Le due foto di queste servizio sono dell'Osservatore Romano/Vatican News.
Il commovente evento è avvenuto prima della consueta udienza generale, mercoledì 22 settembre. Papa Francesco ha incontrato tre famiglie cristiane afghane, in totale 14 persone, di cui 7 minori, fuggite nelle scorse settimane da Kabul. Lo ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede.
L'Osservatore Romano, in un articolo di prima pagina, titolato "L'anello e la tunica" pubblica la cronaca: «La storia che le tre famiglie hanno presentato al Papa è impressionante per la crudezza. Il fatto di essere cristiani ha provocato una denuncia nei loro confronti appena i talebani sono entrati a Kabul. "Mio marito è stato prima licenziato e poi arrestato, e non abbiamo più notizie di lui" racconta Pary Gul, 57 anni, che di cognome fa Hasan Zada. "Siamo rimasti in cantina chiusi per quattro giorni e quattro notti per paura di essere arrestati tutti, probabilmente qualcuno ci ha denunciati perché cristiani" confidano. Anche Gholam Abbas e sua moglie Fatima — entrambi 32 anni — sono riusciti a lasciare Kabul con i figli Safa Marwah (9 anni) e Muhammad Yousouf (4 anni). Con loro anche Zamin Ali (35 anni) e Seema Gul (34 anni) con i figli Maryam (11 anni), Ali Reza (8) e, appunto, il piccolo Eliyas».
Questi profughi afghani sono salvi, specifica l'Osservatore Romano, «grazie a una rete solidale — coordinata dallo scrittore Alì Ehsani, fuggito anni fa da Kabul con il fratello che, però, non è sopravvissuto ai cinque anni di viaggio — e alla fondazione Meet Human».