MILANO, MONSIGNOR MARIO DELPINI: «FACCI DIVENTARE ARTIGIANI DELLA PACE»
«Sono in cammino verso la terra promessa i figli di Dio. Hanno spesso idee confuse a proposito della terra promessa, i figli di Dio... Sono meschini e presuntuosi, sono dominati da passioni e smarriti, i figli di Dio . Questo hanno in comune: vorrebbero essere felici». È un appello alle nostre coscienze l’omelia che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini ha pronunciato nel Duomo di Milano davanti a un’assemblea riunita in rispettoso silenzio per la Consacrazione della Chiesa e del mondo, della Russia e dell’Ucraina al cuore immacolato di Maria.«»
La Madre che ha «predilezione per i più piccoli », «donna del silenzio, della meditazione e dell’affidamento, della tenerezza». A lei ci affidiamo noi che per primi siamo «spaventati» perché «ci offra un po’ di consolazione e possa ispirare pensieri di pace e radunare tutti i figli di Dio ».
Ed ecco l’importanza di questo gesto: «Nella terra consacrata al cuore immacolato di Maria torni la verità e la parola sincera. Il timor di Dio è scuola di umiltà: il potere dei potenti si può rendere inaccessibile al giudizio degli uomini, ma non al giudizio di Dio».
E un invito finale a percorrere «la via dei piccoli, la via della preghiera e professiamo la nostra povertà, invocando l’intercessione di Maria»; «la via della preghiera»; «la via dei gesti minimi di bene, la via del poco che possiamo fare per soccorrere, consolare, riconciliare ». «La via delle parole buone e vere e dei silenzi pazienti, la via degli artigiani della pace».
Chiara Pelizzoni
Napoli, monsignor Domenico Battaglia: «Maria ci insegni a ripartire da Gesù, principe della pace»
«Artigiani di pace per l’umanità». Con queste parole monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha voluto dare un segnale forte e pregare insieme a tutto il suo popolo nella Basilica della Madonna del Carmine . “Questo atto di consacrazione significa affidarsi totalmente e senza riserve a Maria, lei che è mediatrice di ogni grazia, possa davvero intercedere per la pace in ogni parte del mondo - ha detto Battaglia prima di cominciare la recita del Santo Rosario - celebrare questa consacrazione significa rimettere di nuovo al centro della nostra vita Gesù Cristo, ripartire da lui che è il principe della pace. Abbiamo bisogno in questo momento così delicato di questa consacrazione e la Chiesa davvero vuole farsi vicina a tutti coloro che in questo momento buio per via della guerra stanno scappando dalla propria terra e stanno soffrendo. La chiesa vuole farsi carico di questa sofferenza e quella luce della speranza ci illumina questo atto di consacrazione che diventa un atto di fede affinché Maria possa accompagnare la nostra speranza”. Un’emergenza di pace dunque che diventa “atto di carità nel momento in cui accogliamo chi è in difficoltà, nel momento in cui accompagniamo chi sta cercando giustizia, nel momento in cui diamo da bere a chi è assetato o un pezzo di pane a chi ha fame, nel momento cui diamo accoglienza a chi ha perso la casa e amicizia a chi è solo - ha aggiunto Battaglia - Preghiamo per tutti i bambini uccisi, per i popoli che soffrono affinché il loro sacrificio possa portare ad u nuovo tempo di riconciliazione. Preghiamo per i governanti delle Nazioni della terra perché possano promuovere e garantire sempre il bene comune e non si lasciano corrompere dalla seduzione del denaro e del potere. Preghiamo infine per tutti i continenti della terra e gli Stati perché nella mutua e reciproca collaborazione si possa edificare una società nuova animata dalla carità e non da interessi economici o supremazia di potere”. Parole, quelle di Monsignor Domenico Battaglia sancite poi da un abbraccio con il console dell’Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko che ha partecipato alla funzione: “Questa consacrazione - ha concluso Battaglia - non è solo invocata ma desiderata affinché formi una sola famiglia unita nel vincolo della carità fraterna”.«»
Maria Elefante
Torino, monsignor Cesare Nosiglia: «La Madonna doni a chi governa un sussulto di umanità, giustizia e perdono»
A Torino è il santuario della Consolata, cuore mariano della città, amato da migliaia di fedeli e caro anche a papa Francesco, il luogo in cui la Chiesa locale si unisce alla supplica del Pontefice, per consacrare Russia e Ucraina al cuore immacolato di Maria. In una tra le ultime celebrazioni pubbliche del suo mandato (il successore si insedierà nel mese di maggio), l’arcivescovo del capoluogo piemontese, mons. Cesare Nosiglia celebra l’Eucarestia e prega come suggerito dal Santo Padre.
