La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) svolge un’importante ruolo di vigilanza sulle condizioni cliniche e sociali dell’infanzia nell’ambito della medicina moderna. In particolare, la SIPPS approfondisce specifiche tematiche sanitarie che raccolgono essenzialmente i fabbisogni primari dei bambini e delle famiglie del 21° secolo, considerandoli “un patrimonio unico ed insostituibile su cui occorre investire e impegnarsi”.
Sul fronte dell’utilizzo dei farmaci in pediatria sono state date nel tempo varie linee guida ed è un tema su cui ritorna spesso.
E’ assolutamente da evitare la corsa ai farmaci come sistema di difesa del bambino, questo è il messaggio ripetutamente lanciato, a partire dalle cosiddette malattie infettive. “Se è vero che le malattie infantili guariscono da sole, senza particolari cure, è nostro compito tranquillizzare i genitori nel non pretendere medicine per guarigioni veloci e immediate dei loro figli”, spiega Leo Venturelli pediatra e membro SIPPS. “Un comportamento di attesa, responsabile, legato ai consigli che inevitabilmente il pediatra darà loro, mette al riparo da un eccessivo ricorso ai farmaci, ma anche dal mantenere l’attenzione giusta ai problemi di salute del bambino.”
Si ricorda che le infezioni che colpiscono i bambini creano una risposta immunitaria persistente e
duratura, assolutamente necessaria nel corso della vita. Il bambino si ammala spesso alll’inizio della scuola d’infanzia o nei primi mesi di frequenza al nido ma è un passaggio obbligato ai quali i genitori devono in qualche modo prepararsi. “In questo modo si lascia all’organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia - prosegue Venturelli - garantendo un’alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all’aria aperta e non in ambienti chiusi anche al bambino convalescente, con l’obbligo di evitare la riammissione rapida in collettività dei nostri figli. Per questo servirebbe anche una tutela maggiore della famiglia, in particolare della madre, nell’ambito della previdenza sociale.”
Il messaggio che lancia la SIPPS è, dunque, che i bambini devono essere certamente curati, ma solo quando serve veramente.
Agli inizi dell’inverno, il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) e A.I.O.T. (Associazione Medica Italiana di motossicologia) hanno dato vita a una campagna contro l’abuso di farmaci, in particolare antibiotici, in età pediatrica. La campagna lanciata “Proteggi naturalmente la tua famiglia dall’influenza” ha avuto l’obiettivo di far capire alle famiglie italiane come si possa curare l’influenza in modo naturale, senza effetti collaterali, considerando che ogni anno, mediamente, vengono colpiti da sindromi influenzali o simil-influenzali dai 5 agli 8 milioni di italiani, tra cui i bambini rappresentano sicuramente la fascia di popolazione più esposta, con un’incidenza pari a circa 30 casi ogni 1.000 assistiti tra gli 0 e i 14 anni.
Per quanto riguarda l’abuso di farmaci, il Centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano, principale centro di riferimento nazionale, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, aveva rilevato nel 2008 ben 3.111 casi di “errori terapeutici”, il 97% dei quali avvenuto in ambiente domestico. Di questa percentuale, il 51% erano bambini a cui era stata somministrata una terapia sbagliata o in sovradosaggio.
Le ragioni di questo fenomeno crescente sono state rintracciate nell’aumentata disponibilità di farmaci, nella volontà di guarire rapidamente in linea con i ritmi accelerati che caratterizzano la società di oggi, maggiore medicalizzazione e induzione di bisogno di terapia anche attraverso gli insistenti messaggi mediatici. Spesso l’errore dei genitori è dovuto a cause banali come lo scambio dei foglietti illustrativi, riutilizzo di farmaci a memoria ma, soprattutto, all’autoprescrizione e al “fai da te” nella gestione dei medicinali.