Ecco un breve profilo biografico dei sette beati che papa Francesco canonizza il 14 ottobre: papa Paolo VI; l'arcivescovo di San Salvador Oscar Romero; Francesco Spinelli, sacerdote diocesano Fondatore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento; Vicenzo Romano, sacerdote diocesano; Maria Caterina Kasper, Fondatrice dell’Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo; Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, Fondatrice della Congregazione delle Suore Misioneras Cruzadas de la Iglesia e il laico Nunzio Sulprizio.
Paolo VI (1897-1978)
Giovanni Battista Montini nacque a Concesio (Brescia) nel 1897. Ordinato sacerdote nel 1920, proseguì gli studi a Roma, ricoprendo incarichi nella diplomazia della Santa Sede. Divenuto Sostituto della Segreteria di Stato nel 1937, durante la seconda guerra mondiale, si occupò della ricerca dei dispersi e dell’assistenza ai perseguitati. Nel 1952 fu nominato Pro-Segretario di Stato e nel 1955 Arcivescovo di Milano, diocesi in cui curò particolarmente i lontani e gli emarginati. Nel 1958 venne creato Cardinale da Giovanni XXIII. Eletto Pontefice il 21 giugno 1963 con il nome di Paolo VI, proseguì e concluse il Concilio Vaticano II. Guidò la Chiesa al dialogo con la modernità e la mantenne unita nella crisi postconciliare. Emanò 7 encicliche e molte esortazioni apostoliche. Si spese per l’annuncio del Vangelo, testimoniando con passione l’amore al Signore e alla Chiesa. Morì a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978. Papa Francesco l’ha beatificato il 19 ottobre 2014.
Oscar Arnulfo Romero Galdámez (1917-1980)
Nacque a Ciudad Barrios di El Salvador il 15 marzo 1917 da una famiglia modesta. A 12 anni lavorò presso un falegname. Nel 1930 entrò nel seminario minore di San Miguel. Nel 1943 conseguì la licenza in teologia presso l’Università Gregoriana. Ordinato sacerdote, tornò in patria e si dedicò con passione all’attività pastorale come parroco. In seguito fu nominato direttore del Seminario di San Salvador, Segretario della Conferenza Episcopale di San Salvador e Segretario Esecutivo del CEDAC. Nel 1970, eletto Vescovo ausiliare di San Salvador, si dedicò alla difesa dei poveri. Dal 1974 divenne Vescovo di Santiago de Maria e dal 1977 Arcivescovo di San Salvador, in piena repressione sociale e politica. Il 24 marzo 1980 venne ucciso mentre celebrava la Messa tra i malati dell’ospedale. Fu beatificato nel 2015 a San Salvador.
Francesco Spinelli (1853-1913)
Nacque a Milano il 14 aprile 1853 e fu ordinato sacerdote il 17 ottobre 1875 a Bergamo dove, il 15 dicembre 1882, diede origine, con Caterina Comensoli, alla prima comunità di Suore Adoratrici. Gravi prove, vissute con fede eroica, indiscussa obbedienza e perdono cordiale, lo costrinsero a lasciare Bergamo. Accolto nel clero di Cremona dal Vescovo Mons. Geremia Bonomelli, a Rivolta d’Adda continuò l’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, il cui scopo è “attingere l’accesa carità dall’Eucaristia celebrata e adorata per riversarla sui più poveri fra i fratelli”. Egli per primo spese la sua vita in ginocchio davanti all’Eucaristia e davanti ai fratelli, in cui riconobbe la presenza di Gesù da amare e servire con amore incondizionato. Morì il 6 febbraio 1913 a Rivolta d’Adda (CR). Fu proclamato beato da Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992, nel santuario mariano di Caravaggio.