«Voglia l’intercessione di Maria Consolata potente e misericordiosa – qui in mezzo a noi - suscitare nel cuore di chi ha in mano le sorti dei popoli un sussulto di umanità, di giustizia, di perdono e riconciliazione, avviando, con l'aiuto e la garanzia della comunità internazionale, un dialogo costruttivo e riprendere il processo di pace» dice il presule nell’omelia della Messa. Per il pastore della Chiesa torinese «lo stabilimento e il mantenimento della pace e della sicurezza potrà essere perseguito attraverso vie ben diverse dalle attuali, che vedono una corsa agli armamenti sempre più ampia e diffusa , che indirizza su questo obiettivo ingenti risorse finanziarie, distogliendole da progetti di sviluppo delle persone e dei popoli più poveri e bisognosi. Questo dovrebbe essere il primo impegno per la pace: la solidarietà e la giustizia verso chi ha meno possibilità di vita e di beni per sopravvivere a tante miserie endemiche, di cui soffre la maggior parte dell’umanità (malattie, povertà e denutrizione dei bambini, crisi alimentare)». Poi l’invocazione alla Vergine: «poni su di noi lo sguardo del tuo figlio, fa’ che cessino le guerre, in Ucraina e nelle altre regioni del mondo».
Lorenzo Montanaro
Foto Ufficio stampa arcivescovado di Firenze.
Firenze, il cardinale Giuseppe Betori: «Alla Madre di Dio affidiamo il rinnovamento del mondo
“Alla protezione di Maria consegniamo il rinnovamento del mondo nella giustizia e nella pace”. Lo ha detto il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, nell’omelia della messa nella Solennità dell’Annunciazione del Signore , celebrata questa sera nella basilica della Santissima Annunziata. Al termine della celebrazione l’arcivescovo si è unito a Papa Francesco per l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina.
«L’incarnazione del Signore – ha affermato il presule – è richiamo al valore di ogni vita umana, in ogni suo momento e in ogni sua condizione, in specie quando essa è più fragile e meno protetta. Verso la vita umana occorre maturare, sempre e senza limitazioni, un atteggiamento di protezione e di cura. Lo abbiamo sempre detto nei riguardi della vita nascente e della vita nei suoi momenti finali. Per questo sentiamo di poterlo affermare per ogni persona minacciata dalla violenza, e penso in particolare ai minori abusati e alle donne violate, e al contempo per ogni persona, comunità e popolo schiacciati dalle guerre”. Di questo atteggiamento di cura “è modello la Vergine Maria – ha proseguito –. Nell’offerta di sé, Maria si dona come strumento di edificazione di quel corpo umano di cui il Figlio di Dio ha bisogno per farsi come noi e vivere quindi per noi: ‘Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola’ (Lc 1,38), sono le parole con cui Maria conclude il dialogo con l’angelo annunciante».+
«Per questo motivo – ha concluso Betori – ci affidiamo a Maria, e con il Papa tra poco affidiamo lei il mondo e in particolar modo i popoli nella guerra , perché i cuori si convertano al mistero della potenza umana del dono, che riavvicina gli uomini e semina fraternità dove l’odio ha tutto travolto. Alla protezione di Maria consegniamo il rinnovamento del mondo nella giustizia e nella pace».
Agensir
Monsignor Fabio Dal Cin, 57 anni, durante la Consacrazione al Sacro cuore di Maria della Russia e dell'Ucraina, venerdì 25 marzo 2022. Foto di Ugo Bogotto.
