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giovedì 19 settembre 2024
 
volontariato
 

Da Padova per "ricucire" l'Italia con la solidarietà

06/02/2020  Il 7 febbraio la cerimonia d'inaugurazione di "Padova Capitale europea del volontariato 2020", riconoscimento che per la prima volta viene dato a una città italiana. A dare il via ufficialmente all'evento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

manifesto dell'inaugurazione
manifesto dell'inaugurazione

Da Padova col volontariato per “ricucire” le profonde lacerazioni sociali del nostro Paese e le ferite che si creano nella comunità quando populismi, parole ostili, rancori e fobie di ogni tipo narrano gli “altri” solo come nemici, invasori, pericoli, antagonisti.  Oggi  il capoluogo veneto inaugura l’anno come ”Capitale europea del Volontariato 2020”, accogliendo oltre quattromila ospiti in Fiera campionaria.  E lo fa con una cerimonia  a cui ha voluto essere presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a testimonianza di quanto stia a cuore al Capo dello Stato la realtà propulsiva dell’associazionismo e del Terzo settore a cui ha dedicato un pensiero nell’ultimo discorso di Capodanno, affermando che  l’Italia vera è una sola: quella dell’altruismo e del dovere”.  

E’ la prima volta che una città italiana si aggiudica il prestigioso riconoscimento  attribuito dal Cev (il Centro Europeo per il Volontariato) e che in passato è stato assegnato a città come Londra e Barcellona. “Ricuciamo insieme l’Italia” è il titolo dell’evento inaugurale che durerà fino a domenica 9 febbraio. Nella tre giorni si alterneranno testimonianze di volontari da tutt’Italia, spettacoli, convegni e tavoli di lavoro che coinvolgono nell’organizzazione tante realtà associate padovane, ma anche del mondo ecclesiale e dell’impresa.

   Non è un caso se Padova  può fregiarsi di questo titolo a livello europeo: la "città del Santo" da sempre è uno straordinario mosaico di volontariato, una realtà solidale e di impegno civile che conta tra capoluogo e provincia qualcosa come 6466 (erano 6374 nel 2018), 2150 solo nel Comune,  che significano 7 associazioni ogni mille abitanti, operanti  in settori che vanno dal welfare alla protezione ambientale, dal sociale allo sport. Un ruolo d’eccellenza per tutto il Paese, che non certifica solo una grande presenza numerica in città di gruppi presenti nel terzo settore, ma anche un tessuto culturale del volontariato che ha fatto di questa città un riferimento e un laboratorio avanzato a livello nazionale”, spiega Emanuele Alecci, presidente del Csv (Centro Servizi volontariato) di Padova, nonché responsabile  di “Padova Capitale europea del Volontariato 2020”.

   E già nella mattinata di oggii, accanto alle testimonianze di “ordinario volontariato” affidate ad attori, musicisti economisti e magistrati, è previsto un ricordo particolare di alcuni campioni di solidarietà e dell’impegno civile come don Antonio Nervo, Luciano Tavazza,  Antonio Papisca, Tom Benettollo, Maria Eletta Martini e  Laura Conti, alcuni dei quali hanno operato  proprio nel capoluogo veneto.  Qui  sono nati e operano tuttora realtà associative e istituzionali legate al volontariato e all’impegno per i diritti note e stimate in tutt’Italia, per citarne solo alcune: Medici con l’Africa Cuamm, di cui ricorrono i 70 anni dalla fondazione, Banca Etica, Beati i costruttori di Pace, Cucine Economiche Popolari,  Fondazione Zancan, il Centro di Ateneo per i Diritti Umani.

“Padova capitale del volontariato non sarà solo vetrina del variegato mondo del volontariato, ma laboratorio di esperienze e “cantiere aperto” per nuovi progetti e contaminazioni  col mondo dell’impresa e della cultura”, spiega Alecci, che ricorda l’esperienza pionieristica di “Solidaria”, festival nato nel 2018 e organizzato da CSV di Padova  e il Comune in cui il mondo solidaristico  incontra i linguaggi dell’arte e della cultura. L’evento, osserva nell’editoriale di Vita.it  il responsabile di Padova Capitale europea del volontariato  sarà “una grande opportunità per uscire allo scoperto, fuori dall’angolo di una residualità in cui da qualche anno gran parte del Terzo settore si sta dibattendo. (…) Ricostruire un tessuto sfibrato, impegnarsi in relazioni più vere, tesserne di nuove è il grande impegno che il volontariato potrebbe assumere. Già oggi il cantiere di Padova 2020 sta dando risultati straordinari, frutto di un percorso entusiasmante che ci ha accompagnato negli ultimi due anni. Nella mia città, nel silenzio, stiamo infatti assistendo a piccole iniziative di ricostruzione di legami che piano piano stanno contaminando tanti altri borghi e tante città della nostra regione. Molto c’è ancora da fare. Il desiderio che abbiamo è di contribuire a far sì che questi piccoli germi possano contaminare tutto il Paese.

   La sfida – ha concluso Alecci  - è trasformarsi in un laboratorio capace di attrarre idee, attivare progetti e avviare processi ed esperienze duraturi nel tempo. Significa riavviare nei cittadini la consapevolezza che non sono individui, ma sono persone al centro di una rete sociale che forma la comunità. Ma anche di accedere un nuovo processo che possa risvegliare il desiderio, quella voglia di impegnarsi anche al di fuori di sé per la creazione e la cura di qualcosa di più grande: Padova capitale europea del volontariato rappresenterà una fantastica esperienza di sperimentazione di nuovi legami e nuovi sviluppi”.

 

 
 
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