Vincenzo Romano (1751-1831)
Nacque nel 1751 a Torre del Greco (Napoli) e qui trascorse tutta la sua vita, santificandosi nel ministero sacerdotale e nell’esercizio delle funzioni di parroco, nella locale parrocchia di Santa Croce. Fu saggio educatore di schiere di giovani, diversi dei quali avviò al sacerdozio. Inoltre, si distinse come solerte evangelizzatore della popolazione rurale, misericordioso soccorritore dei poveri e degli ammalati, zelante ministro del culto liturgico e della celebrazione dei sacramenti, fervente annunciatore della Parola di Dio. A seguito della rovinosa eruzione del Vesuvio che distrusse la chiesa parrocchiale e gran parte della cittadina (1794), il beato divenne l’anima della rinascita materiale e spirituale di Torre del Greco. Riedificata ancor più bella la chiesa di Santa Croce, ricco di meriti e circondato da vasta fama di santità, si addormentò nel Signore il 20 dicembre 1831. Fu beatificato da Papa Paolo VI nel 1963.
Caterina Kasper (1820-1898)
Nacque il 26 maggio 1820 a Dernbach, Germania, da famiglia contadina. Scelse la vita religiosa e aprì la prima casa per i poveri del paese nel 1848. Le suore da lei fondate si chiamarono “Povere Ancelle di Gesù Cristo”. La loro diffusione rapida cominciò nel 1859 in Olanda. Il Decreto di Lode pontificio fu concesso il 9 marzo 1860. L’approvazione della Santa Sede porta la data del 20 maggio 1870. Nel 1868 le suore raggiunsero gli Stati Uniti: a Chicago venne loro affidato un orfanotrofio e l’ospedale San Giuseppe. A Londra andarono per aiutare gli immigrati tedeschi. Poi, le suore raggiunsero l’India, il Brasile e il Messico, dove aprirono asili e scuole. Caterina Kasper, colpita da infarto, morì il 2 febbraio 1898. Papa Paolo VI proclamò beata Caterina il 16 aprile 1978, definendola donna “tutta fede e fortezza d’animo”. Senza alcun mezzo e cultura, era riuscita a dar vita a una grande opera di evangelizzazione e di promozione sociale.
Nazaria Ignazia March Mesa (1889-1943)
Nacque in Spagna il 10 gennaio del 1889. La vigilia della Prima comunione sentì la chiamata dal Signore: «Nazaria, seguimi». Rispose: «Ti seguirò, Signore, il più da vicino che una creatura possa fare». Dotata di grandi qualità, diede vita con le sue compagne alle “Missionarie Nascoste”. Nel 1906 si trasferì con la famiglia in Messico, dove entrò a far parte delle Sorelle degli Anziani
Abbandonati. Anni dopo approdò a Oruro. Qui si sentì chiamata a una nuova vita missionaria, votata all’evangelizzazione, all’impegno per l’unità della Chiesa e all’estensione del Regno di Cristo. Nel 1925 fondò le Missionarie Crociate della Chiesa. «Questo è il nostro spirito: battagliero, fedele, coraggioso, tutto amore, amore soprattutto a Cristo ed in Cristo a tutti. Darsi ai poveri, incoraggiare i tristi, dare la mano a chi è caduto, insegnare alle figlie del popolo, condividere il pane con lui. Dare la vita ed essere tutto per Cristo, la Chiesa, le anime». Morì a Buenos Aires il 6 luglio 1943. I suoi resti riposano ad Oruro. Fu beatificata da Giovanni Paolo II a Roma il 27 settembre 1992.
Nunzio Sulprizio (1817-1836)
Naque a Pescosansonesco, in Abruzzo, il 13 aprile del 1817. Orfano in tenera età, fu affidato alla nonna materna. Da lei apprese l’arte della preghiera e le verità profonde della fede. A nove anni rimase nuovamente solo. Venne così affidato a uno zio materno, fabbro, burbero e violento. In bottega, tra i maltrattamenti dello zio, iniziarono anche le sofferenze fisiche: si ammalò gravemente di osteosarcoma e fu mandato a Napoli all’Ospedale degl’Incurabili. Uno zio paterno lo raccomandò al colonnello Felice Wochinger, che lo prese con sé e ne ebbe cura come un vero papà. Il ricovero durò 21 mesi. Sofferente tra i sofferenti, portava sollievo e aiuto. Fu dichiarato malato incurabile. Aggravatosi e costretto a letto, a 19 anni, il 5 maggio del 1836, morì. Tutta dedicata a Dio, la vita di questo giovane fu segnata da due grandi amori: “l’Eucaristia e la Madonna”.