanto per il progresso generale dei
diritti umani, è di concentrare l'attenzione là dove i progressi sono
più probabili”.
Alcuni dissidenti politici hanno occupato una settimana fa una Chiesa
all'Avana, con una serie di rivendicazioni sociali, ma l'Arcivescovato
di Cuba è stato molto chiaro:
“La Chiesa ascolta e accoglie tutti, e intercede per tutti ma nessuno ha
il diritto di trasformare le chiese in trincee politiche. Nessuno ha il
diritto di distruggere lo spirito celebrativo dei fedeli cubani e di
molti altri cittadini che attendono con gioia e speranza la visita di
Papa Benedetto XVI a Cuba”.
Visitando Cuba una delle prime scoperte che si fanno è che le immagini religiose abbondano nelle case e sembrano a prima vista santi e madonne così come li conosciamo noi.
A uno sguardo più attento notiamo però che la Madonna è quasi sempre la Virgen del Cobre , riconosciuta patrona della nazione da Giovanni Paolo II, mentre i santi sono soprattutto due, Santa Barbara e San Lazzaro.
Santa Barbara è l’equivalente di Orisha Changò, signore del fuoco e del fulmine, nonché signore della guerra. E San Lazzaro è come Orsiha Babalù Ayè, la divinità dei lebbrosi e delle malattie della pelle.
Si tratta del cosiddetto sincretismo, la sovrapposizione di alcune
tradizioni e divinità africane, gli “orisha” con alcuni riti ed alcuni
santi della religione cristiana.
Con l’inizio della evangelizzazione di Cuba nacque la Santeria , di cui
ancora oggi è intrisa gran parte della popolazione di origine africana.
Per entrare nella Santeria bisogna essere battezzati nella Chiesa
cattolica (non in quella metodista o evangelica, anch'esse presenti a
Cuba) e poi un santero individua le persone che hanno delle
caratteristiche tali per essere avviate a un cammino spirituale.
Dovranno vestirsi di bianco per un determinato periodo stabilito dal
loro padrino, non esporsi ai raggi solari e seguire una serie di altri
dettami.
La particolarità di questa religione è che si pratica andando a casa del
santero o realizzando altari casalinghi. Anche i cattolici cubani
hanno, in molti casi, la tradizione di fare lunghe veglie di preghiera
in casa durante le quali si dedica un altare a un santo o alla Madonna .
Si passa la notte tra canti e balli e ad officiare sono delle persone
dette “oranti”. Certo non si può parlare di cattolici nel momento in cui
venerano delle immagini, ma non siamo neanche in presenza della
santeria. L'altare che viene offerto è come un ex voto e rappresenta una
forma di religiosità popolare verso la quale la Chiesa dimostra grande
rispetto.
Cuba è terra di missione, un Paese povero di vocazioni, dove si incontrano molti sacerdoti che vengono dall'Europa o da altri Paesi latinoamericani.
Tra questi il bresciano don Valentino Ferrari, parroco di Baracoa, la città del nordest del Paese dove sbarcò Cristoforo Colombo , come ricorda una statua sul lungomare, il malecòn.
La Chiesa, un gioiello del Barocco, è in restauro da tre anni, per mancanza di fondi. Quelli disponibili arrivano in gran parte dall'Italia (Diocesi di Bergamo) e anche in piccola parte da esuli cubani a Miami che contribuiscono al restauro delle vetrate.
“Molte cose sono cambiate negli ultimi anni. Nel 2006 ho potuto
organizzare la prima processione alla quale sono riuscito a far
partecipare anche la banda municipale” racconta Don Valentino.
“La svolta vera è stato il permesso di acquistare un'automobile, l'anno
successivo. Da allora riesco a raggiungere 23 comunità che vivono sulle
montagne e il lavoro si è decuplicato”.
Un'esperienza umana unica se si pensa che in questo modo è possibile
raggiungere cristiani che per 50 anni non hanno potuto incontrare un
sacerdote.
“Mi ha colpito una signora di 84 anni che ha battezzato da sola tutta la
popolazione della montagna con l'acqua e la formula corretta,
ricordando a tutti di recarsi in Chiesa una volta che questo fosse stato
nuovamente possibile”.
In attesa che terminino i lavori, la Messa si celebra nella casa
parrocchiale, dove viene anche conservata la preziosa croce che avrebbe
piantato Cristoforo Colombo stesso. Accanto un'immagine sorridente del
Papa. Ora che siamo in Quaresima tutti portano all'altare durante
l'offertorio dei pomodori o un po' di riso, prodotti che poi saranno
distribuiti tra le persone bisognose della parrocchia .
