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venerdì 20 settembre 2024
 
 

Da piazza san Pietro in attesa del Papa

07/09/2013 

Lui non  ha dubbi: “Se serve digiuno per una settimana”. Si chiama Carlos Alberto Chichiarelli e conosce l’Argentina, anche quella oscura della dittatura passata, e Papa Bergoglio. E’ venuto con la sua vecchia MG del 1958 in piazza San Pietro, sul cofano una grande bandiera della pace. Il popolo di Bergoglio attende la veglia e fa la fila per entrare nella piazza. Ma c’è anche ci non sa cosa sta per accadere. Alexander chiede cosa è questa manifestazione, un po’ preoccupato. Viene da Mosca e non sa nulla. Quando gli spieghiamo in inglese gli si allarga il cuore in un sorriso: “Obama e Putin devono cominciare ad essere amici”. Don Raffaele D’Agosto ha portato un pullman di giovani dalla diocesi di Capua, con  le magliette di tante Gmg, ricordo di Wojtyla, di Benedetto XVI e poi ancora di Francesco: “ Al punto in cui siamo arrivati non resta che la preghiera”. Rosaria e Anna Maria sono cugine. La prima arriva da Milano, l’altra da Catania. Hanno deciso così di incontrarsi a piazza san Pietro, appuntamento per la pace e per un abbraccio. Loro hanno conquistato la prima fila, quasi tutti vestiti di bianco. Una corsa da Verona con un pulmino. Dice Sonia: “Appena ascoltato l’Angelus domenica scorsa abbiamo deciso che non potevamo mancare”. Accanto c’è Tommaso, 9 anni. Sventola una bandiera della Roma e fa il gesto di Totti con il dito in bocca. Attira sguardi benevoli, anche dai tifosi laziali. Ne sa poco di Siria, di Bashar e di Putin e di Obama. Sveltola e sveltola, poi si fa serio e spiega: “Meglio giocare al calcio che fare la guerra”. Anche Gabriele si guarda in giro un po’ stupito. Viene da Lavagna, la mamma Barbara e la sorella Martina, famiglia  De Sole. Sono a Roma in vacanza e hanno deciso di dedicare il pomeriggio alla pace e a Papa Francesco. Da Mestre sono arrivati in tanti, pellegrinaggio della diocesi di Venezia a Roma. Tra loro i giovani e le famiglie della Fraternità dell’Ordine francescano secolare del Sacro Cuore con 14 bambini. Giorgio ha 12 anni e dice sicuro: “Il Papa lo ascolteranno”. Tutti approvano e uno rilancia: “E se non accadrà il Papa insisterà con un'altra veglia di preghiera”. Le suore Ancelle della Visitazione  ragionano sulla guerra che porta solo altra violenza: “Fa impressione il fatto che gli uomini e i potenti ancora non  l’abbiano capito. Eppure è dal tempo di Benedetto XV e del suo appello contro l’inutile strage che la Chiesa insiste”. La gente arriva a gruppi. Ci sono tanti sacerdoti che percorrono i settori della piazza. Qualcuno li chiama e confessano lì tra una sedia e l’altra. Si attende il Papa per le 19, l’unico leader mondiale che ha capito il rischio che sta correndo il mondo.

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