LORETO, SANTUARIO PONTIFICIO DELLA SANTA CASA, IL VIDEO DELLA CELEBRAZIONE PRESIEDUTA DA MONSIGNOR FABIO DAL CIN VIDEO
LAMEZIA TERME, MONSIGNOR GIUSEPPE SCHILLACI: «IMPARIAMO DA MARIA AD APRIRCI A TUTTI»
“Impariamo da Maria a porci in un atteggiamento di ascolto e accoglienza. Chi si apre al Mistero di Dio, si apre a tutti. Maria è la donna che, accogliendo il Verbo di Dio fatto uomo, accoglie tutti. Per questo è Madre di Gesù e Madre nostra. Ci rivolgiamo a Lei perché l’umanità riprenda la capacità di dialogo, di aprirsi agli altri, la capacità di riconciliazione e di costruire ponti senza escludere nessuno”. Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Giuseppe Schillaci che, nel santuario di Nostra Signora di Fatima di Soveria Mannelli, ha presieduto la celebrazione eucaristica e l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina, in comunione con Papa Francesco e i vescovi di tutto il mondo.
“Abbiamo visto – ha detto Schillaci nell’omelia – di cosa è capace l’uomo quando è lasciato in balia del suo istinto . Ma il mistero dell’Incarnazione che oggi contempliamo, ci ricorda che Dio è con noi, è con l’uomo, non si stanca di questa umanità. Oggi contempliamo il Mistero di Dio che viene incontro all’uomo, l’iniziativa di amore di Dio verso l’umanità. In Gesù, Dio Padre ha detto il suo sì all’umanità e al sì di Dio corrisponde il sì di Maria. A Lei vogliamo guardare come la creatura che ha accolto l’iniziativa di Dio con creatività, docilità e obbedienza. Davanti a un avvenimento eccezionale, Maria non ha posto barriere, non ha messo avanti sé stessa, ma è stata capace di mettersi in dialogo, di porsi delle domande. Ecco la grande potenzialità di ogni donna e di ogni uomo quando non si lascia dominare dagli istinti peggiori: la capacità di porsi delle domande, di lasciarsi interrogare. Ogni uomo è capacità di domanda, di ricerca del senso profondo delle cose. Oggi vogliamo imparare da Maria ad esercitare quest’arte, l’arte di interrogarci sul significato profondo delle cose. Anche a noi, come a Maria, Dio dice: “non temere, non avere paura”. Il Dio di Gesù Cristo è un Dio che non mette paura, ma incessantemente invita ad avere fiducia, a non chiudersi, ad aprirsi sempre di più. Maria si è aperta al Mistero di Dio e chi si apre a Dio è capace di aprirsi a tutti, senza escludere nessuno”.
Accoglienza e solidarietà, per il vescovo di Lamezia, quella manifestata in queste settimane dalla comunità lametina e in tutta la Calabria, con l’invito “a guardare a Maria perché continuiamo ad aprire le nostre case e i nostri cuori all’accoglienza . Maria ci prenda per mano perché possiamo vivere da donne e uomini capaci di essere attenti agli altri, in un atteggiamento di servizio e umiltà perché è dall’ umiltà che si riconosce una comunità cristiana. L’umanità conosca la pace: per l’Ucraina, per la Russia, per tutte le guerre che si combattono in maniera silenziosa, anche nelle nostre famiglie. Preghiamo Maria perché regni la pace nelle nostre vite, nelle nostre case, nelle nostre comunità, nel mondo intero”.
Salvatore D'Elia
COSENZA, MONSIGNOR FRANCESCO NOLÈ: «NEL SÌ DI MARIA, IL NOSTRO SÌ ALLA VOLONTÀ DI DIO» L'arcivescovo, monsignor Francesco Nolè, ha presieduto l'atto di consacrazione in comunione con il Santo Padre pronunciando la preghiera insieme ai fedeli presenti. Per l'occasione è stata esposta una statua del cuore immacolato di Maria.
Commentando il Vangelo dell'Annunciazione ha ricordato che nel Si di Maria dobbiamo ripetere ogni giorno il nostro Si alla volontà di Dio che è pace, salvezza, gioia e fraternità. Una intensa preghiera perchè termini la guerra è stata chiesta dal presule a tutte le comunità della diocesi in questo tempo in cui particolarmente il popolo ucraino sta vivendo la sua via crucis.À
Don Enzo Gabrieli