C'è il tempo anche per la festa, una coppia ha insistito a sposarsi
finalmente in Chiesa dopo 30 anni di matrimonio civile.
Don Valentino risparmia loro una lunga omelia sulla fedeltà coniugale
data la situazione e la musica inizia già a sentirsi dal piano di sopra.
Bisogna far presto, perché ci sono anche da raccogliere i soldi per il
pullman che porterà i fedeli alla messa del Papa , un bel sacrificio ma
capita probabilmente una volta sola nella vita.
Fuori intanto, nella notte, qualcuno ha scritto “W Gesù, W Fidel” perché
non li vede in contraddizione, mentre su un cartellone che inneggia ai
due fratelli Castro, proprio sulla strada che porta alla fabbrica di
cioccolato inaugurata da Che Guevara, una mano anonima ha aggiunto col
gessetto bianco: “Dio li perdoni”.
Un nuovo rapporto di Amnesty International denuncia il profondo aumento dei casi di persecuzione e di detenzione ai danni di attivisti politici, giornalisti e blogger cubani .
Secondo la Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, da gennaio a settembre del 2011 vi sono state 2784 violazioni, per lo più brevi periodi di carcere per i dissidenti, 710 casi in più rispetto all’intera durata del 2010.
Negli ultimi 12 mesi, oltre 65 giornalisti indipendenti sono stati imprigionati , nella maggior parte dei casi più di una volta.
Il rapporto di Amnesty International descrive alcuni casi di
“prigionieri di coscienza” come quello dei fratelli Antonio Michel e
Marcos Máiquel Lima Cruz, attivisti per i diritti umani. Sono in carcere
dal 25 dicembre 2010 , quando vennero arrestati da funzionari del
dipartimento per la Sicurezza dello stato nella città di Holguín per
aver cantato brani del gruppo rap Los Aldeanos, che criticavano la
mancanza di libertà d’espressione nel paese.
Nel maggio 2011, dopo un processo sommario, i due fratelli sono stati
condannati a due e a tre anni per avere, rispettivamente, “insultato i
simboli della madrepatria” e “disordini pubblici ”.
Antonio Michel Lima Cruz ha problemi alla prostata e non starebbe
ricevendo cure mediche adeguate. Dovrebbe beneficiare della libertà
condizionata, poiché ha già scontato oltre la metà della condanna, ma le
autorità non hanno risposto alle richieste dell’avvocato e della
famiglia.
Il caso più assurdo pare essere quello di José Alberto Alvarez Bravo, un
giornalista dell’Avana imprigionato 15 volte dall’aprile all’ottobre
2011. In uno di questi arresti, il 12 luglio, i funzionari della
Sicurezza hanno sequestrato il suo computer, una chiavetta Usb, una
camera digitale, libri e documenti . È rimasto in prigione oltre 72 ore.
“Insomma, le tattiche sono cambiate ma la repressione del dissenso è
sempre dura: non più lunghe condanne al termine di processi irregolari,
piuttosto brevi e ripetuti periodi di carcere” spiega Riccardo Noury,
portavoce di Amnesty Italia.
“Le autorità cubane continuano a non tollerare alcuna critica alla linea
politica ufficiale, al di fuori degli spazi istituzionali che sono
sotto il controllo del governo. Le leggi in materia di “disordini
pubblici”, “disprezzo”, “mancanza di rispetto”, “pericolosità” e
“aggressione” sono usate per perseguitare gli oppositori . Nessuna
organizzazione politica o per i diritti umani può ottenere il
riconoscimento legale. C’è da sperare che la visita del Papa sortisca
qualche effetto e che Benedetto XVI possa, con la sua influenza, fare la
sua parte per ottenere il rispetto del diritto alla libertà
d’espressione e di associazione, la fine delle persecuzioni e il
rilascio di tutti i prigionieri di coscienza”.
Il turismo è la prima risorsa di Cuba (la seconda sono le rimesse dall'estero) e ormai sono 2 milioni e mezzo i turisti che lo visitano ogni anno, di cui 125 mila dall'Italia, che rappresenta il terzo mercato mondiale.
Secondo alcuni dati le strutture alberghiere sono aumentate in 10 anni del 300%. Anche i ristoranti privati spuntano ora come funghi e mentre prima erano attività consentite solo nelle case e per un massimo di 20 posti, ora possono accogliere anche 50 persone.
Chi lavora con i turisti è un privilegiato, perché viene pagato in Cuc, una valuta che vale 22 volte la moneta nazionale e dà accesso a beni negati ai normali cubani.
