Un test non indifferente quello delle comunali di domani, domenica 12 giugno (con eventuali ballottaggi il 26 giugno). Oltre che per i referendum si vota infatti per 26 capoluoghi, quattro dei quali di regione: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo, la città più grande, e ben 116 Comuni sopra i 15 mila abitanti. Sono quasi 9 milioni gli italiani chiamati alle urne. In tutto quasi mille Comuni pronti a votare (per la precisione 978). Il Comune più piccolo è quello di Biello, in provincia di Bergamo, che conta solo 75 abitanti. Il valzer delle alleanze politiche è molto vario, complice il doppio turno e le incertezze mostrate fino all’ultimo dalle coalizioni. Le scaramucce tra i partiti rischiano di andare avanti addirittura fino allo spoglio del primo turno.
Quel che appare con una certa evidenza è che il Centrodestra, pur tra mille difficoltà, è riuscito a ricompattarsi in 21 delle 26 città capoluogo (non così però a Messina, Catanzaro, Parma, Verona e Viterbo). Nel Centrosinistra non sembra decollare del tutto il Campo Largo (dalla sinistra ai 5Stelle fino ai partiti di centro come Azione e Italia Viva, passando per il Pd) evocato dal segretario democratico Letta, che però vede rafforzarsi l’intesa con i pentastellati in 18 dei 26 capoluoghi. Pd e pentastellati corrono separati invece a Cuneo, Lucca, Como e Piacenza. Da sottolineare c’è il sostegno, a Genova, di Renzi all’uscente Marco Bucci, candidato del Centrodestra. Nel “laboratorio Sicilia” le elezioni in Comuni importanti come Messina e Palermo si collegano a quelle per la presidenza della Regione che si terranno nel prossimo autunno. Il Movimento 5 Stelle sull’Isola è ancora forte e il Partito democratico lo sa, come sa che servirà, per competere con il Centrodestra unito, “allargare” al centro.
A Verona al sindaco uscente Sboarina (con lui Lega e Fratelli d’Italia), si oppongono il decano Flavio Tosi dopo un quinquennio di pausa dovuto alla legge, che non ammette tre mandati continui, sostenuto da Forza Italia, oltre all’ex calciatore Damiano Tommasi, molto attivo nel mondo del volontariato, che è sostenuto dal Centrosinistra. Insomma, i partiti continuano a studiarsi, consapevoli che l’appuntamento elettorale di giugno, sebbene circoscritto e territoriale, rappresenti di fatto l’ultima importante prova di tenuta delle coalizioni prima delle elezioni politiche che si terranno, a meno di colpi di scena e scioglimento anticipato della Camere, nel 2023.