“Ora i cubani sembrano molto più felici rispetto a qualche anno fa
quando sono venuta l'ultima volta” mi racconta una ricercatrice
italiana. “Hanno un obiettivo, uno stimolo, li vedi che sistemano casa e
si ingegnano con nuove attività”.
Nell'ultimo avamposto del socialismo reale, sta così emergendo una
classe media, grazie anche alle recenti riforme per cui vengono
rilasciate licenze per l'apertura di alcune attività commerciali
private, si può finalmente permutare o vendere casa, acquistare un'auto.
Certo, il processo è lento, perché per avviare un'attività occorrono
capitali e cultura imprenditoriale.
Da tre anni anche i cubani possono entrare negli alberghi che prima
erano riservati solo agli stranieri. Una vacanza al Varadero possono
permettersela in pochi economicamente, ma prima era comunque vietato
loro. Anche solo per turismo è ancora molto difficile uscire dal Paese,
occorre una carta d'invito da parte di un cittadino straniero e bisogna
chiedere un permesso d'uscita ufficiale, oltre a seguire un lungo e
costoso iter burocratico. Una legge annunciata da Raul Castro un anno fa
dovrebbe presto eliminare questi ostacoli.
Il turismo a Cuba ha portato risorse ma anche un aumento della
prostituzione e dell'Aids, prima sconosciuto sull'isola.
Le contrattazioni si svolgono in spiaggia o nei bar e molti clienti del
sesso fanno su e giù dall'Italia da anni, trattenendosi con alcuni
stratagemmi anche più del mese concesso come visto turistico.
Nonostante i murales di Fidel sulle strade esaltino la Rivoluzione anche
come rinascita morale, le famiglie cubane sono molto disgregate.
Complice anche il sistema educativo che, per consentire a tutti di
studiare, anche nei villaggi più lontani, ha implicato la creazione di
collegi, per cui i figli spesso tornavano a casa solo il fine settimana.
Nel paese dove divorziare costa quanto una bottiglia di rum e bastano 24
ore, le unioni durano a volte il tempo di una sbronza, anche perché
l'alcol porta molte famiglie alla rottura.
La gente a Cuba è comunque sempre molto ospitale e capita di entrare
nelle case e scambiare due parole. “Voi parlate tanto di crisi oggi, ma
Cuba è da sempre in crisi!” oppure “Da noi ci sono solo due tipi di
formaggio, quello bianco e quello giallo, quest'ultimo è quello bianco
quando ha passato i tre giorni” o ancora “Dividere la ricchezza del
Paese tra tutti è una buona idea, ma qui si sta ripartendo povertà!”.
Al cubano, insomma, non manca mai lo spirito giusto per andare avanti e
altrimenti non si spiegherebbe il miracolo di quest'isola dove
eccezionali meccanici fanno camminare le auto americane degli anni
Cinquanta o quelle russe degli anni Sessanta. Medici straordinari curano
anche nella scarsità dei mezzi e un buon piatto di congri (riso e
fagioli neri) non manca quasi a nessuno.
Dal 30 marzo al 1 aprile Roma ospita “Timbalaye”, il Forum Internazionale sulla Rumba Cubana, a sostegno della candidatura della rumba cubana a Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
Con il termine “rumba” si identifica un insieme di ritmi musicali e di danze portate a Cuba dagli schiavi africani. Essendo un ballo afro-cubano molto sensuale, la rumba fu spesso repressa e bandita poiché considerata oscena, ma oggi è considerata Patrimonio culturale di Cuba .
L’influenza africana a Cuba ha un’importanza straordinaria, sia come
principio e fondamento della cultura cubana sia in sé stessa come
cultura originale fortemente radicata che, contrariamente a quanto
accaduto in altri Paesi dell’America Latina coinvolti nelle deportazioni
di schiavi, mantiene qui inalterate le sue connotazioni e
caratteristiche.
Se la musica è una delle espressioni culturali più sentite, anche la
letteratura è naturalmente molto importante, anche se nel caso di Cuba
dobbiamo parlare di due letterature che procedono parallele dopo
l'avvento di Fidel Castro: quella di chi rimane in patria e quella della
diaspora .
Sono molti gli scrittori di rilievo che hanno deciso di rimanere a Cuba e
continuare in patria la propria attività.
Tra questi, Alejo Carpentier, uno dei più grandi narratori contemporanei
in lingua spagnola, la cui casa natale all'Avana è oggi sede di una
fondazione ed è aperta alle visite. Si trova proprio a pochi passi dalla
Cattedrale e sullo stesso marciapiede de la Bodeguita del Medio, il bar
preferito da Hemingway per bere il mojito.
“A mio parere la vera letteratura cubana è quella della diaspora perché è
la sola libera” spiega
Gordiano Lupi, che collabora con La Stampa come traduttore del blog
della dissidente cubana Yoani Sánchez (http://www.desdecuba.com/generaciony/ ).
“In patria va di gran moda il romanzo poliziesco, la novela negra, come
un po' in tutto il mondo, e il suo rappresentante più importante è
Leonardo Padura Fuentes con il personaggio del Conde, un originale
detective scrittore . Ricorderei anche il tema della vita quotidiana,
approfondito dagli autori che vivono all'estero o che hanno il loro
pubblico fuori dai confini della patria”.
Per immergerci invece nell'Avana pre Rivoluzione nulla di meglio di
“Chico e Rita”, di Javier Mariscal e Fernando Trueba che si è infatti
aggiudicato il Goya 2011 come miglior film d'animazione.
Si tratta di una coproduzione anglo-spagnola, che ha richiesto la
realizzazione, prima, di tutte le riprese del film dal vivo, con attori
reali in location di Cuba, Spagna, Ungheria e Isola di Man, e poi
un'enorme lavorazione per la trasformazione in cartone animato!
Il film si apre con l'ambientazione all'Avana, anno 1948, e racconta la
storia di Chico, giovane pianista, che sogna di diventare qualcuno nel
jazz cubano, mentre Rita è una cantante. La musica è la protagonista
della travagliata storia d'amore, che li vede passare dall'Avana ai
palcoscenici di New York.
Fece discutere qualche anno fa un rapporto del Wwf Internazionale secondo cui Cuba era l'unico Paese al mondo in cui si poteva parlare di “sviluppo sostenibile” .
L'assunto si basava sull'incrocio in un grafico di due dati, l'indice di sviluppo umano (elaborato dalle Nazioni Unite) e la cosiddetta “impronta ecologica”, ovvero quanta energia e risorse consuma un individuo. A sorpresa solo Cuba risultava vincente in entrambi i casi, grazie anche all'elevata aspettativa di vita e all'istruzione per tutti , che sono due primati della politica di Castro.
I bravi medici (ben uno ogni 170 abitanti) sono uno dei vanti
dell'isola, così come l'istruzione, obbligatoria e assicurata a tutti
fino ai 16 anni.
Vero è che l'agricoltura biologica che caratterizza l'isola, più che una
scelta è una necessità imposta dall'embargo statunitense che non
consente l'arrivo di fertilizzanti e pesticidi . Cosa accadrà quando
(speriamo presto) la situazione cambierà?
Diverso è il discorso degli orti urbani, molto comuni anche all'Avana,
che in alcuni quartieri forniscono fino al 30% dei consumi di frutta e
verdura. Si tratta di una realtà molto importante, necessaria anche
questa per sopperire alle mancanze dell'agricoltura su larga scala.
Viaggiando per il Paese si nota purtroppo l'esito dell'abbandono della
monocoltura della canna da zucchero. Quando, 10 anni fa, hanno chiuso
metà delle fabbriche di zucchero, questi campi sono stati in gran parte
abbandonati e ora sono “desertificati” e invasi da un arbusto invasivo
che è molto difficile tenere sotto controllo.
In America centrale c'è un altro Paese che fa concorrenza a Cuba sul
fronte ambientale, il Costa Rica , che sta lavorando per diventare entro
il 2012 il primo Paese a emissioni zero.
In Costa Rica più del 95% dell'energia elettrica che si consuma viene
prodotta da fonti rinnovabili e, secondo il World Database of Happiness,
questo è il Paese più felice del mondo . Il Costa Rica è il terzo Paese
con l'aria più pulita del mondo e l'unico ad aver protetto la maggior
parte del proprio territorio, dato che circa il 30% è rappresentato da
parchi naturali e riserve statali e più del 5% da aree protette private.
Non a caso il X Forum internazionale dell'Informazione per la
Salvaguardia della Natura, organizzato dall'associazione culturale di
ispirazione cristiana Greenaccord, quest'anno avrà sede proprio a San
José, la capitale, dal 30 ottobre al 3 novembre.
Il tema dell'incontro sarà il rapporto tra “capitale umano e capitale
naturale”, in vista della costruzione di un'economia capace di futuro.
“Ci auguriamo di essere all'altezza delle aspettative – afferma Alfonso
Cauteruccio, presidente di Greenaccord - e di dar modo ai giornalisti
invitati di sperimentare come realmente un'intera nazione possa porsi
l'obiettivo il diventare “green”, valorizzando il proprio immenso
capitale naturale, la propria biodiversità, la propria legislazione
all'avanguardia ”.